Mantovarchitettura 2022 apre con una retrospettiva su 9 progetti dell’architetto portoghese presso il Palazzo della Ragione
MANTOVA. “Eduardo Souto de Moura: architettura sulla storia” ha aperto al Palazzo della Ragione l’edizione 2022 di Mantovarchitettura. Un primo ed evidente valore aggiunto della mostra, che analizza il rapporto tra architettura e storia in nove progetti dell’architetto portoghese, dal 2014 docente al Polo di Mantova del Politecnico di Milano, è la risonanza tra il tema e lo spazio in cui si svolge, un monumento civile di origine medievale più volte modificato a partire dal XIII secolo, dagli interventi settecenteschi sulla facciata verso piazza delle Erbe di Doricilio Moscatelli, fino a quelli di Aldo Andreani per l’eliminazione delle sovrapposizioni barocche.
I materiali presentati nell’allestimento e nell’omonimo libro (pubblicato da Tre Lune Edizioni di Mantova) offrono l’occasione per un approfondimento sull’opera di uno dei più importanti autori contemporanei e su alcune interpretazioni del rapporto tra antico e nuovo ma soprattutto costituiscono, grazie alle scelte curatoriali di Barbara Bogoni e Nuno Graça Moura, un racconto di grande interesse sulla vita degli edifici: un’analisi ad ampio spettro sul “prima”, il “durante” e il “dopo” che accompagna ogni studio progettuale. Un esempio della ricerca dell’equilibrio, ribadita nel commento al complesso turistico di São Lourenço do Barrocal (2014-16), tra il “fare troppo” e il “non fare abbastanza”.
In questo percorso geografico tra diversi luoghi, ma anche metodologico tra diverse fasi del processo, le immagini d’archivio e la trascrizione di alcune brevi riflessioni di Souto de Moura a corredo delle opere descrivono le condizioni al contorno, lo stato di fatto, le specificità di ciascun luogo e di ciascun tema. Diversi tipi di rappresentazione grafica (schizzi, disegni tecnici, appunti su disegni) documentano poi lo stratificarsi delle idee e lo svolgersi di un metodo che va dal generale al particolare e viceversa, mettendo in luce prima lo studio delle relazioni con l’esistente, poi le corrispondenze spaziali interne agli edifici e infine il perfezionamento dei sistemi e delle componenti costruttive.
Il suggestivo itinerario portoghese, composto dalle fotografie di grande formato realizzate da Marco Introini per l’occasione, illustra infine la situazione degli edifici nella loro condizione attuale, permettendoci di ammirare da vicino non solo la qualità degli spazi e la raffinatezza di alcuni dettagli, ma anche le conseguenze dello scorrere del tempo, delle trasformazioni e dei cambi d’uso. Da questo punto di vista, uno dei casi più emblematici è quello del mercato di Braga, una “stoà commerciale” realizzata nel 1984 per la quale, a quasi vent’anni dalla costruzione, Souto de Moura ha progettato la trasformazione in un “mercado cultural” costituito da una Scuola di danza (2000-01) e di musica (2009-10), mantenendo alcune parti e demolendone altre (la copertura ma non le colonne di sostegno, che rimangono quindi libere e prive della funzione originaria nello spazio lineare centrale), senza perdere la relazione tra l’edificio e la struttura urbana con cui si relaziona. A ribadire come, a seconda delle condizioni, l’esistente possa esprimersi in modi molto diversi: può essere la città nel suo complesso, un edificio abbandonato o una rovina, ma a volte anche – come in questo singolare esempio – un’opera progettata dallo stesso autore che deve immaginarne una nuova vita.
“Eduardo Souto de Moura. Architettura sulla Storia”
A cura di: Barbara Bogoni e Nuno Graça Moura
Promossa da: Polo territoriale di Mantova del Politecnico di Miano, in collaborazione con la Casa da Arquitectura di Matosinhos
About Author
Tag
eduardo souto de moura , mostre , Portogallo
Last modified: 18 Maggio 2022