Mentre a Berlino la ricostruzione della dimora dei kaiser prussiani naviga in acque agitate (vedi sotto), Potsdam, odierna capitale del Land del Brandenburgo e una volta residenza estiva della corte prussiana, conferma la scelta della ricostruzione del suo Stadtschloss per la futura sede del Parlamento regionale.
Tocca questa volta a Peter Kulka, un architetto salito recentemente alla ribalta per la copertura del cortile centrale del castello di Dresda (esso stesso ricostruito negli anni settanta), confrontarsi con il trattamento contemporaneo delleredità di un edificio le cui rovine furono definitivamente rimosse negli anni cinquanta dal governo della Germania Democratica, in una fase molto ideologizzata della progettazione della città socialista. Anche se nei decenni successivi Potsdam divenne per il regime la vetrina di un trattamento curato del patrimonio, per il castello che sorgeva a contatto con la città era troppo tardi. Negli anni ottanta, il progetto di costruire un teatro moderno sul medesimo lotto furono abbandonati subito dopo la caduta del Muro.
Il governo regionale del Brandenburgo ha scelto per limpresa della ricostruzione la forma di un partenariato pubblico privato della durata di 30 anni con lolandese Royal Bam Group, incaricata del progetto, della costruzione, del finanziamento e del funzionamento del futuro edificio. I costi per la sola ricostruzione vengono stimati a circa 120 milioni, per uninaugurazione prevista a fine 2012. Il programma funzionale delledificio include spazi sufficienti per accogliere i deputati di Berlino nel caso (oggi assai poco probabile) di una riunificazione della capitale federale con la sua regione circostante.
Il progetto di Kulka per Potsdam, malgrado le ambiguità della scelta di una conchiglia neostorica, articola in maniera fluida le funzioni deliberative, amministrative e di rappresen tazione e sinserisce nel quadro di una riflessione sulla riqualificazione della zona a contatto tra aree pedonali del centro patrimonializzato, parco e zone di edilizia e infrastrutture di epoca socialista. Ma pone anche di nuovo la questione del rapporto in Germania tra architettura moderna, iter decisionale e rappresentazione simbolica dei valori della politica. Dal punto di vista della pratica del mestiere di architetto, è comunque da sottolineare lemergenza di una generazione, con Stella e Kulka come portabandiera, capace di adattarsi perfettamente alle esigenze della commitenza, maneggiando con abilità la retorica di una modernità tecnica, funzionale e forse anche estetica, nascosta allinterno di facciate ricostruite.
Articoli recenti
- COP30: per un futuro migliore, dovremo imparare dall’Amazzonia 31 Ottobre 2024
- Alto Adige, quando il benessere del territorio si riflette nella baukultur 30 Ottobre 2024
- Architettura instabile, la performance di Diller Scofidio+Renfro 30 Ottobre 2024
- In-VisIBLe, cultura accessibile a tutti 30 Ottobre 2024
- Venezia: l’Hortus Redemptoris non è più conclusus 30 Ottobre 2024
- Veneto: il patrimonio di ville e giardini valorizzato dal PNRR 30 Ottobre 2024
- L’Archintruso. Il colpo di grazia. (Chi ha ammazzato l’architettura?) 30 Ottobre 2024
- Festa dell’architetto 2024: Italia a due velocità 28 Ottobre 2024
- Vienna Nordwestbahnhof, la città senza qualità 28 Ottobre 2024
- Gres porcellanato effetto marmo: eleganza senza tempo per ogni stile 28 Ottobre 2024
- Alberto Ponis (1933-2024) 26 Ottobre 2024
- L’Archintruso. Il signor C., provetto nuotatore 23 Ottobre 2024
- Chiare, fresche e dolci acque. Urbane 22 Ottobre 2024
- Legge sull’architettura, sarà la volta buona? 22 Ottobre 2024
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Luca Gibello. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Michele Roda, Veronica Rodenigo, Ubaldo Spina.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. a The Architectural Post, nuovo editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2024 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata