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Alessandro ColomboWritten by: Reviews

Salone del Mobile 2018: via alle danze!

Salone del Mobile 2018: via alle danze!
Una cena per 300 selezionatissimi ospiti e l’inaugurazione ufficiale hanno aperto, alla presenza delle massime autorità cittadine, regionali e dello Stato, una kermesse che attende 400.000 visitatori e ha aperto 500 luoghi pubblici alle installazioni

 

Lunedì_Prologo. Milano, Piazzetta Reale

Una calda serata che quasi prelude all’estate accoglie 300 selezionati ospiti nell’installazione che segna il ritorno in grande stile delle iniziative del Salone in città. La Piazzetta Reale di Milano ospita senza fatica la losanga allungata che vuole, gonfia di natura, dati e di tecnologia, riproporre le quattro stagioni in formato compatto e visitabile in qualche minuto (“Living Nature”, la natura dell’abitare di Carlo Ratti Associati). Si guadagna con l’imbrunire la sempre suggestiva Sala delle Cariatidi, memoria di un passato sempre presente, e, giusto il tempo di sedersi ai lunghi tavoli anch’essi in forma di losanga spezzata, il futuro esplode grazie a una sofisticata tecnologia video in quattro stagioni che animano lo spazio di luce, colori, movimenti, grafie, segni.

Il presidente Claudio Luti, con apprezzata sintesi, invita tutti e per tutta la settimana che si apre, a tenere alto il Salone del Mobile e Milano ed ecco esplodere le quattro stagioni, quelle di Vivaldi, grazie allo Stradivari 1734 LAM prestato da Cremona a Milano e mirabilmente suonato da Lena Yokohama, violinista d’oriente in terra d’occidente applaudita da tutti e quattro i punti cardinali della sala. Il clima è di grande ottimismo dopo le settimane di preparazione e montaggio frenetico in fiera ed in città.

 

Martedì_Opening. FieraMilano, Rho-Pero

Per l’inaugurazione il clima sfoggia un’estate anzitempo. Taglio del nastro e tutti in sala per i discorsi. Autorità e giornalisti schierati, l’amministratore delegato di Fiera Fabrizio Curci saluta tutti e ricorda che, se siamo ciò che facciamo, il Salone rappresenta ciò che siamo in termini di eccellenza, creatività, accoglienza. Il presidente Luti lancia il progetto del futuro attraverso le parole del manifesto del Salone già a suo tempo presentato, parole che “fanno la differenza” e gli fa eco il sindaco Giuseppe Sala che afferma che il Salone non può essere che a Milano, ove sono attesi 400mila ospiti e 500 luoghi pubblici sono stati concessi all’occupazione pacifica delle installazioni.

Il neopresidente di Regione Lombardia Attilio Fontana cita il rito ambrosiano del lavoro come religione e il presidente Federlegno Emanuele Orsini enumera cifre di grande rilievo: 26,9 miliardi di fatturato dall’arredamento, export in crescita con doppia cifra del 36,5% per la Cina. L’assist è per il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che ricorda che siamo pur sempre il secondo paese industriale d’Europa e che solo l’Italia è il paese della bellezza congiunta all’equilibrio. L’occasione è per tutti quella di chiedere presto un governo a Roma che non vada indietro rispetto ai risultati raggiunti, ma avanti.

Tocca quindi al presidente del consiglio Paolo Gentiloni condividere l’emozione per le 79mila imprese italiane che nel 2017 hanno esportato per 445 miliardi di euro quale risultato di uno sforzo della comunità italiana che i governi possono solo aiutare e non ostacolare. La chiusura alla seconda carica dello Stato, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, unica donna fra le massime autorità, che rileva come al Salone, proponendo soluzioni sempre migliori ai problemi più difficili, spetta il compito di rilanciare attraverso l’eccellenza l’immagine del Paese.

Dunque si parte, con i 2 km di padiglioni della fiera già invasi dal pubblico fin dalla prima mattina. L’opening si completa nel pomeriggio al Salone Satellite con l’apertura della bella mostra “Africa & Latin America Rising Design / Design Emergente” voluta da Marva Griffin e curata da Fernando e Humberto Campana per il Sudamerica e Hicham Lahlou per l’Africa, con l’intento di accendere i riflettori sul sud del mondo anche in termini di design.

 

Immagine di copertina: courtesy Salone del Mobile, Luca Fiammenghi

Autore

  • Alessandro Colombo

    Nato a Milano (1963), dove si laurea in architettura al Politecnico nel 1987. Nel 1989 inizia il sodalizio con Pierluigi Cerri presso la Gregotti Associati International. Nel 1991 vince il Major of Osaka City Prize con il progetto: “Terra: istruzioni per l’uso”. Con Bruno Morassutti partecipa a concorsi internazionali di architettura ove ottiene riconoscimenti. Nel 1998 è socio fondatore dello Studio Cerri & Associati, di Terra e di Studio Cerri Associati Engineering. Nel 2004 vince il concorso internazionale per il restauro e la trasformazione della Villa Reale di Monza e il Compasso d’oro per il sistema di tavoli da ufficio Naòs System, Unifor. È docente a contratto presso il Politecnico di Milano e presso il Master in Exhibition Design IDEA, di cui è membro del board. Su incarico del Politecnico di Milano cura il progetto per il Coffee Cluster presso l’Expo 2015

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Last modified: 24 Aprile 2018