La capitale armena tra slanci di modernità, sviluppo tecnologico e una traccia indelebile, quella del piano di Aleksandr Tamanian
EREVAN (Armenia). La città di Erevan si sviluppa su di una superficie di 223 chilometri quadrati a circa 1.000 metri di quota, con una popolazione di 1 milione di persone. Ha una eredità storica e culturale che, come in pochi altri casi, è possibile leggere nell’approccio architettonico ed urbanistico che negli anni le ha dato il volto che ha oggi.
Situata ai piedi del monte Ararat e attraversata dal fiume Hrazdan, la capitale dell’Armenia rappresenta un centro urbano unico, caratterizzato dall’intrecciarsi di stratificazioni storiche, identità culturali e sperimentazioni architettoniche di indubbio interesse. Fondata ufficialmente nel 782 a.C. con la costruzione della fortezza di Erebuni, la sua storia ha avuto nei secoli una complessa evoluzione urbana, culminata nel XX secolo con l’intervento pianificatorio di Aleksandr Tamanian (1878-1936), che ha riconcepito il volto della città secondo i canoni del classicismo sovietico reinterpretato in chiave autoctona.
Oggi, Erevan si presenta come una città in bilico tra memoria e trasformazione: da un lato, conserva un ricco patrimonio architettonico che va dalle chiese in tufo vulcanico agli edifici monumentali del periodo socialista; dall’altro, è attraversata da processi di modernizzazione che pongono nuove sfide in termini di pianificazione urbana, qualità dello spazio pubblico e sostenibilità ambientale.
Tradizioni e riqualificazioni
Erevan sembra una città fedele a sé stessa e molto legata alla tradizione. Va fiera della propria storia urbana, rappresentata principalmente dalla figura di Aleksandr Tamanian, che ne ha ridisegnato il volto urbanistico con il piano del 1924. Il suo rinnovamento passa attraverso azioni di riqualificazione volte ad enfatizzare un senso identitario che si vede nell’ambiente urbano e che si percepisce osservando la popolazione armena.
Un primo esempio consiste nel progetto di riqualificazione del quartiere Noragyugh, nel distretto Kentron, immediatamente a nord-est del Cascade Complex. Porta la firma dello studio francese Wilmotte & Associés, sotto la direzione dell’architetto Jean-Michel Wilmotte. Il promotore principale di questo progetto è la municipalità di Erevan con il sindaco Tigran Avinyan. Il progetto – che dovrebbe concludersi nel 2030 – parte da una concezione architettonica circolare, in continuità visiva e funzionale con la geometria del Cascade. L’intento è quello di trasformare il quartiere di Noragyugh in un nuovo centro urbano, integrando spazi pubblici, piazze, gallerie, infrastrutture culturali e un quartiere più vivibile e poroso rispetto all’attuale tessuto urbano denso.
Di dimensioni importanti è anche il progetto di riqualificazione dell’ex fabbrica Armelektromash. Il sito si estende su circa 50 ettari nel distretto di Shengavit, a sud-ovest del centro di Erevan, occupando gli spazi dell’ex stabilimento produttivo, abbandonato dagli anni Novanta. Prevede il lavoro congiunto degli architetti ucraini di Archimatika, guidati da Mykola Morozov, che curano volumi, facciate e pianificazione dei blocchi abitativi. Il masterplan verrà elaborato dallo studio olandese West 8. Prevede primariamente la realizzazione di unità abitative a blocchi di 6-7 piani, con torri che arrivano anche a 11 livelli; l’intento dei progettisti è quello di riqualificare i capannoni industriali presenti nel sito. Prevista una copertura a spazi verdi del 40% dell’intera area, con la realizzazione di facciate realizzate con tufo, basaltite, travertino e ornamenti in pietra scolpita, in riferimento all’identità armena.
Tra i progetti istituzionali si segnala il cosiddetto Circular Garden, esempio partecipato di rigenerazione urbana del Circular Park promosso da Unpd e Strelka KB. Insieme al recupero spaziale delle aree verdi pubbliche, il lavoro include una forte componente di analisi socio-spaziale, il coinvolgimento cittadino e la sperimentazione di soluzioni tecnologiche e urbane innovative.
