Presentiamo 7 delle 13 proposte selezionate per il festival «Bottom Up!», di cui la nostra testata è media partner
TORINO. Già la scelta della location per l’annuncio è significativa. Si tratta di “Combo” ostello e ristorante, inaugurato da poche settimane nello storico e popolare quartiere di Porta Palazzo, esito del recupero dell’ex caserma dei Vigili del fuoco, da tempo abbandonata. In una sala gremita, il 6 febbraio sono stati presentati i 13 progetti che parteciperanno al festival «Bottom Up! Quando la città si trasforma dal basso», iniziativa promossa dall’Ordine degli Architetti e dalla Fondazione per l’architettura / Torino, in programma dall’1 al 10 maggio (ma ovviamente posticipato a data da destinarsi per le cautele nei confronti della diffusione del coronavirus). Come abbiamo anticipato, con l’intervista ai curatori Maurizio Cilli e Stefano Mirti, il programma della manifestazione sollecita i cittadini a promuovere progetti e azioni di rigenerazione inerenti spazi pubblici o privati all’interno del territorio comunale.
Alla pubblica chiamata, lanciata il 19 novembre scorso, la cittadinanza ha risposto con un entusiasmo difficilmente immaginabile, candidando ben 48 proposte. Così, la giuria (composta, oltre che dai due curatori, dalle rappresentanti dell’Ordine e della Fondazione Cristina Coscia e Alessandra Siviero, dal segretario generale della Città di Torino Mauro Spoto, dal segretario generale della Camera di Commercio di Torino Guido Bolatto e da due esperti esterni, lo scrittore John Thackara e Andrea Bartoli del Favara Cultural Park), ha deciso di ampliare la selezione a 13 pretendenti, rispetto ai 12 previsti dal bando.
Seppur con diversa distribuzione, le candidature hanno riguardato tutte le circoscrizioni della città, con prevalenza nel settore nord-est, laddove già si registravano polarizzazioni di riferimento, forme di associazionismo locale e presenza di comitati di quartiere. Questo infatti è stato un aspetto discriminante nella valutazione delle proposte: il radicamento sul territorio, quale espressione di una “domanda di progetto”, palese o latente, che provenisse davvero “dal basso”; oltre, ovviamente, alla realizzabilità ed alla possibile replicabilità del progetto stesso.
34 candidature hanno riguardato spazi di proprietà pubblica, mentre le altre 14 si sono rivolte ad ambiti privati: piazze, aree della viabilità (rotatorie, carreggiate, aree pedonali), portici, orti urbani, scuole, cortili, parchi, aree agricole, boschi, giardini pubblici e privati, edifici artigianali, edifici di edilizia pubblica, negozi sfitti. In particolare, 25 proposte sono relative a spazi pubblici all’aperto, 9 a cortili e giardini e 4 a scuole. I budget previsti oscillano dai 6.000 euro del più basso, fino a sfiorare gli 1,3 milioni; tuttavia, la media si è aggirata sui 30-50.000 euro.
Ora è partita la seconda fase: per i casi selezionati, i gruppi proponenti seguiranno un percorso formativo, guidato da alcuni soggetti individuati dai curatori e dalla Fondazione per l’architettura (tra gli altri, la Scuola Holden), sui temi del crowdfunding, delle trasformazioni urbane, dello storytelling e della gestione dei social network, onde acquisire le competenze necessarie per tradurre le suggestioni in realtà. Il 1° aprile partiranno le campagne di crowdfunding che si concluderanno insieme al festival, il 10 maggio.
Suddividendo le proposte in due macro-gruppi, in questo articolo presentiamo quelle più direttamente riconducibili alle valenze sociali dei servizi comuni definiti dai progetti. Nel prossimo, invece, ci soffermeremo su quelle più direttamente improntate alla riqualificazione urbana e ambientale, oltre a raccontare due “new entries” approdate, fuori bando, da Milano.
