Eva Grosso parla della sua collaborazione con la Galleria MARCOROSSI artecontemporanea di Torino e delle opportunità professionali per gli architetti con il mondo dell’arte
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Da sempre il destino dell’architettura è legato a doppia mandata con l’evoluzione dell’arte. I professionisti del mondo dell’architettura che oggi intendono offrire un servizio di alto livello davvero completo non possono esimersi dal ricercare partnership e sinergie con esperti d’arte. Attraverso di loro possono infatti completare il progetto di uno spazio abitativo o lavorativo con la corretta scelta delle opere d’arte più idonee alla valorizzazione dello spirito del luogo. Sull’opportunità generata dalla collaborazione virtuosa tra architetti e galleristi d’arte, abbiamo intervistato l’architetta Eva Grosso, che da diversi anni collabora con i professionisti della Galleria MARCOROSSI artecontemporanea di Torino, unendo la propria professionalità e visione dello spazio all’esperienza di professionisti esperti nella selezione e nella scelta di opere d’arte da esporre in spazi abitativi, lavorativi o site specific.
Che cosa vuol dire abbinare la selezione di opere d’arte alla consulenza progettuale tipica del lavoro dell’architetto o dell’interior designer? L’opera d’arte si può considerare un elemento d’arredo come gli altri oppure si tratta di qualcosa di più?
Da tempo ho l’impressione che quando si parla di arte e progettazione si faccia riferimento, in maniera più o meno consapevole, a soluzioni – diciamo – preconfezionate, che interpretano il ruolo dell’arte in maniera, a mio giudizio, riduttiva. Se facciamo una ricerca sul web, troviamo innumerevoli fonti che parlano con facilità dell’arte, come fosse un complemento d’arredo, suggerendo con leggerezza idee di design e accorgimenti per la scelta dell’opera rispetto all’ambiente in oggetto. Per contro, ho maturato la convinzione che l’arte non sia un semplice complemento d’arredo, più o meno di lusso a seconda delle disponibilità economiche. L’arte è molto di più: l’energia che può sprigionare un’opera, contestualizzata nel giusto spazio e valorizzata nella forma corretta, è travolgente. L’arte va vista come una parte integrante e strutturale della casa. Il che non significa vedere l’opera come un oggetto inamovibile, statico. L’arte è un linguaggio e cambia insieme a noi, durante la nostra vita, a seguito delle nostre esperienze e con il trascorrere del tempo. E proprio per questo motivo l’arte differisce di gran lunga dal complemento d’arredo vero e proprio, come un divano o un mobile, perché segue una ratio guidata dall’emotività e non dal senso di funzionalità. Un divano può avere un bel design, ma un’opera d’arte emoziona chi la guarda. Ed è una bella differenza. L’opera è di per sé un elemento egoriferito; per questo è importante arrivare alla scelta di come e dove posizionare l’opera in maniera consapevole e coerente al proprio gusto estetico.
Quali sono le modalità o i percorsi che possono essere intrapresi per la scelta di una data opera d’arte da collocare nello spazio del progetto, interpretando correttamente il gusto del cliente?
Ci sono due percorsi che normalmente determinano la collocazione di un’opera in uno spazio abitativo o di lavoro. Nel primo, il cliente è innamorato di un’opera che fa parte di lui e la vuole portare con sé nel proprio percorso di vita. In quel caso lo spazio verrà concepito attorno all’opera per valorizzarne al meglio la natura e la forza estetica. Nel secondo, il cliente non ha ancora stretto un legame con un’opera particolare e cerca dunque qualcosa che sappia interpretare l’ambiente di riferimento, aggiungendo un tocco di classe e di prestigio all’intero spazio. Queste scelte sono sempre in capo al cliente e all’emotività di chi andrà a vivere quello spazio. Per questo motivo la collaborazione con un consulente esperto d’arte, che possieda la sensibilità necessaria ad orientarsi nel mercato dell’arte e sappia tracciare la corretta intersezione tra spazio, emotività del cliente e l’opera giusta, diventa uno strumento imprescindibile per i professionisti che vogliono offrire ai propri clienti un servizio di personalizzazione di alto livello e di prestigio. I clienti hanno sempre le loro idee, emozioni, prospettive e spesso hanno in testa il proprio progetto da un punto di vista non solo architettonico ma anche emotivo-estetico. Il compito del professionista, che sia l’architetto o l’esperto d’arte, dev’essere quindi quello di saper esercitare una tecnica di ascolto e maieutica per aiutare il cliente a realizzare al meglio la propria visione.
Che tipo di opportunità, professionali e di business può generare a favore di noi architetti l’attivare delle collaborazioni con gallerie di arte contemporanea?
Collaborare con una galleria d’arte offre naturalmente diverse soddisfazioni, da quelle del business a quelle di aumentare il prestigio dello studio agli occhi del cliente. Senza dimenticare il privilegio di entrare in un mondo affascinante ed esclusivo, di conoscere gli artisti, le loro poetiche, i loro studi e di ampliare così le proprie conoscenze.
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arte contemporanea , Dalle Aziende , gallerie d'arte
Last modified: 22 Settembre 2021