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Daniele CampobenedettoWritten by: Biennale di Venezia

Stati Uniti d’America: “The Architectural Imagination”

Stati Uniti d’America: “The Architectural Imagination”

VENEZIA. La shrinking city per eccellenza, Detroit, si conferma al centro dell’esplorazione nordamericana della frontiera. Attraverso un concorso nazionale le curatrici, Cynthia Davidson e Mónica Ponce de Léon, hanno individuato dodici progettisti sparsi sul territorio statunitense, assegnando loro quattro siti dismessi della motor city per studiare strategie di rinascita radicali.

La riconversione del grande edificio del Riverside Post Office diventa così l’occasione per ripensare il rapporto con l’acqua di una parte di città, i materiali di riporto delle bonifiche industriali vengono riutilizzati per la costruzione di nuovi volumi e le infrastrutture in declino, come il Dequindre Cut, diventano spazi d’incontro. É chiaro che i progetti esposti con splendidi modelli non ricercano un’utilità immediata ma si pongono come ipotesi complementari e di lungo periodo rispetto alle attività sul terriotorio di associazioni e cittadini. I progetti stessi, dichiarano le curatrici, nascono da un processo di ascolto degli abitanti e puntano all’individuazione di programmi più che di forme. Un punto in parte contraddetto dai lavori dei giovani e ancora poco conosciuti autori, che si producono in volumi organici e bizzarri nei quali i programmi si perdono tra le curve sinuose.

La scelta coraggiosa di fare i conti con gli effetti della crisi di un sistema produttivo che dura da diversi anni, al termine delle quattro sale, non lascia insoddisfatti. Tuttavia le ragioni d’interesse rimangono in parte nascoste tra la balsa dei modelli e devono essere scovate tra le pagine iniziali del numero dedicato all’esposizione dalla rivista «Log». Qui si ritroverà il tentativo di far incontrare attraverso i progetti la domanda della popolazione e l’offerta d’investimenti del capitale privato, e soprattutto la volontà d’immaginare scenari futuri per Detroit. Ai sostenitori della decrescita e di strategie alternative questi potranno sembrare ancora troppo positivisti ma, se i progettisti dicono il vero, questo sembra essere il desiderio in cuore agli abitanti.

 

Commissario: Monica Ponce de Leon Curatori: Cynthia Davidson and Monica Ponce de Leon. Espositori: Marcelo López­‐Dinardi and V. Mitch McEwen, A(n) Office, Detroit, Michigan Kelly Bair and Kristy Balliet, BairBalliet, Chicago, Illinois, and Columbus, Ohio, Greg Lynn, Greg Lynn FORM, Los Angeles, California Mack Scogin and Merrill Elam, Mack Scogin Merrill Elam Architects, Atlanta, GeorgiaMarshall Brown, MARSHALL BROWN PROJECTS, Chicago, Illinois Hilary Sample and Michael Meredith, MOS Architects, New York, New York Florencia Pita and Jackilin Hah Bloom, Pita & Bloom, Los Angeles, California Albert Pope and Jesús Vassallo, Present Future, Houston, Texas Preston Scott Cohen, Preston Scott Cohen Inc., Cambridge, Massachusetts Stan Allen, SAA/Stan Allen Architect, New York, New York Thom Moran, Ellie Abrons, Adam Fure, and Meredith Miller, T+E+A+M, Ann Arbor, Michigan Andrew Zago and Laura Bouwman, Zago Architecture, Los Angeles, California Sede: Giardini

Autore

  • Daniele Campobenedetto

    Nato a Torino nel 1986, è architetto e ricercatore. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso il Politecnico di Torino e in Architettura presso l’Université Paris Est. Dal 2015 è docente a contratto in progettazione architettonica e urbana presso il Politecnico di Torino. La sua attività esplora in particolare le trasformazioni urbane attraverso ricerche svolte a Parigi, Shanghai e Torino. Collabora come libero professionista con diversi studi e istituzioni su progetti architettonici e di ricerca.

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Last modified: 2 Giugno 2016