IL FURGONCIBO
Soggetti proponenti: Associazione culturale Eufemia APS (capofila rete comprendente: Eco dalla Città Re.Te. ONG, Legambiente metropolitano, Scs Aeris, Scs La Rondine, Associazione Insieme onlus, Scs Gruppo Arco, Il Gusto del Mondo, Associazione 360° odv, Associazione popolare via Dante di Nanni, Associazione greenTo, Associazione Misteria, Parrocchia San Bernardino, Associazione Commercianti corso Brunelleschi, Scs Il raggio, Circolo 1° maggio Nichelino, Comuni di Torino, Grugliasco, Nichelino e Rivoli, Circoscrizione 3 Torino, ASL Città di Torino, Politecnico di Torino – food design lab
Architetto: Grazia Cocina
La proposta ha l’obiettivo di ridurre lo spreco alimentare attraverso la creazione di una cucina mobile in grado di recuperare, trasformare e distribuire le eccedenze della filiera alimentare del contesto torinese altrimenti inutilizzate; il progetto prevede d’incrementare l’attuale rete di distribuzione e attivare dinamiche di trasformazione urbana e riappropriazione delle piazze che ospitano i numerosi mercati della città durante il giorno, e che restano sottoutilizzate una volta finita l’attività di vendita.
WALL COMING!
Soggetti proponenti: Associazione volontariato Aporti Aperte, Istituto Penale per i Minorenni “Ferrante Aporti”, Garante dei diritti delle persone private della libertà di Torino, Associazione Artieri, RiGenerAzioni APS, Associazione Codicefionda, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani onlus, Inforcoop Lega Piemonte scrl.
Architetto: Marta Grignani
Il progetto prevede la costruzione di un nuovo spazio pubblico: un teatro all’interno del carcere minorile “Ferrante Aporti”, nel quartiere Lingotto, gestito dai ragazzi; sarà dedicato ad attività di aggregazione interne e sarà aperto alla città attraverso rassegne culturali. Uno spazio multifunzionale, che comprende anche una pizzeria. I ragazzi ospiti saranno coinvolti a partire dalla fase di progettazione fino alla fase di realizzazione ed infine fruizione e gestione.
MESTIERI IN CORTE
Soggetti proponenti: Associazione Cilla Onlus, Associazione Pastorale Migranti, Associazione Camminare insieme
Architetto: Paolo Mattiolo
La proposta consiste nella realizzazione di un “luogo dei mestieri” per attività artigianali, costituito da laboratori e caffetteria intorno ad una piazza, in una porzione di terreno inutilizzato di circa 1.000 mq nel Distretto sociale Barolo di via Cottolengo, dove si trova una tettoia aperta. L’intervento consiste nella riconversione della tettoia in locali chiusi, nella realizzazione di laboratori e nella sistemazione degli spazi esterni con la formazione di una piazza e un porticato a forma ellittica.
MEDICI 28 LO SPAZIO DI MEZZO
Soggetti proponenti: China Room, Gruppo di ricerca Politecnico di Torino, Associazione Atelier Mobile, Associazione studenti e studiosi cinesi del Politecnico di Torino, Associazione ZHISONG, Associazione culturale Babelica
Architetto: Luca Barello
Nonostante la presenza cinese a Torino sia consistente (8.000 unità, di cui 2300 studenti universitari), manca un’occasione permanente di dialogo interculturale. Il progetto prevede la riattivazione di uno spazio vuoto e sottoutilizzato in via Medici 28 per rispondere a questa carenza, dando vita a un nuovo luogo di scambio culturale sino-italiano. I locali messi a disposizione tramite concessione dalla Circoscrizione 4 potranno ospitare attività quotidiane di studio, lavoro ed eventi culturali. Per poter fruire dei locali sono necessarie alcune opere di allestimento, da realizzare attraverso un workshop di progettazione e costruzione.
FORNO SOCIALE S.P.I.G.A.
