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Andrea IacomoniWritten by: Città e Territorio

Ritratti di città. Pisa sempre più verde

Ritratti di città. Pisa sempre più verde

Dal lavoro di “ricostruzione del centro” ai nuovi piani per il recupero delle mura, la mobilità sostenibile, i parchi e i nuovi complessi universitari e per la cura

 

PISA. Se a partire dagli anni settanta il tema prevalente nella progettazione cittadina è stato la “ricostruzione del centro” attraverso il recupero del patrimonio storico, con l’esemplare lavoro svolto dall’Ufficio progetti e il suo approccio al restauro indirizzato verso un nuovo rapporto tra antico e nuovo, oggi il tema su cui si concentrano gli sforzi dell’amministrazione comunale è legato alla sostenibilità, sviluppato negli ambiti del verde e della mobilità che coinvolge l’intero capoluogo.

 

Dialoghi costruttivi con il patrimonio

Anche se molti sono i temi ancora da approfondire, tra tutti il recupero delle caserme e dell’ospedale Santa Chiara su cui torneremo, il piano di Massimo Carmassi è stato capace di lavorare sia nel campo della conservazione che della nuova architettura, con strumenti disciplinari di livello adeguato alle caratteristiche irripetibili della città storica.

In continuità con questo piano è stato realizzato, grazie ai fondi PIUSS della Regione Toscana, il recupero del sistema fortificato delle mura (Marco Guerrazzi, Direzione Attività produttive, Qualità urbana, Restauro e risanamento conservativo beni di interesse storico e artistico, Comune di Pisa, 2010/2016) con l’obiettivo di completarne il restauro, recuperando il camminamento di ronda, rendendole accessibili attraverso strutture di salita all’interno di torri e bastioni, organizzando così una promenade architecturale con un inedito punto di vista verso il centro.

Il progetto è stato approfondito all’interno del masterplan per il centro urbano firmato David Chipperfield Architects, con l’intento di una più ampia valorizzazione, possibile attraverso la riqualificazione delle aree circostanti, al fine di ricreare un nuovo pomerio che si snoda intorno alle mura, coinvolgendo aree a verde, come il giardino Scotto e il parco della Cittadella, percorsi perdonali e ciclabili, impostando un vero progetto urbano che interpreta, attraverso l’articolazione del sistema fortificato, l’intera città storica, coinvolgendo complessi monumentali in attesa di recupero come il Santa Chiara, oppure altri recentemente recuperati come l’Arsenale repubblicano e quello mediceo, gli ex macelli, la Fortezza del Sangallo.

 

La città come unico grande parco

Proprio il verde rappresenta uno dei punti di forza del Comune. Il masterplan del verde pubblico (Fabio Daole, Infrastrutture e Viabilità-Verde Arredo urbano, Edilizia scolastica, Comune Pisa, 2015), abbinato al Piano strategico approvato nel 2018, ha posto l’infrastruttura verde come base per l’organizzazione del territorio, sistematizzando il verde diffuso attraverso connessioni esistenti e di progetto. La città è pensata come “un unico grande parco”. Grandi parchi urbani centrali o periferici mettono a sistema le aree verdi pubbliche, tutte raggiungibili in 10 minuti a piedi. Spiccano anche interventi di micro architettura del paesaggio di rilevante valore, come il giardino nella piazza di San Paolo ripa d’Arno, il parco della Cittadella, il parco di Cisanello (Fabio Daole), oppure il viale delle Piagge che s’integra con interventi di edilizia pubblica come il Polo culturale SMS e la Biblioteca comunale (Marco Guerrazzi).

 

Mobilità lenta e People mover

Questa operazione di ricucitura urbana avviene grazie anche alla rete della mobilità lenta, sviluppata attraverso un tracciato di piste ciclabili di scala urbana e territoriale, tra cui, di recente inaugurazione, la Ciclopista del trammino, realizzata sul sedime dell’antico tram che collegava il capoluogo con il mare. La mobilità lenta s’integra con il People mover (Leonardo Cavalli, Marco Mancino, 2016), un collegamento completamente automatizzato, con trazione a fune senza conducente, tra la stazione ferroviaria e l’aeroporto, con una fermata intermedia all’altezza di due parcheggi scambiatori. L’immagine è riconoscibile nel tessuto del centro storico per la “pelle” metallica di colore verde erba che lo caratterizza come landmark.

Il sistema pubblico si completerà con la nuova proposta di tram urbano, in corso di valutazione presso il Ministero. Prevede il collegamento tra la Stazione centrale e il Polo ospedaliero di Cisanello, l’attraversamento dell’Arno con un nuovo ponte ciclopedonale progettato da Isola Architetti e il capolinea presso i parcheggi dell’ospedale, che serviranno anche come parcheggi per il traffico in arrivo dall’uscita della superstrada Firenze-Pisa-Livorno.

Il progetto della linea 1 della tramvia è uno degli obiettivi individuati dal Piano urbano della mobilità sostenibile. Approvato a fine 2020, ipotizza nell’arco di 10 anni un aumento del 20% di utilizzatori del trasporto pubblico locale, con la diminuzione del 30% degli spostamenti in auto e l’incremento del 30% di movimenti in bici e mezzi elettrici.

 

Il potenziamento dell’ospedale di Cisanello

Sempre di recente (fine 2019) sono iniziati i lavori per il potenziamento dell’ospedale di Cisanello, il cui masterplan di Binini Partners prevede di concentrare tutta l’area assistenziale, la didattica (con la nuova Scuola di medicina) e la ricerca in un moderno monoblocco ispirato agli attuali standard di qualità, sicurezza e risparmio energetico, realizzando uno dei più grandi poli ospedalieri europei, che a pieno regime ospiterà fino a 1.600 posti letto.

