Visit Sponsor

Alessandro ColomboWritten by: Design

Colonia, Parigi, Milano: le prime fiere dell’anno

Colonia, Parigi, Milano: le prime fiere dell’anno

Come una città vive, si nutre e si sviluppa grazie al pubblico che attira verso le proprie attività, così una fiera, specchio fedele di questa attitudine e capacità, misura il proprio successo sui numeri, visitatori-espositori, che mette in gioco e sulla qualità della propria offerta. Gennaio è, tradizionalmente, il mese nel quale, archiviato un anno, si riparte progettando e pianificando il nuovo e, mai come ora, l’Europa si affaccia su un avvenire incerto del quale anche il mondo del design non può che soffrire.
Quasi a ripercorrere le recenti cronache della politica internazionale, le fiere di gennaio mettono subito le une di fronte alle altre le protagoniste, nel bene e nel male, di questi mercati europei malati: da Colonia si passa a Parigi per arrivare poi a Milano in un tour ormai consueto, ma che quest’anno ha riservato delle sorprese.
«Imm Cologne» è fiera storica, solida e forte che ora poggia le sue fondamenta su un’economia invidiata nel vecchio continente: colgono bene quest’aspetto le aziende italiane che, lungi dal voler tornare a un passato di fasti che sul Reno non albergano più, sono andate in massa a occupare i posti più ambiti. Il risultato è che quella italiana è la rappresentanza estera più numerosa e dona un soffio vitale che, se non permea tutta la manifestazione, ne irrora i gangli offrendo una visione positiva sul futuro.
La decorazione, sofisticata ed elegante, lieve e di alto profilo, è la cifra che sempre di più contraddistingue le proposte di «Maison&Objet». Quella di Parigi è una casa che t’invita a vivere con gioia una ricchezza non eccessiva anche se spesso al limite: una casa, anche qui, che vede gli italiani non mancare un’edizione e, anzi, consolidare i propri risultati nella fascia alta di tutti i settori. A Milano il design è di casa e, anche nella sede del «Macef», regna in buona compagnia: gennaio non è aprile e l’attenzione è ora rivolta più all’home-fashion tra design, moda, artigianato, in una competizione con Parigi che vede, in questo caso, l’oltralpe ancora in vantaggio. Se, infatti, «Maison&Objet» pone l’accento su un’ormai consolidata «art de vivre» che si declina trasversalmente nella sua ricca offerta dei padiglioni tematici, dal tessile all’etnico, dalla tavola agli interni, dalla decorazione al design, il «Macef» rimane sempre troppo ancorato al «design del casalingo». Tuttavia, anche in questa manifestazione, le eccellenze e i punti di riferimento in termini d’innovazione e qualità sono numerosi, sia fra le aziende italiane che straniere e, come in Germania, bisogna registrare il ritorno dei grandi marchi, che spesso affidano ai più importanti stilisti le creazioni per i loro cataloghi. Importanti i numeri: sette giorni a Colonia portano 115.000 visitatori in fiera (crescita del 14% sul 2010); mentre 88.658 sono le persone entrate nei padiglioni di Fieramilano (una flessione negativa del 6,3% che sembra legata al clima nazionale non certo tonico), e 85.766 (+2% rispetto alla precedente edizione) quelle della kermesse parigina, che si conferma meta privilegiata grazie anche al richiamo della capitale francese. Il padiglione di spicco di «Imm», dedicato a «Pure» (concetto che non lascia dubbi), unitamente alla rassegna «LivingInteriors» segnano una tendenza che conferma l’uso privilegiato di materiali naturali e un inevitabile ridisegno dimensionale di tutti i componenti dell’arredo per rispondere ai mutati costumi degli utilizzatori e alle nuove tecnologie soprattutto nel campo della comunicazione. «Maison & Objet», all’interno della ricca offerta di esposizioni e iniziative, non manca di presentare come designer dell’anno le star Fernando e Humberto Campana, fratelli brasiliani dalla spiazzante creatività, lo scultore e scenografo Hubert Le Gall, ma soprattutto Tokujin Yoshioka: i suoi «progetti cristallizzati», fantastiche composizioni letteralmente fatte crescere dalle vibrazioni prodotte dalle note di Chopin, ci portano in un mondo nuovo dove i confini fra tecnologia, arte e design cadono in favore della creazione di quella che si può quasi definire una nuova natura.

Autore

  • Alessandro Colombo

    Nato a Milano (1963), dove si laurea in architettura al Politecnico nel 1987. Nel 1989 inizia il sodalizio con Pierluigi Cerri presso la Gregotti Associati International. Nel 1991 vince il Major of Osaka City Prize con il progetto: “Terra: istruzioni per l’uso”. Con Bruno Morassutti partecipa a concorsi internazionali di architettura ove ottiene riconoscimenti. Nel 1998 è socio fondatore dello Studio Cerri & Associati, di Terra e di Studio Cerri Associati Engineering. Nel 2004 vince il concorso internazionale per il restauro e la trasformazione della Villa Reale di Monza e il Compasso d’oro per il sistema di tavoli da ufficio Naòs System, Unifor. È docente a contratto presso il Politecnico di Milano e presso il Master in Exhibition Design IDEA, di cui è membro del board. Su incarico del Politecnico di Milano cura il progetto per il Coffee Cluster presso l’Expo 2015

    Visualizza tutti gli articoli

About Author

(Visited 15 times, 1 visits today)
Share
Last modified: 20 Luglio 2015