Visit Sponsor

Alessandra AiresWritten by: Interni

Il verde alla conquista degli interni

Il verde alla conquista degli interni

Alcune tendenze e casi studio dimostrano che la strada è aperta anche nel nostro paese

 

Tra Covid e Next Generation EU non possiamo che augurarci che il tema del verde venga sviluppato e gestito in modo intelligente, per immaginare un futuro green più sano e più accogliente.

Immaginiamolo verde, sostenibile, profumato, ricco di benessere, “smart” e vivace, naturale e innovativo, che non inquini ma purifichi, che non sprechi risorse ma che le utilizzi saggiamente e le ricicli! Chiediamo troppo? E immaginiamolo non solo per gli spazi esterni (che siano giardini privati o grandi spazi pubblici), ma anche per spazi interni alle abitazioni, agli edifici pubblici, agli ospedali.

Per raggiungere questi obiettivi, nel campo dell’architettura del paesaggio e della botanica il modo c’è, è antico e al contempo modernissimo: NBS (Nature Based Solutions), le soluzioni verdi ai problemi “grigi”.

Certamente per farlo occorre conoscere le tante e diverse soluzioni naturali che in molti paesi europei sono già prassi e che da noi cominciano finalmente a “fiorire”.

Verde all’interno, ma anche verde che migliori il benessere interno; quanti luoghi conosciamo che potrebbero trasformarsi con un utilizzo consapevole e ben progettato del verde? Si, il verde sta bene su tutto, e fa bene a tutti. E sicuramente uno dei luoghi dove la sua utilità è più evidente sono, per motivi diversi, le scuole, le residenze collettive e gli ospedali.

Diverse sono le tecnologie disponibili, dai pannelli alle vaschette componibili come un gioco di costruzioni, sostenute da telai metallici, e irrigate con acqua e fertilizzanti naturali, distribuiti automaticamente da centraline programmabili a batteria. Si possono realizzare ovunque, anche in un appartamento o un piccolo cortile, e le dimensioni sono infinite così come infinita è la combinazione di piante da coltivare, alcune di semplice manutenzione e sostituzione delle piante altre più complesse e che richiedono gestione esperta.

Un interessante esperimento (che in futuro ci auguriamo diventi consuetudine) arriva da Torino, con il progetto Europeo Progireg, Nature for Renewal, rinnovarsi attraverso la natura, finanziato dall’Unione Europea con l’obiettivo di fornire buoni esempi da diffondere. Dai tetti verdi al recupero delle acque meteoriche, dalle pavimentazioni permeabili ai giardini della pioggia, al verde verticale, coinvolge un gruppo di città europee ad attuare soluzioni verdi per migliorare il nostro mondo. Confrontarsi con gli altri paesi e scoprire che le scuole in Austria sono “sempre più verdi” o che in Polonia fare tetti verdi sugli edifici pubblici è normale…

Grazie a Progireg alla Scuola Elementare Cairoli sono appena “sbocciate” le pareti verdi, verdissime sorprese per gli alunni. La parete è in un ampio corridoio interno illuminato dall’alto, su cui si affacciano aule e biblioteca. Frequentatissimo luogo di passaggio, affinché tutti possano osservare la natura e le piante crescere e trasformarsi, scoprirne nomi e caratteristiche grazie a laboratori educativi condotti dal Politecnico di Torino (dal team della professoressa Elena Comino) con prove pratiche e “mani nella terra” per i bimbi, perché conoscere significa amare e rispettare la natura, a scuola e fuori. Osservare le spettacolari foglie variegate di rosa carico della Marantha leuconera (pianta della preghiera per le foglie che si chiudono e abbassano al buio) o i nastri bianco/verdi che ricadono morbidi del Chlorophytum, l’elegante portamento della Chamaedorea (palma minore) e le foglie rotonde come monete della Pilea peperomioides, che portano benessere, allegria e migliore qualità dell’aria.

Al Dormitorio Tazzoli la parete verde è invece esterna, ma esposta a sud ovest per proteggere l’edificio (un triste prefabbricato nato per essere provvisorio più di 20 anni fa) dai raggi del sole estivi, migliorarne il confort ambientale interno, aumentare la biodiversità di un piazzale spoglio e grigio, attirare gli insetti impollinatori con rustiche piante dalle fioriture scalari; dal profumatissimo Rosmarinus prostratus, che scende morbidamente dalle vaschette con i suoi fiori azzurri, allo spettinato Carex dalle foglie sottili e variegate, alle soffice nuvola di  infiorescenze della Deschampsia cespistosa, ai fiorellini fucsia della Bergenia e rossi della frugale Heuchera, tutte le stagioni avranno colore e vitalità a disposizione degli ospiti, delle api e dei passanti.

 

Autore

  • Alessandra Aires

    Architetta e Architetta del Paesaggio, lavora in studi di architettura in Olanda e Barcellona, quindi a Torino in studi privati per approdare al Comune di Torino. Dai Programmi di recupero urbano alle riqualificazioni di aree industriali dismesse, si occupa di progettazione di parchi pubblici, giardini e piazze, aree gioco ed edifici per servizi, dal primo edificio pubblico con tetto verde (La Casa nel parco) al primo sostenibile con Protocollo Itaca (Ludoteca Il Paguro) accanto a concorsi di progettazione nazionali e internazionali. Tra le realizzazioni il Parco Colonnetti Nord, gli spazi pubblici del quartiere di Via Artom e il Parco Pietro Mennea. Premio Internazionale Dedalo Minosse 2014, Menzione alla Biennale Spazio Pubblico 2011, Premio Città per il Verde 2009 e 2010. Segretaria della Sezione Piemonte dell’AIAPP, Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, e socia fondatrice di OpenHouseTorino

    Visualizza tutti gli articoli

About Author

(Visited 809 times, 2 visits today)
Share

Tag


, , ,
Last modified: 1 Giugno 2021