Una mostra itinerante ne celebra il ruolo e le innovazioni introdotte nel settore delle arti, dell’architettura e dell’ingegneria strutturale dal XVI alla metà del XX secolo nel Paese latinoamericano
Si è da poco concluso l’anno Italia in America Latina (2015-2016) promosso dal Ministero degli Affari esteri italiano al fine di valorizzare e far conoscere la creatività, l’operosità e la ricchezza culturale di tanti italiani che, soprattutto a partire dalla prima metà del XIX secolo, hanno realizzato importanti progetti in differenti paesi del continente latinoamericano, contribuendo a costruire una nuova modernità.
A conclusione di queste iniziative in America Latina, l’Ambasciata d’Italia in Colombia e l’Istituto Italiano di Cultura in Bogotá, con il patrocinio della Presidenza della Repubblica Italiana, hanno sostenuto la realizzazione della mostra internazionale “Ingegneri ed Architetti Italiani in Colombia”, nata da un progetto di ricerca scientifico iniziato nel 2012 e concluso nel 2016 con la pubblicazione del libro omonimo (Ermes Edizioni Scientifiche, Roma) che ha visto collaborare ricercatori colombiani di differenti università. Il coordinamento della ricerca internazionale è stato curato da Olimpia Niglio e Rubén Hernández Molina, anche curatori della mostra itinerante, ospitata presso differenti città colombiane.
La mostra ha debuttato il 19 settembre 2016 presso il Collegio Salesiano Leone XIII in occasione del mese dedicato al patrimonio culturale, per proseguire presso il Museo di Arte del Tolima nella città di Ibagué ed ancora nella Casa della cultura della città di Tenjo. Il percorso itinerante terminerà presso l’Istituto Italiano di Cultura in Bogotá dove, dal 25 ottobre al 4 novembre 2016, sarà possibile visitare la mostra in occasione della settimana della lingua italiana nonché dell’architettura in Colombia.
Il progetto di ricerca internazionale trova origine negli archivi colombiani di differenti istituzioni pubbliche e private, dove sono stati rinvenuti ingenti documenti che hanno messo in luce la storia di tanti italiani giunti sulle coste del mar dei Caraibi sin dal XVI secolo, e che si sono distinti per aver introdotto importanti innovazioni nel settore delle arti, dell’architettura e dell’ingegneria strutturale. Tanti i nomi di persone che, per motivi differenti, sono emigrate portando nelle loro valigie grandi tesori, non oggetti materiali bensì radici culturali che hanno poi fatto germogliare nei nuovi luoghi di residenza. Proprio qui stanno le origini della rinascita di una cultura europea oltre i suoi stessi confini e che ben si sono distinte principalmente nel settore dell’architettura e dell’ingegneria.
Il volume Ingenieros y arquitectos italianos en Colombia, così come l’omonima mostra internazionale, ha avuto come prioritaria finalità quella di elaborare una ricostruzione storica di opere italiane nel campo dell’ingegneria e dell’architettura dal XVI alla metà del XX secolo. Il percorso espositivo si apre con un contributo sull’impronta che la cultura italiana ha avuto sull’architettura autoctona e analizza le opere degli artefici d’importanti progetti in Colombia. Seguono 44 pannelli che offrono un excursus sulla storia dell’architettura italiana in Colombia. S’inizia con il contributo degli ingegneri Antonelli di Gatteo (Forlì), progettisti d’importanti opere di fortificazione, come le grandi mura della città di Cartagena de Indias realizzate nel XVII secolo; del gesuita Giovan Battista Coluccini (Lucca), autore della principale chiesa della Compagna di Gesù dedicata a Sant’Ignazio di Loyola; del frate Serafino Barbetti, proveniente dal Piemonte e progettista di ponti; dell’architetto fiorentino Pietro Cantini che terminò l’opera incompiuta del Capitolio nazionale, sede del Governo colombiano, e realizzò il Teatro nazionale Cristoforo Colombo; ed ancora il progetto per il teatro Jorge Isaacs nella città di Cali su progetto di Gaetano Lignarolo; i progetti di chiese salesiane a firma di Giovanni Buscaglione, anch’egli piemontese; per poi continuare fino alla metà del XX secolo con opere di ingegneri come Vittorio Morgante, Gaetano di Terlizzi, Bruno Violi, Domenico Parma e Angiolo Mazzoni Del Grande. A quest’ultimo è dedicato il manifesto della mostra itinerante quale anticipazione dell’esposizione monografica sulla sua opera in Colombia (1948-1963), curata da Olimpia Niglio e che aprirà il prossimo anno, sempre a Bogotà, presso l’Universidad de Bogotá Jorge Tadeo Lozano in collaborazione con l’Archivio Novecento del Museo MART di Rovereto e l’Ambasciata d’Italia in Colombia.
Tutto il lavoro di ricerca e divulgazione è dedicato alla giovane generazione di architetti ed ingegneri colombiani che, apprendendo dalla storia architettonica del paese, potranno acquisire conoscenze fondamentali per valorizzare il loro patrimonio culturale, nonché rafforzare la propria identità e, soprattutto, contribuire allo sviluppo civile con più consapevolezza rispetto al passato.
—
Autori del volume e della mostra “Ingenieros y arquitectos italianos en Colombia”
Fernando Carrasco Zaldúa, Giovanni Castellanos Garzón, José Luis Giraldo Jaramillo, Rubén Hernández Molina, Olimpia Niglio, William Pasuy Arciniegas, Mariana Patiño Osorio, Eduardo Mazuera Nieto, Alessandra Morales Ferraro, Jorge Vincente Rámirez Nieto, Armando Silva, Mauricio Uribe González, Claudio Varini, Fabio Andrés Vinasco Nustes.
—
Sedi della mostra itinerante
Bogotá
Istituto Italiano di Cultura | Ambasciata d’Italia in Colombia
25 ottobre – 4 novembre 2016 / Calle 35 N° 15 – 32
—
Ibagué
Museo de Arte del Tolima
29 settembre – 23 ottobre 2016 | Carrera 7 N 5-93 B/ Belén
—
Tenjo
Casa de la Cultura | Cundinamarca
22 settembre – 10 novembre 2016 | Carrera 3 N 2 – 74
—
Web
http://www.iicbogota.esteri.it/iic_bogota/it/
—
Contatti
segreteria.iicbogota@esteri.it
About Author
Tag
Colombia , mostre
Last modified: 3 Aprile 2017