In accompagnamento alle elezioni dei nuovi Consigli degli Ordini provinciali degli Architetti PCC, abbiamo posto una domanda a presidenti uscenti e architetti: come dovrebbe essere l’Ordine del futuro? Quali funzioni dovrebbe assolvere? L’opinione di Giulia De Appolonia
Al di la di tutti i ruoli “istituzionali” di tutela dei suoi iscritti nell’esercizio della professione che gli Ordini dovrebbero avere (dovrebbero perché in molti casi non rispondono a questa aspettativa), ritengo che dovrebbero farsi carico di una “missione” fondamentale, che consiste nel far rinascere nel cittadino comune la perduta consapevolezza dell’importanza del ruolo dell’architettura e, conseguentemente, del valore e dell’unicità della figura dell’architetto.
In una società che sempre più valorizza la specializzazione e partorisce continuamente nuove figure che si occupano di frammenti molto specifici della filiera del progetto, l’architetto, in quanto “tuttologo”, rimane spiazzato davanti agli occhi di chi non sa esattamente quale sia il suo ruolo e quanto sia fondamentale il contributo della sua visione globale – seppur non specialistica – su tutti gli aspetti che oggi compongono un progetto e quanto sia determinate il suo atto artistico di concepire “l’idea” a monte di qualunque sviluppo specialistico.
Nessuno ormai riconosce alcun valore alla figura dell’architetto e la tendenza generale è quella di azzerare questi due spazi nell’iter del progetto, gli spazi per antonomasia dell’architetto. Questo significa la morte dell’architettura.
Il ruolo degli Ordini deve essere innanzi tutto chiarire il ruolo e l’importanza dell’architetto: TORNIAMO ALLE ORIGINI, RICOMINCIAMO DALL’INIZIO (MAGARI QUESTA VOLTA VA MEGLIO!)
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ordine architetti torino
Last modified: 7 Giugno 2017