Report dalla 39° edizione della rassegna fieristica, tra eventi in presenza e fruizione a distanza. Il nodo energia e materie prime per le aziende di settore
BOLOGNA. Al quartiere fieristico è in corso, dal 26 al 30 settembre, la 39° edizione del Cersaie, Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno. Numerosi i momenti d’incontro e confronto tra gli enti organizzatori – Confindustria Ceramica – e gli altri interlocutori – fondamentalmente, le istituzioni ministeriali e i protagonisti della progettazione -, dai quali sono emerse insieme speranze e preoccupazioni per il futuro.
Il tema dell’edizione 2022 è la sostenibilità, che ha avuto almeno un paio di declinazioni: quella ambientale, che va a stimolare soprattutto i mercati esteri, e quella economica, che invece riguarda più il mercato interno, vista la recente attenzione per i crescenti costi dell’energia a livello nazionale ed europeo. Questa potrebbe rappresentare una dicotomia in termini ma, come insegnano i giovani dei Fridays for future recentemente tornati ad occupare le piazze italiane, le due tematiche si legano fortemente.
Un appuntamento di nuovo in presenza
La prima presentazione di questa edizione ha avuto luogo il 20 settembre presso la Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio (visibile, fino al 6 ottobre, sulla piattaforma Cersaie Digital, dove si può visitare da remoto gli spazi delle aziende espositrici ed assistere alle conferenze e incontri in calendario) e ha visto protagonisti il presidente e il vice di Confindustria Ceramica, rispettivamente Giovanni Savorani e Emilio Mussini, la vicesindaca di Bologna Emily Clancy e il presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari.
Le buone notizie sono in primo luogo che l’appuntamento è nuovamente in presenza, dopo l’edizione 2021 minacciata dalla pandemia; una scommessa vinta, essendo stato Cersaie una delle prime fiere a riaprire con questa modalità. Effettivamente, visitando gli stand, quasi non c’è traccia delle emergenze sanitarie passate. Mussini ha informato che si registra il tutto esaurito per quanto riguarda le superfici occupate all’interno dei 15 padiglioni impegnati, con la presenza di 624 espositori, il 38% esteri, per 26 nazioni rappresentate. Si spera di riuscire a superare i numeri dell’ultima edizione pre-pandemia, del 2019.
Un programma di eventi di alto profilo
Quest’anno il calendario è tagliato per soddisfare le esigenze di un ampio spettro di utenti: professionisti, imprenditori e imprese posatrici di superfici ceramiche e arredobagno, ma anche il pubblico di non addetti ai lavori. Si confermano infatti le iniziative della serie “Costruire, abitare, pensare” (quest’anno proposti gli incontri con protagonisti della progettazione quali Giuseppina Grasso Cannizzo, Giovanni Cappelletti, Mario Botta, lo studio Bergmeisterwolf e Manuel Herz); la rassegna dei “Café della Stampa”, a cui partecipano 23 testate, inclusa la nostra, con tema la sostenibilità ambientale, declinata in vari modi [qui il video della tavola rotonda organizzata dal Giornale, con Enrico Frigerio, Alessandro Colombo e Ubaldo Spina, dal titolo 3p= (A+D) x r2 / produzione, prodotto, packaging = Architettura & Design per la Riduzione degli impatti e il Rispetto dell’ambiente”; n.d.r.]. Confermati i format “Cersaie disegna la tua casa”, per fornire ai visitatori spunti progettuali tagliati sulle loro necessità, e “Archincont(r)act”, luogo d’incontro specializzato tra il mondo dell’architettura e quello del contract, in cui sei tra i maggiori studi mostrano il meglio delle loro produzioni recenti. E ancora, la “Città della Posa”, come da tradizione, con spazi dedicati alle dimostrazioni pratiche e ai seminari tecnici. Infine, decimo anno per “Cersaie Business”, importante occasione di networking tra le aziende produttrici di rivestimenti e arredi e buyer locali e internazionali; in questo ambito già si registra il successo di +40% di presenze rispetto al 2021.