Si tratta di un’operazione strategica per la collettività e per il servizio sanitario regionale, perché consentirà di eliminare definitivamente l’attuale frammentazione dei reparti ospedalieri sui due presidi. Ma soprattutto perché consentirà la valorizzazione immobiliare del complesso monumentale del Santa Chiara. Il vecchio ospedale sarà dismesso una volta realizzato il nuovo polo. Acquisito dall’aggiudicatario (RTI composto da INSO, Consorzio Integra Società Cooperativa, Gemmo spa), sarà riconvertito secondo le indicazioni previste nel Piano di recupero di Chipperfield (vincitore nel 2007 del concorso d’idee internazionale), completando un altro tassello nel sistema della rete del patrimonio storico e naturale delineatasi con il progetto mura.

Anche nel plesso ospedaliero il verde sarà protagonista, con una consistente dotazione di aree a verde che si aggiungono alla creazione di due parchi, quello storico sul sedime del vecchio sanatorio e quello fluviale nell’area golenale dell’Arno.

 

Il nuovo ospedale psichiatrico di Fondazione Stella Maris

Il servizio sanitario sarà potenziato dalla nuova struttura, leggera e inserita armoniosamente nel verde (un parco di 2 ettari con giardini sensoriali, orti didattici e aree gioco) dell’ospedale neuropsichiatrico della Fondazione Stella Maris (unica realtà sanitaria italiana dedicata all’assistenza e alla ricerca nell’ambito della neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza) nell’area limitrofa al parco pubblico di Cisanello. Il progetto di Heliopolis 21 (con studio ARX) è sviluppato su tre livelli fuori terra, composto da tre volumi che si stagliano come vele, opalescenti e traslucide, con funzioni sia estetiche che di ombreggiamento, unendo innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale e ponendo il benessere dei bambini al centro dell’intervento.

 

L’edilizia sportiva e universitaria

Il verde si struttura anche nei progetti per l’edilizia sportiva e universitaria, componente fondamentale per Pisa. Se nel primo caso l’intervento per la riqualificazione dell’Arena Garibaldi – stadio Romeo Anconetani (Iotti+Pavarani vincitori del concorso 2017) è l’occasione per disporre di nuovi spazi pubblici e riconnettere il verde limitrofo, quello realizzato con il San Rossore Sport Village (Beniamino Cristofani, 2019-20), un esemplare impiego di tecnologie innovative per uso dei materiali e modalità di costruzione, dialoga con il paesaggio rurale del parco di San Rossore.

Nel caso dell’edilizia universitaria, che nel tempo ha sempre caratterizzato la città, vi sono opere realizzate attraverso il recupero di aree dismesse (Dipartimento di Storia delle arti e Polo didattico interfacoltà San Rossore 1938, a cui abbiamo dedicato una monografia all’interno della nostra collana “Radiografie del Contemporaneo”) rafforzando la presenza dell’Università di Pisa nel centro storico. Diversamente, la Scuola superiore Sant’Anna concentrerà tutte le sedi in un campus ubicato al limite del confine comunale (anche se nel Comune di San Giuliano Terme), andando a rafforzare un polo ad alta specializzazione che vede la presenza di altre strutture di ricerca e didattica, tra cui il CNR, il Dipartimento di Chimica e chimica industriale dell’Università, la residenza studentesca Praticelli (Leonardo srl, 2008).

Qui, il masterplan del parco scientifico Sant’Anna (Zanirato Studio, con Studio Plicchi e SCI, vincitori del concorso 2014), prevede l’insediamento di un campus universitario con sette edifici distribuiti su uno spazio unitario a terra, sul quale s’innestano puntualmente singoli blocchi con costruzioni leggere in acciaio e legno, che si combina con il verde di progetto e quello esistente.

A breve inizieranno i lavori per la realizzazione dei primi due lotti corrispondenti agli Istituti di ricerca della Scienza della vita e del Perceptual Robotics_Laboratorio di robotica percettiva (Percro) e, successivamente, in base alle esigenze contingenti della Scuola, verranno realizzati gli altri lotti, fino al completamento, che raggiungerà l’obiettivo della realizzazione di un parco territoriale che combini spazi verdi interni con il sistema ambientale del contesto.

 

Autore

  • Andrea Iacomoni

    Architetto, dottore di ricerca in Progettazione urbana e territoriale (con specializzazioni al Berlage Institute di Rotterdam, all’Università Federico II di Napoli e alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa) e ricercatore della Fondazione Michelucci. E' stato docente di Progettazione presso le Università di Firenze, Genova, Pisa e Roma La Sapienza, ed attualmente è ricercatore in Urbanistica presso La Sapienza Università di Roma. Parallelamente alla didattica svolge attività professionale e di ricerca con lo studio Giraldi Iacomoni Architetti, ricevendo vari riconoscimenti (Premi Gubbio, IQU, De Masi, Bastelli) ed è consulente di varie amministrazioni e membro di Commissioni edilizie e per il paesaggio. Suoi progetti sono stati pubblicati in libri e riviste («Domus», «Opere», «Paesaggio Urbano», «Urbanistica», «Urbanistica Dossier») ed esposti in mostre, tra cui la Triennale di Milano e la Biennale di Pisa. Collabora con riviste di settore tra cui «Arknews», «Ananke» e ha diretto «Architetture città e territorio» e «Macramè». È autore di numerosi testi e libri, tra cui: «Tracce storiche e progetto contemporaneo» (2009), «Architetture per anziani» (2009), «Lo spazio dei rapporti» (2011), «Questioni sul recupero della città storica» (2014), «Topografie dello spazio comune» (2015).

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Last modified: 18 Maggio 2021