16 sezioni e un’intera isola, quella veneziana di San Giorgio Maggiore, che per due settimane si fa scenario di un grande evento espositivo. Con “Homo Faber” talento, eccellenza, creatività raccontano la maestria artigianale europea. Ecco tappe, curatori, aziende e attori coinvolti
150 artisti artigiani selezionati da Jean Blanchaert portano le proprie creazioni in uno spazio disegnato da Stefano Boeri. Materiali e tecniche sono fortemente radicati nel contesto di produzione: l’olandese Sebastiaan van Soest, perpetra una tradizione nata nel Seicento nei Paesi Bassi e presenta un paravento in pelle con decoro in foglia d’argento; nella contea irlandese di Galway, Joe Hogan intreccia rami di salice secondo una cultura locale millenaria; il ceco Vlastimil Beranek crea un’istallazione in cristallo di Boemia e acciaio inossidabile. La ricchezza d’un continente e di una tradizione proiettata verso il futuro attraverso singoli esempi d’eccellenza.
Centuries of Shape. Una selezione di iconici vasi prodotti in Europa dall’inizio del XX secolo sino ad oggi per la curatela di Triennale Design Museum rivela l’interazione tra design e artigianato artistico. Dal vetro alla stampante 3D; dal Liberty al cubismo e il Post Modernismo. Fra tutti: un esempio in ceramica disegnato da Gio Ponti, i vetri contemporanei del portoghese Vitor Glass, il vaso in compensato delle due designer fondatrici del Mischer’traxler Sudio (Vienna).
Creativity and Craftmanship. 8 designer in dialogo con altrettanti artigiani per 8 oggetti unici commissionati da Michele de Lucchi. La richiesta del curatore a ciascuna coppia: interpretare un tema comune che incarni la nozione spirituale di tabernacolo. Il risultato: oggetti diversi fra loro per forma e materiali come i mosaici marmorei frutto della collaborazione tra Ugo la Pietra e Giulio Candussio; le sculture in sale di Adam Lowe & Francesco Cicognetti con Factum Arte; il dialogo fra luce e metallo di Ingo Maurer con Martin Deggelmann ed Enno Lehmann. Il tutto corredato dai filmati di Emanuele Zampini.
Discovery and Rediscovery. 20 tecniche artigianali appartenenti al mondo del lusso tratte o ispirate all’elenco dei mestieri d’arte del prestigioso Institut National des Métiers d’Art (INMA). Un’interazione diretta tra visitatore e maestri artigiani che abitualmente operano con celebri maison e brand di nicchia. Tra i protagonisti: Venini per la decorazione del vetro; Cartier per la glittica, Nymphemburg per la pittura su porcellana; Hermés per la selleria, Van Cleef & Arpels per il taglio di pietre preziose. Nell’ambito della medesima sezione viene inoltre presentato il recente restauro del Ritratto di Marcello Durazzo (1622 -1627, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, Venezia), opera di Anton Van Dyck, supportato da Michelangelo Foundation e Venetian Heritage.
Doppia Firma. 13 designer internazionali accanto altrettanti maestri d’arte operanti nel territorio veneto e veneziano per una collezione di oggetti unici. Il format “Doppia Firma”, giunto alla sua terza edizione, dopo l’anteprima al Salone del Mobile di Milano 2018 giunge a Venezia unendo l’abilità di designer provenienti da Giappone, Svizzera, Uruguay, Stati Uniti, Germania, Libano alla maestria di singoli artigiani utilizzando una pluralità di materiali e tecniche tra cui legno intarsiato, merletto, porcellana, vetro soffiato, serigrafia, mosaico in vetro.
Eilean. Lo storico ketch di 22 metri, realizzato nel 1936 presso il cantiere scozzese Fife, attracca a San Giorgio per testimoniare l’eccellenza della cantieristica navale. Eilean (in gaelico piccola isola), esemplare imbarcazione ritrovata ad Antigua in stato di abbandono e acquistata da Officine Panerai (la maison d’alta orologeria già fornitore ufficiale della Marina Militare Italiana) è stata oggetto d’ un restauro filologico per opera di Francesco del Carlo (Viareggio). L’intervento, insieme al recupero del 60% del fasciame originale in teak di Burma, ha portato alla ricostruzione di tuga, timone e doppio albero.
Fashion inside and out. Capi d’alta moda e d’avanguardia caratterizzati da grande qualità artigianale. Judith Clark porta nell’ex piscina Gandini manichini fatti appositamente a mano dall’azienda Bonaveri, una gonna in pelle goffrata di Dai Res, un abito in canapa di Dolce e Gabbana recante la scritta “fatto a mano”, un abito Capucci tempestato di piccoli sassi, le impunture a vista di Martin Margiela Artisanal, una gonna Chanel ricamata con perline lignee.
