Un censimento di quasi 300 architetture civili e industriali in 56 Comuni di un’area geograficamente marginale ma di rilevante valore culturale e ambientale
COLLERETTO GIACOSA (TORINO). Il 25 novembre è stato presentato il volume Architettura del primo ‘900 nel Canavese. Visibilità e valorizzazione, esito di un’inedita opera di censimento di quasi 300 architetture civili e industriali in 56 Comuni tra Eporediese e Terre dell’Erbaluce a cura degli architetti Maria Grazia Imarisio e Diego Surace. Il volume fa parte di un progetto più ampio sostenuto da Compagnia di San Paolo e da Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, intitolato «‘900 Carnet Canavese Musica Lettere Architettura». Un’occasione per richiamare l’interesse su territori geograficamente marginali che tuttavia, dalla seconda metà dell’Ottocento, hanno conosciuto stagioni intellettuali di rilievo: basti pensare al cenacolo di pittori paesaggisti riuniti nella cosiddetta «scuola di Rivara», che prende il nome dal piccolo paese pedemontano del Canavese. Da questi presupposti hanno tratto spunto il censimento e l’opera di documentazione e rilievo di edifici e complessi architettonici tra Eclettismo e Liberty, catalogati e analizzati stilisticamente, che tracciano quattro itinerari di particolare valore artistico e ambientale: da San Benigno Canavese a Pont Canavese; da Salassa a Samone; da Montanaro-Caluso a Ivrea; dal lago di Viverone ad Andrate. Il volume (136 pp., con schede e 260 immagini a colori) non è in vendita ma si può richiedere presso i comuni di Colleretto Giacosa, Romano Canavese e Parella, che hanno partecipato al progetto.