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Roberta ChionneWritten by: Biennale di Venezia

Repubblica Ceca e Slovacca: “Care for Architecture: Exemplum of the Slovak National Gallery or Asking Arche of Architecture to Dance”

Repubblica Ceca e Slovacca: “Care for Architecture: Exemplum of the Slovak National Gallery or Asking Arche of Architecture to Dance”

VENEZIA. La controversa eredità architettonica del periodo comunista continua a generare dibattiti e riflessioni discordanti tra l’opinione pubblica, che preferirebbe ingentilire o cancellare manufatti mai compresi e accettati, e la comunità degli architetti che vorrebbe invece salvaguardarne le qualità originarie. Per raccontare questo scontro di aspirazioni, che vede spesso indifferenti le autorità, i curatori della mostra «Care for Architecture: Exemplum of the Slovak National Gallery or Asking Arche of Architecture to Dance» scelgono l’area della Slovak National Gallery progettata da Vladimir Dedeček tra il 1963 e il 1979, indicata da molti come l’incarnazione delle mostruosità del vecchio regime comunista.

Un modello in scala dell’edificio posto al centro del padiglione divide anche a Venezia le posizioni contrapposte che i curatori definiscono della lotta da un lato e della danza dall’altro, intendendo con quest’ultima la possibilità di relazionarsi in maniera empatica e armonica con tale opera. I video installati sui muri laterali mostrano opinioni e testimonianze di cittadini, interpretazioni esplorate da artisti, studenti, critici, il progetto originale di Dedeček e le proposte avanzate dagli architetti nel corso di due concorsi banditi nel 2003 e 2005 per la riqualificazione dell’edificio, chiuso da dieci anni. Tra questi, il progetto vincitore elaborato da Martin Kusy e Pavol Paňák (Architekti BKPS studio), attualmente in fase di avvio.

 

Commissario: Monika Mitášová, Monika Palčová Curatori/Espositori: Benjamín Brádňanský, Petr Hájek, Vít Halada, Ján Studený, Marián Zervan (Academy of Fine Arts and Design in Bratislava and University in Trnava) Sede: Giardini

Autore

  • Roberta Chionne

    Architetta e dottore di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso il Politecnico di Torino, collabora dal 2002 con “Il Giornale dell’Architettura”, di cui è redattrice dal 2007 al 2014, responsabile in particolare del settore cultura e degli inserti monografici mensili. Iscritta all'Ordine dei giornalisti, è autrice per centri culturali e riviste tra cui «Nigrizia», «Pagina99», «Cer Magazine» e l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, con cui collabora dal 2001 al 2008 al progetto «Polonia tra passato e futuro», curando la sezione architettura della mostra «Costruttivismo in Polonia» (Bollati Boringhieri, 2005). Dal 2010 si occupa di progetti e autori africani che promuovono i valori della sostenibilità e della creatività, scrivendo articoli e saggi tra cui «Made in Mali - Cheick Diallo designer» (Silvana editoriale, 2011)

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Last modified: 26 Maggio 2016