Fondation Bettencourt Schueller. Attraverso l’allestimento di Ramy Fischler e la curatela di Alain Lardet la mostra celebra l’attività della fondazione che nel promuovere i mestieri d’arte in Francia ogni anno vi dedica il Prix Liliane Bettencourt pour l’intelligence de la main. Tre le sezioni: la storia del premio; una selezione di 14 opere tra quelle sino ad ora insignite del titolo (100 riconoscimenti in 20 anni); 17 filmati che attraverso la realtà virtuale svelano gli interni delle botteghe artigiane disseminate in tutto il territorio francese dando voce a coloro che vi operano.
Imaginary Architecure. È la duplice sperimentale proposta d’interior design immaginata della curatrice India Mahdavi. Due spazi, pensati quasi come “capricci”: “Henri Rousseau Forever”, in cui la curatrice evoca un giardino d’inverno in rattan e “Merry-Go-Round”, spazio abitativo connotato dall’uso audace del colore attraverso pregiate tappezzerie. Tra le aziende e le realtà protagoniste: Rattan Deco (Spagna), Scuola per Mosaicisti di Spilimbergo, Vimas, De Castelli (Italia).
Mesmerizing Embroidery. Un esempio della maestria nell’arte del ricamo. Maison Lesage, oggi rientrante nella Maison d’Art Chanel, porta a Venezia una selezione del suo raffinato repertorio (strass, nastri, perle, cabochon, tweed) realizzato dai maestri ricamatori e oramai facente parte della storia dell’alta moda e del prêt-à-porter.
Natural Talent. Dalla collaborazione tra 20 giovani designer internazionali (provenienti dal Master in Design della Creative Academy di Milano) e due maestri ebanisti (Giordano Viganò e Carlo Meloni) nasce l’originale collezione d’oggetti di “Natural Talent”, già oggetto della mostra al Poldi Pezzoli durante il Salone del Mobile 2017. Fonte d’ispirazione per i giovani talenti: le loro terre d’origine, dal Sudafrica alla Cina sino all’Australia.
Poetry of Wood. La perizia e la cura di 5 maestri ebanisti di Bottega Ghianda, storica realtà rinomata per la produzione d’eccellenza di mobili e arredi in legno, al servizio della creatività di singoli designer al fine di realizzare complementi unici.
Restoring Art’s Masters. 5 opere d’arte antica e contemporanea (tra cui un arazzo e una cassapanca lignea cinquecentesca) si fanno oggetto d’intervento dal vivo agli occhi del visitatore di Homo Faber per iniziativa di Isabella Villafranca di Soissons, Direttrice del Dipartimento di Conservazione e Restauro di Open Care (Milano). Un’esperienza arricchita da workshop e conferenze dedicate alle tecniche di restauro e dimostrazioni sull’utilizzo del laser scanner 3D per la diagnostica in collaborazione con Factum Foundation.
Singular Talents. 12 artigiani europei intenti al lavoro vengono ritratti dai video girati da Thibaut Vallotton. Molteplici abilità tecniche danno vita a rare creazioni come i mappamondi di Bellerby & Co Globemakers (Regno Unito), le vetrate artistiche di Izabela Kovalevskaja (Lituania), le stufe in ceramica di Johanna Nestor (Svezia). In alcuni specifici casi la realtà aumentata consente inoltre al visitatore di entrare nelle botteghe artigiane e assistere virtualmente al processo creativo degli automi di François Junod (Svizzera), degli smalti di Anita Porchet (Svizzera) e dei mosaici in pietre dure di Leonardo Scarpelli (Italia).
Venetian Way. Gli scatti di Susanna Pozzoli per 21 realtà tra botteghe storiche, aziende dalla lunga tradizione e atelier distribuiti tra Venezia e il territorio veneto. Un racconto per immagini a cura di Denis Curti che fissa gestualità e momenti di pausa tra un atto creativo e l’altro. Tra le realtà protagoniste: la vetreria muranese Anfora, la Tessitura Bevilacqua (Venezia), i mosaici della fornace Orsoni (Venezia), la manifattura tessile Bonotto (Molvena, Vicenza), la Tipoteca Italiana di Cornuda (Treviso).
Workshop Exclusives. La maestria e la creatività del saper fare artigiano applicate alle tecnologie e alla meccanica dei mezzi di trasporto per la curatela di Stefano Micelli. Dalla Ferrari F40 restaurate da Carlo Bonini (dell’omonima officina) alla Vespa personalizzata da Bottega Conticelli, passando per gli elicotteri dell’azienda friulana Konner e le biciclette su misura realizzate da Hartley Cycles (Regno Unito), Pedemonte (Italia) e Stajvelo (Principato di Monaco).
In copertina: Bellerby Globemakers atelier. Peter Bellerby © Julian Love
Homo Faber. Crafting for a more human future
14-30 settembre 2018 ♦ Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia ♦ info e ingresso libero previa registrazione sul sito homofaberevent.com
Organizzazione
Michelangelo Foundation for creativity and craftsmanship ♦ Sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo
Main partners
Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte ♦ Fondation Bettencourt Schueller ♦ Fondazione Giorgio Cini ♦ Triennale Design Museum
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Fondazione Giorgio Cini , Homo Faber , venezia
Last modified: 29 Agosto 2018