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Roberta ChionneWritten by: Biennale di Venezia

Egitto: “Reframing Back/Imperative Confrontations”

Egitto: “Reframing Back/Imperative Confrontations”

VENEZIA. Il giovanissimo gruppo italo-egiziano di espositori vincitore del concorso bandito dal Ministero della Cultura egiziana per il padiglione propone una mostra densa d’informazioni che si è posta l’obiettivo di raccogliere e rendere pubbliche una selezione di storie, progetti e studi riguardanti il territorio egiziano, elaborati nel corso degli ultimi 10-20 anni sia da progettisti e organizzazioni locali come Cluster, sia da organizzazioni europee e americane fra cui l’Eth di Zurigo e la Pennsylvania University.

La selezione fra i tanti progetti che hanno risposto alla open call ha privilegiato processi relativi a situazioni di comunità, in grado di valorizzare le potenzialità del contesto e di determinare cambiamenti positivi grazie al ruolo di mediatori giocato dagli architetti nella risoluzione di conflitti. I pannelli presentano una quindicina di progetti relativi a diverse regioni e contesti del territorio egiziano, le cui caratteristiche territoriali, storiche, sociali, sono raccontate da mapping disegnati sulle pareti che riproducono testi, disegni, pubblicazioni e brani di ricerche condotte da studiosi e università. Chi fosse interessato ad approfondire le interessanti informazioni presentate nella mostra «Reframing Back. Imperative Confrontations», può consultare il catalogo cartaceo o il sito www.rb-ic.org.

 

Commissario: Ahmad Hilal  Curatore: Ministero della Cultura. Espositori: Eslam Zenbaey, Luca Borlenghi, Gabriele Secchi, Mostafa Salim Sede: Giardini

Autore

  • Roberta Chionne

    Architetta e dottore di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso il Politecnico di Torino, collabora dal 2002 con “Il Giornale dell’Architettura”, di cui è redattrice dal 2007 al 2014, responsabile in particolare del settore cultura e degli inserti monografici mensili. Iscritta all'Ordine dei giornalisti, è autrice per centri culturali e riviste tra cui «Nigrizia», «Pagina99», «Cer Magazine» e l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, con cui collabora dal 2001 al 2008 al progetto «Polonia tra passato e futuro», curando la sezione architettura della mostra «Costruttivismo in Polonia» (Bollati Boringhieri, 2005). Dal 2010 si occupa di progetti e autori africani che promuovono i valori della sostenibilità e della creatività, scrivendo articoli e saggi tra cui «Made in Mali - Cheick Diallo designer» (Silvana editoriale, 2011)

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Last modified: 28 Maggio 2016