Visit Sponsor

Written by: Reviews

Du Cerceau maestro del Rinascimento francese

Parigi. Jacques Androuet du Cerceau è una tra le personalità più interessanti nel panorama dell’architettura francese del Cinquecento. La sua opera grafica, riferimento essenziale per gli studiosi della storia architettonica del castello rinascimentale in Francia, è stata tuttavia per lungo tempo tra le meno indagate. Soltanto nel corso degli ultimi dieci anni si è provveduto a definirne la consistenza (più di 1.200 disegni e 1.700 stampe) affrontandone l’analisi nell’ambito di un programma di ricerche sistematiche diretto da Jean Guillaume.
La pubblicazione che raccoglie i risultati di questo lavoro, insieme all’edizione integrale dell’album di disegni dell’architetto conservato al British Museum di Londra, a cura di Françoise Boudon e Claude Mignot, accompagnano la mostra alla Cité de l’Architecture et du Patrimoine. Curata dal direttore del Musée des monuments français, Hervé Lemoine, e dal conservateur général du patrimoine, Catherine Arminjon, la rassegna è parte integrante del bilancio di questa decennale stagione di studi.
Il percorso espositivo si svolge attraverso una serie di sezioni tematiche che vanno dall’introduzione sulla formazione di du Cerceau alla presentazione del suo opus magnum Les plus excellents bastimens de France, passando attraverso l’illustrazione del rapporto dell’architetto con l’antico, del suo interesse per il disegno d’ornato e per la prospettiva, dei suoi disegni di modelli d’architettura e di bâtiments étranges. Malgrado le difficoltà di adattamento dell’allestimento agli spazi (di qui, ad esempio, la necessità di fornire l’indicazione del senso di visita al termine della sezione introduttiva), il risultato è interessante, innanzitutto per le fonti documentarie che la mostra riunisce. Pezzo forte sono i disegni, le incisioni e le stampe, al centro delle recenti ricerche. Nella selezione spiccano i documenti provenienti dal fondo di disegni ritrovato nel 1997 presso la Bibliothèque municipale di Lione e quelli tratti dall’album di disegni del British Museum (deplorevole la selezione troppo drastica: ne risultano esposti solo 5 su 116!). L’elenco dei prestatori è ben più esteso e include il Louvre, i Musée des beaux-arts di Parigi e di Orléans, la Bibliothèque nationale de France e le biblioteche parigine dell’Ecole des beaux-arts, delle Arts décoratifs e dell’Institut national d’histoire de l’art.
Ai disegni e alle stampe vanno aggiunti rari frammenti originali dell’apparato decorativo di edifici non più esistenti, come quelli del palazzo delle Tuileries, provenienti dal Louvre, o del castello di Madrid a Neuilly, conservati presso il Musée national de la Renaissance a Ecouen e il Musée Carnavalet a Parigi. La mostra espone invece numerosi calchi appartenenti alle collezioni del Musée des monuments français, con il chiaro intento di contestualizzare l’architettura e la decorazione illustrate nei disegni di du Cerceau. La quantità dei pezzi esposti ne fa in realtà una sorta di mostra nella mostra: attraverso il filo conduttore delle riproduzioni di elementi scultorei di età rinascimentale, il visitatore ripercorre la storia delle acquisizioni del Musée de sculpture comparée a partire dagli anni ottanta dell’Ottocento, quando inizia a emergere un interesse specifico per l’architettura del Rinascimento in Francia. In quest’ambito rientra la presentazione del modello dello scalone del castello di Blois, realizzato per l’Esposizione universale di Parigi del 1900.
Sono d’altra parte i modelli a costituire uno dei momenti salienti di una mostra che intende rivolgersi non solo agli specialisti: quelli dei castelli di Chambord e di Bury, ma anche l’imponente restituzione (in scala 1:72) di una parte del distrutto palazzo delle Tuileries. I diversi dispositivi multimediali forniscono infine un’informazione al tempo stesso precisa e divulgativa, permettendo spesso l’interazione del visitatore, il quale può ad esempio visualizzare su schermo, catalogati per regioni, i disegni relativi agli edifici inclusi ne Les plus excellents bastimens de France, oppure sfogliare virtualmente una selezione delle tavole prospettiche raccolte nelle Vues d’optique pubblicate dall’architetto.

«Androuet du Cerceau 1520-1586. L’inventeur de l’architecture à la française?», a cura di Hervé Lemoine e Catherine Arminjon. Parigi, Cité de l’Architecture et du Patrimoine, fino al 9 maggio

Autore

About Author

(Visited 102 times, 1 visits today)
Share
Last modified: 17 Luglio 2015