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Tommaso CigariniWritten by: Progetti

Perù: due musei tra memoria, paesaggio e archeologia

Perù: due musei tra memoria, paesaggio e archeologia

Il paesaggio naturale e la storia precolombiana reinterpretati attraverso due recenti realizzazioni presso Lima: il Museo della memoria (Barclay & Crousse) e quello archeologico di Pachacamac (Llosa Cortegana Arquitectos)

 

Il Perù degli ultimi 15 anni sta conoscendo una crescita economica straordinaria dovuta all’esportazione massiccia di materie prime (soprattutto petrolio, gas naturale e minerali). Una crescita accompagnata da un boom immobiliare che sta rapidamente cambiando la fisionomia del Paese e che a Lima, l’immensa capitale da 10 milioni di abitanti, sta lasciando un segno anche in ambito culturale. Sono infatti stati recentemente inaugurate due opere emblematiche: il Museo della memoria (LUM, Lugar de la Memoria) e il Museo archeologico di Pachacamac, entrambi caratterizzati per il delicato inserimento nel contesto naturale in cui si trovano.

 

Il Museo della memoria

Esito di un concorso nazionale del 2010, il LUM ricorda il periodo della guerra civile che ha insanguinato il Paese dal 1980 al 2000: un’insurrezione armata voluta da Sendero Luminoso, movimento maoista fondato da Abimael Guzman nel 1970, che ha portato a più di 75.000 morti, soprattutto civili. Il museo fa memoria delle vittime e vuol essere un monito per le future generazioni affinché l’orrore non si ripeta.

Il lotto si trova al centro della baia costiera, contraddistinta da una serie di faraglioni che disegnano un balcone naturale da cui la città si affaccia sull’Oceano Pacifico. Il LUM assume così le sembianze di uno scoglio artificiale in cemento armato a vista che conclude il ritmo di quelli naturali. Il museo è costituito da un grande basamento che ospita i parcheggi e, al livello superiore, l’auditorium, la cui copertura diventa una grande piazza pubblica affacciata sull’oceano e delimitata a ovest da una lunga vasca d’acqua a raso che si confonde con l’orizzonte. La piazza, detta “spianata della riconciliazione”, è luogo d’incontro dei visitatori e, per i parenti delle vittime, luogo di rammemorazione. Il museo si sviluppa longitudinalmente, a ridosso del faraglione naturale, stabilendo con esso una serie di rimandi visuali e materici.

La visita all’esposizione comincia a livello della piazza e si articola attraverso un percorso a spirale mediante una lunga rampa che attraversa longitudinalmente tutto il museo. Le prime sale al livello della piazza ci parlano delle origini della violenza e del conflitto armato, con pannelli lignei dipinti disposti a zig-zag o appesi ai muri mediante sottili profili di acciaio verniciati di nero. Fotografie, articoli di giornale, racconti, oggetti di uso quotidiano, video-testimonianze dei parenti o amici delle vittime ci parlano del conflitto, delle sue ragioni e del dolore che ha lasciato nel Paese. Il percorso prosegue lungo la rampa al primo piano in cui le diverse sale fanno parte di un unico spazio continuo e sono separate da un dislivello di 45 cm una dall’altra, creando così un effetto di terrazzamento: un richiamo, in forme moderne, alla tipica architettura andina dell’interno del Perù. Le sale del primo piano ci spiegano, mediante pareti sospese in legno impiallacciato e vetrine inclinate, come venne vissuto il conflitto armato a Lima, la sua influenza sulla vita della gente, nelle università, nelle strade, oltre alla repressione militare che ne seguì. Il sistema di sale terrazzate si conclude in una grande sala con panche in legno semicircolari: il luogo dell’incontro e dell’ascolto reciproco. Qui i parenti delle vittime si possono sedere e raccontare la violenza subita, da Sendero Luminoso e dall’esercito, ad altri visitatori. Il museo diventa così vivo e il visitatore, solitamente spettatore, si fa protagonista. Il LUM vuole essere un luogo di pace, incontro e riconciliazione in cui possano rimarginarsi le ferite che nel recente passato hanno diviso il Paese.

 

Il Museo archeologico di Pachacamac

Esito anch’esso di un concorso del 2005, si trova all’ingresso del santuario di Pachacamac – pregevole complesso archeologico monumentale di epoca precolombiana – e custodisce i reperti delle antiche civiltà andine qui rinvenuti (III-XV sec. d.C.). Porta d’ingresso che prepara il visitatore al santuario, il progetto del museo nasce da un’attenta rilettura della topografia e dei segni archeologici del sito. Si configura come una scultura discreta, completamente in cemento armato a vista, assomigliando così a una moderna rovina appoggiata sul suolo desertico.

L’edificio è composto da due ambiti volumetricamente differenziati. Il primo consiste in uno spazio espositivo di un solo livello ubicato accanto alla strada di accesso al santuario: un corpo ospita l’esposizione permanente, mentre un’altra sala è destinata a mostre temporanee, incontri e dibattiti. L’allestimento è caratterizzato da un dosato uso della luce naturale a causa della fragilità dei reperti archeologici esposti, da vetrine e pannelli divisori in legno sospesi al soffitto; gli spazi irregolari così configurati offrono continue sorprese al visitatore. Il secondo ambito del museo consiste in un corpo dallo sviluppo longitudinale che occupa tutta la parte sud del lotto e ospita depositi, archivi, laboratori di restauro e uffici.