Una novità nella visita è invece Cersaie Upstairs, un percorso sopraelevato tra padiglioni vecchi e nuovi, dove rilassarsi tra allestimenti che richiamano gli elementi che danno vita alla ceramica (aria, acqua, terra e fuoco). Durante la presentazione del 20 settembre, d’altronde, Calzolari ha attribuito il livello di eccellenza raggiunto dalla manifestazione all’impegno del settore manifatturiero, che è all’avanguardia sotto molti aspetti (creatività, sostenibilità, ecc.), grazie anche all’apporto del Ministero degli affari esteri e di Italian Trade Agency.
Energia e materie prime, un nodo sempre più centrale
Tornando dunque alla presentazione del 20 settembre, note meno ottimistiche sono arrivate invece dal presidente Savorani, che ha illustrato le difficoltà che incontra il settore a causa dei crescenti costi dell’energia: i provvedimenti varati finora dal governo vanno nella giusta direzione, tuttavia non sono sufficienti a metterlo in sicurezza e infatti si registrano già le prime sofferenze. Per quanto riguarda gli approvvigionamenti di materie prime, scombussolati dalla guerra in Ucraina, Savorani ha assicurato come si siano trovate valide alternative, purtroppo a costi maggiori di quelli affrontati finora. Sul tema della sostenibilità, il presidente di Confindustria Ceramica ha affermato che l’impronta ecologica del materiale ceramico è complessivamente bassa, in quanto a fronte di un impegno di energia iniziale elevato per la produzione, la durata del ciclo di vita è di decenni. Le industrie del settore sono pronte ad affrontare le nuove sfide ecologiche mettendo in campo idrogeno ed elettricità per alimentare le linee produttive, tuttavia servono infrastrutture che permettano di avere i combustibili a costi adeguati. Altra azione utile sarebbe incentivare l’estrazione di metano dai giacimenti nazionali. Anche la UE può fare molto per il settore: in primo luogo, sospendendo i mutui alle aziende e alle famiglie e, poi, facendo acquisti collettivi di energia sul lungo periodo, per avere prezzi stabili nel tempo, scongiurando le speculazioni. Infine, per Savorani la sostenibilità economica deve andare di pari passo con quella ambientale, mentre la transizione ecologica, che necessita di una revisione ma non di una sospensione, non deve in alcun modo far perdere posti di lavoro.
Anche Mussini è entrato a più riprese sul tema energetico, sottolineando come siano necessari interventi strutturali ma, anche, soluzioni nel breve periodo: nonostante le vendite del prodotto restino al momento positive, si verifica già lo stop della produzione in alcune aziende. I numeri della crisi sono implacabili: al momento si stimano circa 2.000 lavoratori in cassa integrazione e 20 aziende in crisi, a causa proprio dei rincari energetici.
Invece, il 26 settembre, il convegno inaugurale di Cersaie, dal titolo “Manifattura ceramica: sostenibilità e risposte alla crisi energetica”, ha visto dialogare, sulle medesime tematiche, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani con il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il direttore dell’Istituto per gli studi di politica internazionale Paolo Magri e lo stesso Savorani. Il ministro ha sottolineato l’importanza di raggiungere una maggiore autonomia energetica, ottenibile attraverso l’aumento delle estrazioni di gas nel nostro Paese e la loro rivendita a prezzi calmierati ai settori gasivori (tecnicamente si chiama gas release), nonché l’immediato impiego delle navi rigasificatrici recentemente acquistate; mentre, a livello europeo, occorre introdurre un price cap e far sì che la quotazione del gas sia sganciata dal valore attuale proposto dal TTF (Title Transfer Facility), il mercato all’ingrosso del gas naturale tra i più grandi dell’Europa continentale, con sede nei Paesi Bassi, principale riferimento sui prezzi del gas per l’Unione europea.
Natura, la conferma di una tendenza
Ultima nota, leggera.
Per quanto riguarda le tendenze di quest’anno nelle gamme dei materiali ceramici, se ne è discusso alla conferenza stampa internazionale del 26 settembre, grazie a Cristina Faedi, responsabile delle attività promozionali di Confindustria Ceramica e Cersaie: imperversa il tema della natura, con pattern vegetali, forme arrotondate e colori che richiamano la terra, il legno, la pietra ed effetti rustici, che ci fanno sentire al sicuro dentro le nostre case; non mancano comunque gli effetti hi-tech e qualche punta di colore acceso.
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bologna , cersaie 2022 , congressi , economia , fiere , materiali
Last modified: 28 Settembre 2022