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Alessandro ColomboWritten by: Biennale di Venezia

Emirati Arabi Uniti: “Transformations: The Emirati National House”

Emirati Arabi Uniti: “Transformations: The Emirati National House”

VENEZIA. Il curatore Yasser Elsheshtawy spiega ad un concentrato Paolo Baratta che, certamente, grattacieli ed architetture spettacolari fanno parte della cultura urbana degli Emirati, ma nel padiglione ci si vuole concentrare sulla “casa nazionale”, modello abitativo introdotto negli anni ’70 per rispondere alle esigenze insediative delle popolazioni nomadi autoctone.

Quella che si presenta al pubblico della vernice è una mostra ordinata e corretta che parte dalla storia per arrivare agli insediamenti e da qui all’analisi della tipologia con ricchezza di apparati grafici e modelli. Appassionante è la tassonomia delle case dell’insediamento di Al Maquam che rivelano minimi spostamenti e variazioni nella tipologia denunciando una quasi ossessiva ricerca della personalizzazione. La fotografia è usata con perizia e diventa un ottimo strumento per calarsi in una realtà poco conosciuta ed, in fondo, inaspettata. L’ultima sezione, costituita dalle foto di Reem Falaknaz, costituisce forse il lascito migliore di un lavoro di ricerca che porta all’attenzione internazionale le case Sha’bi e che ne rivela l’umanità che vi abita. Se permangono le perplessità su un modello insediativo che, concepito per affrontare un’esigenza nuova come l’inurbazione, ora appare forse un poco privo d’indentità, sicuramente questo padiglione ci permette di aggiungere un importante tassello nella conoscenza di una parte importante della cultura architettonica del Golfo.

D’ora in poi, atterrando o decollando dagli aeroporti degli Emirati, non ci soffermeremo solo a guardare le guglie dei grattacieli che svettano ma osserveremo il tessuto minuto di piccole case che sappiamo essere le Sha’bi houses.

 

Commissario: Salama bint Hamdan Al Nahyan Foundation Curatore: Yasser Elsheshtawy Sede: Arsenale, Sale d’Armi

Autore

  • Alessandro Colombo

    Nato a Milano (1963), dove si laurea in architettura al Politecnico nel 1987. Nel 1989 inizia il sodalizio con Pierluigi Cerri presso la Gregotti Associati International. Nel 1991 vince il Major of Osaka City Prize con il progetto: “Terra: istruzioni per l’uso”. Con Bruno Morassutti partecipa a concorsi internazionali di architettura ove ottiene riconoscimenti. Nel 1998 è socio fondatore dello Studio Cerri & Associati, di Terra e di Studio Cerri Associati Engineering. Nel 2004 vince il concorso internazionale per il restauro e la trasformazione della Villa Reale di Monza e il Compasso d’oro per il sistema di tavoli da ufficio Naòs System, Unifor. È docente a contratto presso il Politecnico di Milano e presso il Master in Exhibition Design IDEA, di cui è membro del board. Su incarico del Politecnico di Milano cura il progetto per il Coffee Cluster presso l’Expo 2015

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Last modified: 27 Maggio 2016