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Written by: Città e Territorio

Zingonia, le università se ne prendono cura

Zingonia, le università se ne prendono cura

Dal 19 al 29 giugno, il workshop internazionale «Zingonia. La città che verrà» fa parte delle iniziative per il rilancio della degradata agglomerazione alle porte di Bergamo

 

BERGAMO. Zingonia, la “città” incompiuta, il sogno urbano infranto cresciuto in modo disarticolato nel cuore industriale della ricca provincia bergamasca nel pieno del boom economico degli anni ’60. Ormai irrimediabilmente lontana dalle visioni del suo padre fondatore, l’industriale Renzo Zingone, la storia contemporanea di Zingonia è nota alle cronache per i fenomeni di degrado urbano e sociale. Le sue torri residenziali e i suoi capannoni dismessi sono il simbolo di problematiche comuni a molte parti d’Italia ma che qui acquistano una connotazione ancor più negativa: sono la fotografia di una crisi conclamata a cui si sta cercando di opporre una risposta positiva.

Senza arrestarsi di fronte all’avanzare del degrado, le amministrazioni pubbliche, insieme alle comunità locali e agli operatori sociali, hanno avviato negli anni scorsi concreti progetti “sul campo”. Il concluso «Zingonia 3.0» e il tutt’ora in corso «Orizzonte Zingonia» sono progetti cofinanziati da Fondazione Cariplo che hanno portato l’attenzione ai temi sociali, attivando fra la popolazione residente azioni di condivisione, gestione, partecipazione, mutuo aiuto.

Ed è su questo percorso progettuale consequenziale che, ora, s’innesta il workshop «Zingonia, la città che verrà», in programma a Zingonia in forma intensiva dal 19 al 29 giugno e che è parte di LED (Landscape Education for Democracy), progetto che nasce dalla collaborazione tra cinque università europee (Bologna, le tedesche Nürtingen-Geislingen e Kassel, la Szent István di Budapest, per il coordinamento della Norwegian University of Life Sciences, oltre alla partecipazione dell’olandese LE:NOTRE Institute), legate da un accordo Erasmus Plus. L’obiettivo del workshop è la sperimentazione di strumenti di pianificazione alternativi e partecipati, allargati al dialogo con le comunità locali e in grado d’individuare processi di trasformazione urbanistica e sociale. La sperimentazione coinvolgerà gli attori sociali già impegnati nel progetto «Orizzonte Zingonia», le associazioni, le istituzioni e gli imprenditori del territorio. I 25 partecipanti, insieme a tutor e docenti di provenienza internazionale, formeranno un team di 40 persone che si confronteranno su 5 tematiche: luoghi produttivi, co-housing, spazio pubblico, orti urbani e spazi ricreativi. In attesa dell’avvio della sperimentazione, non possiamo che auspicare esiti progettuali operativamente aderenti alla realtà problematica di Zingonia e in grado di formulare risposte concrete alle tante necessità attuali.

 

Autore

  • Marco Adriano Perletti

    Architetto e PhD, svolge attività professionale occupandosi di progettazione architettonica e paesaggistica, pianificazione urbanistica e valutazione ambientale strategica. Ha svolto attività didattica al Politecnico di Milano partecipando a programmi di ricerca. Collabora con «il Corriere della Sera» e ha pubblicato: «Nel riquadro dei finestrini. L'architettura urbana nello spazio cinetico» (Milano 2005); «Novara. Sebastiano Vassalli tra città e paesaggio globale» (Milano 2008); con A. Femia e M. Paternostro, «1 e 3 Torri. Palazzo MSC a Genova» (Parigi 2017); «Architettura come Amicizia. Conversazioni con Mario Botta, Aurelio Galfetti, Luigi Snozzi, Livio Vacchini» (Brescia 2018); "Costruire sostenibile con la canapa. Guida all’uso in edilizia di un materiale naturale e innovativo" (Santarcangelo di Romagna, 2020)

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Last modified: 16 Maggio 2016