Un complesso sistema di rampe pedonali sfrutta il forte dislivello del terreno per far vivere al visitatore l’esperienza degli spazi labirintici precolombiani, peculiari del sito archeologico. Il percorso delle rampe si conclude in una piazza pubblica su più livelli, con panche e alberi, su cui si affacciano il bar e il bookshop: luogo d’incontro e terrazza-belvedere da cui è possibile ammirare il santuario e in particolare il Tempio del sole, risalente alla cultura Inca, intorno al 1400.

 

 

Per_approfondire

Museo della Memoria – Lugar de la memoria (LUM)

LOCALIZZAZIONE: Miraflores (Lima) CRONOLOGIA2010, concorso; 2011-2013, cantiere; 2013-2015, allestimento PROGETTOSandra Barclay, Jean Pierre Crousse con Roberto Huarcaya, Veronica Crousse, Icono comunicadores COLLABORATORI: Paulo Shimabukuro, Carlos Fernandez, Rosa Aguirre, Mauricio Sialer STRUTTURE: Raúl Rios IMPRESA: Altesa COMMITTENTE: Commissione di alto livello per la gestione e implementazione del Museo della memoria COSTO: 1,115 milioni di euro DATI DIMENSIONALI7.573 mq superficie lotto; 4.896 mq superficie coperta

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I progettisti

barclay_crousseSandra Barclay e Jean Pierre Crousse sono nati entrambi in Perù e si sono formati fra il Perù, la Francia e l’Italia. Lo studio Barclay & Crousse, originalmente situato a Parigi, viene fondato nel 1994. Nel 2006 aprono il proprio studio a Lima, continuando l’attività in Francia con il nome di Atelier Nord-Sud. I loro progetti, in maggioranza in Francia e in Perù, si caratterizzano per l’integrazione con il paesaggio naturale e costruito attraverso un’approssimazione razionale, economica e sostenibile. Hanno ottenuto riconoscimenti internazionali: alla III e IV Biennale Iberoamericana (Cile, 2002; Perù, 2004), il Record Houses Award (U.S.A. 2004), gli Emerging Architecture Awards (Inghilterra 2001 e 2003). In Perù hanno ottenuto tra gli altri il primo premio per la categoria residenza nella X Biennale di Architettura e quello alla Qualità architettonica nel 2008 e 2010, assegnato dal Collegio degli architetti del Perù. L’opera di Barclay & Crousse è stata pubblicata sulle principali riviste internazionali e presentata in esposizioni individuali e collettive a Palermo, Lima, Londra, Santiago del Cile, Copenaghen, Le Havre e Parigi. Tra i principali lavori, la ristrutturazione del Museo di Belle arti “André Malraux” a Le Havre (con Emanuelle e Laurent Beaudouin; 1997-99) e la Scuola di arti visive a Miraflores (Lima, 2012).

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Museo archeologico di Pachacamac

LOCALIZZAZIONE: Santuario di Pachacamac, distretto di Lurin (Lima) CRONOLOGIA: 2005, concorso; 2014-2015, cantiere PROGETTO: Llosa Cortegana Arquitectos COLLABORATORI: Angelia Piazza, Daniela Chong, Llona / Zamora, Braulio Miki, Jorge Avendaño, Adela Zavala, Jose Ortiz, Solange Avila IMPRESA: Prisma COMMITTENTE: Ministero della cultura COSTO: circa 3 milioni di euro DATI DIMENSIONALI: 3.028 mq, superficie coperta; 4.490 mq, superficie non coperta; 7.518 mq, superficie totale costruita

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I progettisti

patty-rodoPatricia Llosa Bueno (1975), nel 1997 si laurea presso la Facoltà di Architettura e Urbanismo dell’Università Ricardo Palma di Lima, cui segue un master di Critica e progetto presso l’Università Politecnica della Catalogna (1998-1999). Dal 2002 è docente di Progettazione presso la Pontificia Università Cattolica del Perù, nella Facoltà di Architettura ed Urbanismo. Rodolfo Cortegana Morgan (1967) presso l’Università Ricardo Palma di Lima si laurea in Architettura, consegue un master in Museologia e poi svolge attività di docenza. Dal 2002 insegna nei corsi di Progettazione e Teoria dell’architettura presso la Pontificia Università Cattolica del Perù, nella Facoltà di Architettura ed Urbanismo. Nel 2005 fondano a Lima lo studio Llosa Cortegana Arquitectos. Tra le principali opere, il centro servizi studenteschi e la biblioteca della Pontificia Università Cattolica del Perù a San Miguel (2011-2014).

 

Autore

  • Tommaso Cigarini

    Nato a Milano nel 1977, dove si laurea in architettura presso il Politecnico nel 2006 con una tesi in progettazione museografica sull’ampliamento del Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”. In seguito collabora presso lo studio di architettura Caneva-Conca e, dal 2007 al 2013, presso lo studio dell’architetto Mauro Galantino. Nel 2013 si trasferisce a Lima, lavorando due anni presso lo studio Barclay&Crousse. Dal 2015 lavora in proprio a Lima e insegna Laboratorio di progettazione e museografia presso l'Università UPC di architettura degli interni della capitale. Ha pubblicato articoli su “Casabella”, “Ottagono” e sulla rivista argentina “30-60”.

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Last modified: 1 Febbraio 2016