Soggetti proponenti: Arthur Bohn, Serafino Calderone, Antonella Cardinale, Giuseppe Deplano, Danilo Perozzi, Egidio Sandron e Maria Scalisi
Architetto: Egidio Sandron
Il progetto intende dare vita a un forno comunitario in Barriera di Milano; rappresenta la risposta al desiderio degli ortisti di vivere l’atto della panificazione come momento d’integrazione e messa a sistema di risorse fisiche, culturali, sociali, ambientali, secondo i principi dell’economia circolare. Il progetto si ripropone di stimolare la curiosità sui cereali tramite workshop teorico-pratici, aumentare la consapevolezza sulla biodiversità dei cereali attraverso la progettazione di una biblioteca del grano, diffondere la cultura del pane con workshop di panificazione collettiva e creare una comunità pane degli orti.
HEAR ME
Soggetti proponenti: Associazione MinD Mad in Design, PUSH, Blu Acqua srl
Architetto: Giulia Sala
Nasce per favorire l’inclusione sociale degli utenti psichiatrici che vivono nelle strutture residenziali che si affacciano sul giardino Piredda, nel quale verranno installati strumenti di diffusione sonora e altoparlanti, realizzati attraverso iniziative di progettazione partecipata e auto-costruzione. Questi strumenti diffonderanno una colonna sonora creata attraverso la registrazione dei suoni del quartiere ad opera dei pazienti delle strutture, degli operatori sanitari e dei cittadini. L’obiettivo è favorire pratiche d’inclusione sociale e abbattimento dello stigma, attivare un processo di riqualificazione urbana dell’area e sperimentare le potenzialità del rapporto tra le discipline creative e la riabilitazione psichiatrica.
CORTILE MONDO, LA NATURA SI FA SCUOLA
Soggetti proponenti: Scuola d’Infanzia comunale Marc Chagall, Associazione Insieme, Accademia di Agricoltura Torino, LIPU, Associazione ORME, Associazione Il campanile onlus, Associazione Educadora onlus, Associazione Ultramondo, Associazione Solco onlus, Associazione GreenTo, Milena Maccaferri, R. Ilaria Scalzo
Architetto: Mariolina Monge
La scuola Chagall, i cui alunni per il 90% provengono da diverse parti del mondo, svolge un ruolo attivo nel combattere fenomeni di segregazione scolastica. La proposta nasce per rispondere al desiderio della comunità scolastica di ampliare le pratiche di didattica innovativa all’esterno dell’edificio scolastico, nel giardino, facendo diventare l’area verde luogo d’integrazione e confronto. Il progetto prevede un intervento sul verde, azioni di creazione di comunità attraverso laboratori dedicati a tre tematiche: casa, acqua e bosco, e attività di animazione (cinema, musica, feste).
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bottom up! , festival , ordine architetti torino , torino
Last modified: 10 Marzo 2020
[…] TORINO. A concorrere alla rigenerazione caldeggiata da «Bottom Up! Quando la città si trasforma dal basso» non partecipano solo proposte, come richiedeva il bando di selezione, interne ai confini amministrativi della città. Infatti, al festival promosso dall’Ordine degli Architetti e dalla Fondazione per l’architettura / Torino, in programma dall’1 al 10 maggio, alle 13 proposte torinesi se ne sono affiancate 2 milanesi, scaturite dalla collaborazione di «Bottom Up!» con la Città di Milano e la Fondazione Ordine Architetti Milano. I casi milanesi, che concorreranno anch’essi al crowdfunding per potersi concretizzare, sono stati individuati attraverso «Piazze aperte in ogni quartiere», un bando comunale simile negli intenti all’iniziativa torinese, finalizzato al ridisegno dello spazio pubblico e al miglioramento della qualità della vita nei quartieri, trasformando aree di sosta in spazi di socialità per grandi e bambini. Li presentiamo di seguito, insieme a 6 delle 13 proposte selezionate da «Bottom Up!» (le altre 7 le abbiamo presentate in questo precedente articolo). […]