Il 3 febbraio si conclude il percorso che ha visto l’Istituto Nazionale di Urbanistica collaborare con il comune toscano per la stesura di linee guida finalizzate al miglioramento degli spazi urbani
Sabato 3 febbraio il Palazzo Pretorio di Figline e Incisa Valdarno (Firenze) ospiterà il convegno “Il centro che vorrei”, che vede la collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Urbanistica e il Comune in provincia di Firenze finalizzata all’avvio di un progetto di riqualificazione e rilancio del centro storico che punta sul coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini. Prenderanno parte all’incontro, che vedrà presente la sindaca Giulia Mugnai, esperti e tecnici che presenteranno esperienze nazionali di riferimento: Lorenzo Bellicini (direttore CRESME), Alessandro Bruni (presidente di INU Umbria), Marco Gamannossi (storico), Franco Landini (INU Toscana), Marisa Fantin (vicepresidente INU e responsabile della community “Città storica”).
Il convegno, accompagnato da un workshop e varie iniziative culturali ed editoriali, è l’evento attorno a cui ruota un Protocollo di collaborazione tra il comune toscano e l’INU che “avrà come esito un documento di linee guida finalizzato a restituire e implementare un impianto coerente con le scelte urbanistiche comunali, in relazione al miglioramento degli spazi urbani e delle pratiche della convivenza, all’inclusione sociale e alla realizzazione di nuovi modelli di welfare nel centro storico”.
L’appuntamento è stato preceduto da tre iniziative. La prima, l’11 dicembre, è stata un’assemblea cittadina che ha presentato il progetto e raccolto le prime idee. La seconda, il 13 gennaio, ha preso le forme di una passeggiata urbana che ha portato i partecipanti all’esplorazione del centro storico di Figline. La terza, il 25 gennaio, è stata una seconda passeggiata che, attraverso l’applicazione Kimap, ha portato all’elaborazione di una mappa dell’accessibilità per i portatori di handicap.
Il percorso di riqualificazione sarà coerente con le impostazioni che l’INU ha dato alla propria azione culturale e scientifica a partire dal Congresso di Cagliari (aprile 2016), quando ha sottoscritto l’impegno a lavorare per un rinnovamento della disciplina nel segno di una maggiore attenzione ai bisogni e alle richieste dei cittadini. Secondo la presidente Silvia Viviani si tratta di “Un nuovo passo in avanti nel nostro programma. La sfida è quella di arrivare, partendo dagli obiettivi scientifici e culturali, a costruire progetti utili al rinnovamento. L’urbanistica ha bisogno innanzitutto di un rinnovo della propria cassetta degli attrezzi, e per questo abbiamo presentato negli ultimi anni strumenti come la Carta della Partecipazione, abbiamo costruito una rete per contribuire al miglioramento dell’accessibilità delle nostre città, stiamo sperimentando direttamente sul campo, con i comuni, la possibilità di mettere in campo gli spunti culturali attraverso azioni concrete: a Castelnuovo del Garda la sostenibilità ambientale con Smart Garda Lake, a Figline la necessità di cogliere al meglio le opportunità offerte dai centri storici”. La sfida per il futuro è infatti quella di arrivare a tradurre le istanze e le priorità individuate con la collaborazione della cittadinanza in indirizzi e indicazioni che siano anche coerenti e complementari agli strumenti di pianificazione in vigore.
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Last modified: 30 Gennaio 2018
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