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Paesaggio e bellezza in mostra

Dal 2002 «Creare Paesaggi» è un appuntamento fisso per coloro che si occupano di paesaggio in Italia e in quasi dieci anni di intenso lavoro ha portato a Torino più di sessanta progettisti ed esperti provenienti da oltre venti diversi paesi tra Europa e Stati Uniti, promuovendo, allo stesso tempo, il confronto e la promozione delle iniziative del territorio attraverso mostre, convegni, incontri, attività rivolte agli studenti e pubblicazioni.
Con l’edizione 2010, la rassegna prosegue il suo itinerario nella cultura del paesaggio contemporaneo indagandone gli aspetti di percezione individuale e collettiva e approfondendo i modi con i quali il progetto, la pianificazione e la gestione del paesaggio rispondono alla domanda di fruizione sociale. Questa edizione di «Creare Paesaggi» è promossa dall’Ordine degli Architetti di Torino e organizzata dalla Fondazione oat in collaborazione con Regione Piemonte Museo Regionale di Scienze Naturali, con il patrocinio del Politecnico di Torino e del fai Delegazione Torino e con l’adesione dell’aiapp, Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio Sezione Piemonte e Valle d’Aosta, ed è a cura di Francesca Bagliani e Claudia Cassatella con la collaborazione di Luigi La Riccia, Chiara Martini, Pierpaolo Tagliola, Bianca Seardo.
«Creare Paesaggi» si presenta al pubblico con la mostra «Paesaggio e bellezza – Enjoy the Landscape», allestita negli spazi del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.
A partire dalla riflessione sui cambiamenti e sul significato più attuale della fruizione del paesaggio, la mostra promuove il confronto con esempi internazionali di progettazione e pianificazione, quali la creazione di percorsi attrezzati e punti di osservazione, la regolamentazione per la protezione degli aspetti scenici e percettivi, la gestione tanto dei paesaggi naturali quanto di quelli urbani. Le «bellezze panoramiche e i luoghi di pubblica accessibilità» dai quali si godono tali bellezze sono tutelati dalle leggi italiane (e da analoghe leggi in Europa) fin dai primi anni del Novecento, tuttavia «il vincolo» non costituisce azione sufficiente per conservarle e valorizzarle. Tutelare, gestire, valorizzare gli aspetti visuali e percettivi dei luoghi chiama in causa tecniche specifiche di analisi, progettazione e pianificazione. Tutte le esperienze presentate propongono tentativi di sperimentazione e innovazione. La bellezza non si lascia regolamentare, ma è possibile affrontare il progetto (di conservazione o di innovazione) attraverso metodologie verificabili, per permettere la più ampia partecipazione possibile alle scelte sulla creazione dei nostri paesaggi.

Articolata in tre sezioni, «Paesaggio e bellezza – Enjoy the landscape» illustra 28 casi tra progetti, realizzazioni, piani, modi di gestione del paesaggio, attraverso oltre 120 immagini. 
Il progetto per il godimento del paesaggio. Il diritto alla bellezza, nuovo diritto di cittadinanza. Il paesaggio come bene pubblico e il diritto alla fruizione: bellezze paesaggistiche e luoghi di pubblica accessibilità. Dalla «camera con vista» al virtual tour: che cos’è la fruizione contemporanea del paesaggio? Luoghi «attrezzati» per la fruizione del paesaggio: belvedere e percorsi. Il progetto per la fruizione, dal disegno delle «reti» al disegno dei manufatti. Il dispositivo degli osservatori. Nella foto, «Organo Marino» di Nikola Ba?si´c a Zara, Croazia.
Lo spettacolo della natura. Modi di gestione e pianificazione delle aree naturali protette attenti agli aspetti percettivi. È lecito tagliare un albero per poter godere di un panorama sulla foresta? Controllo della vegetazione per mantenere visuali panoramiche o «scene» storicamente consolidate; politiche per proteggere la «tranquillità» della campagna (inclusa l’assenza di inquinamento acustico e luminoso); «foreste urbane», non impenetrabili, progettate per essere fruibili. Nella foto, piano di recupero del paesaggio tradizionale del Drentsche Aa (Olanda). Nuovo punto di osservazione.
Lo sguardo sulla città. Il paesaggio che muta per eccellenza: come preservare le viste d’insieme, le «emergenze» e gli skyline caratterizzanti l’identità di una città? Anche le metropoli più dinamiche, come quelle americane, hanno piani e regolamenti per controllare la forma urbana: l’ingombro dei nuovi edifici, i punti di belvedere, le porte urbane, l’eliminazione degli elementi di detrazione visiva. Nella foto, lo skyline di Denver (Colorado) con, sullo sfondo, le Rocky Mountains.

Orari di apertura: 10-19; giovedì 10-22
Ingresso: 5 euro (omaggio per architetti oat e studenti di architettura presentando tesserino oat e libretto universitario)
Informazioni: 011 5360513/14
press.fondazione.oato@awn.it  www.to.archiworld.it

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Last modified: 13 Luglio 2015