Evento collaterale della Biennale, fino al 27 novembre presso Campo della Tana a Castello
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VENEZIA. Per chi si fosse trovato a passare da Campo della Tana, proprio di fronte all’ingresso principale della Biennale all’Arsenale, il giorno dell’inaugurazione del padiglione di Hong Kong in quella che è ormai da anni la sede della città-stato a Venezia, lo spettacolo non è mancato. La tradizionale danza dei leoni cinese ha, infatti, aperto la cerimonia di apertura di una presenza che, ispirata all’antico testo di strategia militare I 36 stratagemmi, ha proposto in questo caso Stratagemmi in architettura.
Il Leone di San Marco può comunque non allarmarsi perché non di strategie militari di conquista si tratta, bensì d’idee, proposte e, appunto, stratagemmi proposti da 17 giovani architetti e artisti per affrontare le sfide urbane e pubbliche che una città orgogliosamente fiera della propria specificità si trova a fronteggiare in questo millennio. Il riferimento all’antico trattato articolato in sei capitoli, ognuno composto da sei stratagemmi, è affascinante. Le sei strategie sono quelle per vincere, per trattare con il nemico, per attaccare, per affrontare molteplici possibilità (il caos) per battaglie di annessione e, infine, per le battaglie disperate.
Negli spazi veneziani, ben allestiti e articolati, i giovani strateghi – pardon, progettisti! – si misurano con temi di non minore difficoltà ma forse senza raggiungere i risultati di grande poesia dell’antico trattato. La formula, ormai logora da decenni di uso in tutte le rassegne di tutto il mondo, del tema affidato all’interpretazione di vari autori rischia qui di essere particolarmente frammentata e poco propositiva. Il Leone della Serenissima può continuare a vegliare tranquillo sulla laguna anche se in compagnia dei colleghi di Hong Kong.
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allestimenti , biennale venezia 2016 , reporting from the front , venezia
Last modified: 1 Giugno 2016
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