In occasione del Cersaie, il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza ospita una mostra dedicata al rivestimento ceramico d’autore e alle collezioni dei brand Cedit, Mutina, Ceramica Sant’Agostino e Lea Ceramiche progettate da noti designer internazionali
Le ultime tendenze del rivestimento ceramico sono in mostra al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (Mic), ove un’esposizione dal titolo “Superfici d’autore” raccoglie alcune collezioni di quattro noti marchi italiani dell’industria ceramica (Cedit, Mutina, Ceramica Sant’Agostino e Lea Ceramiche) che hanno affidato il design della propria produzione a grandi nomi della creatività contemporanea, italiani e non. L’evento, realizzato nell’ambito di Cersaie 2016 (Bologna, 26-30 settembre), sceglie la città di Faenza, patria incontrastata della ceramica, per illustrare attraverso un percorso storico e artistico l’evoluzione della piastrella, da semplice elemento decorativo a lastra di grande formato protagonista dello spazio e del progetto. Ad introdurre la mostra è infatti una raccolta di piastrelle provenienti dai depositi del Mic, ideate, a partire dagli anni sessanta, da grandi maestri come Ettore Sottsass, Bruno Munari, Enzo Mari, Gio Ponti, Alessandro Mendini, Gae Aulenti e tanti altri.
Visitabile fino al 9 ottobre 2016, “Superfici d’autore” rappresenta un viaggio alla ricerca di superfici inedite, pattern irregolari ed estetiche inconsuete. Nella luminosa sala del Mic dedicata alle esposizioni temporanee trovano posto pannelli sagomati a forma di Z che propongono le migliori produzioni d’autore realizzate dai brand in collaborazione con architetti, designer e artisti internazionali che hanno interpretato, con la propria cifra stilistica, il rivestimento ceramico in veste contemporanea.
Cedit mette in scena il gusto e il talento italiano, attraverso l’arte come mezzo espressivo personale (con Archeologie di Franco Guerzoni e Euridice di Giorgio Griffa) e attraverso la ricerca di una nuova matericità al confine con il metallo, l’intonaco, il cemento e il filato tessile (in ordine Marco Casamonti con Metamorfosi, Barbara Brondi & Marco Rainò con Matrice, Giorgia Zanellato & Daniele Bortotto con Storie e Matteo Nunziati con Tesori).
Per Lea Ceramiche invece, due designer che sono stati recentemente alla ribalta, Patrick Norguet e Diego Grandi (menzione d’onore del Compasso d’oro 2016), sorprendono con grafismi originali e texture ottiche.
Le ceramiche di Mutina sperimentano l’infinita gamma dei colori neutri attraverso superfici tridimensionali sensibili al tatto (è il caso di Phenomenon Collection disegnata dal giapponese Tokujin Yoshioka e ispirata al mondo naturale o di Pico by Ronan & Erwan Bouroullec che indaga l’essenza del materiale ceramico). La designer spagnola Patricia Urquiola con Dechirer Collection sperimenta una nuova tecnologia nella produzione del grés porcellanato, mentre il tedesco Konstantin Grcic accosta finiture lucide a superfici matt.
Infine Philippe Starck presenta Flexible Architecture per Ceramica Sant’Agostino con un ritorno alla piastrella e al ruolo marcato della fuga attraverso colori e contrasti materici liscio-ruvido, lucido-opaco.
Immagine di copertina: ©Diletta Bracchini
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Last modified: 26 Settembre 2016
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