Cinque visioni dal sapore internazionale
Erevan sembra protagonista di una vera e propria rinascita urbana. Dai grandi progetti istituzionali (Academic City, TUMO) e piani storici (Kond, Aram Street) ai poli residenziali più moderni, infrastrutturali e commerciali, consistenti anche in progetti di riqualificazione urbana (Elite Plaza, Dalan Tech Park, Noragyugh, Armelektromash), passeggiare per Erevan oggi significa essere investiti da un vento fresco, frizzante che interpreta la volontà di questa città, e dell’Armenia tutta, di riscoprirsi nuova, moderna, europea ed europeista. Proponiamo una rassegna di progetti in corso.
Academic City – Partiamo dall’Academic City, un complesso universitario su scala urbana che riunisce 26 università a nord-ovest della città, con campus, alloggi, spazi culturali (museo, teatro, centro ricerca), aree sportive e collegamento ferroviario in stile TOD (Transit Oriented Development). Il progetto, realizzato dallo studio gmp Architekten (Gerkan, Marg und Partner), con Stephan Schütz e Tobias Keyl come principali progettisti, sarà terminato nel 2030. Finanziato e direttamente promosso dal governo armeno, avrà un costo di 5 miliardi di dollari.
TUMO – Il TUMO Centre for Creative Technologies è un innovativo hub formativo gratuito inaugurato nel 2011, progettato da Bernard Khoury dello studio Bernard Khoury Architects (DW5). L’intento del progetto è stato quello di concepire un campus di apprendimento e di autoapprendimento. Con una superficie totale di 6.000 metri quadrati, consiste in un unico edificio a 6 piani, lungo 200 metri, sospeso sul pendio del canyon Hradzan con ampi sbalzi strutturali e con una facciata in policarbonato traslucido che diffonde la luce negli ambienti interni.
Multifunctional Center – Interessante è sicuramente anche il Multifunctional Center – Northern Ray, sull’asse nord della città. Il centro sorgerà nell’Arabkir District, precisamente in Komitas Avenue 49/9, all’incrocio tra il viale Komitas e il cosiddetto Northern Ray (Raggio Nord) di Erevan. Il progetto, curato dallo studio armeno Ithaka 999 LLC, porta la firma degli architetti Gohar Isakhanyan, Ani Simonyan e Argina Kochkoyan. Presenta un involucro in doppia curvatura ispirato al “vishap” (drago armeno antico), integra giochi di luci e ombre, realizzati grazie a tecnologie di modellazione avanzata. Il Centro multifunzionale offre aree destinate allo shopping, intrattenimento, ristorazione, business e aree ricreative in un unico spazio coperto di circa 5.000 metri quadrati.
Elite Plaza Business Center – Situato in Movses Khorenatsi Street 15, nel centro finanziario, a breve distanza da Republic Square e dalla Banca Centrale, c’è l’Elite Plaza Business Center. Progettato dall’architetto armeno Hovhannes Mutafyan, lo sviluppo e la costruzione sono stati gestiti da Elite Group Il grattacielo, che ad oggi è il più alto dell’Armenia con i suoi 85 metri, 19 piani ed una superficie totale di 21.700 metri quadrati, per lo più dedicata ad uffici, ed il più alto business center dell’area caucasica, ha suscitato non poche polemiche in fase di realizzazione. Per molti infatti ha rappresentato un elemento di radicale cambio rispetto all’identità di Erevan.
Dalan Technopark – Al 9/1 Tsitsernakaberd Highway, a circa 10 minuti dal centro città, nei pressi dell’area di Dalma e del complesso memoriale Tsitsernakaberd, il Dalan Technopark è un progetto sviluppato da Dalan Technopark LLC, con il supporto di 1SQ come Project Construction Management e Red Invest come sales partner. Il progetto consiste in una struttura di 22 piani (inclusi 6 sotterranei), altezza di circa 110 m, con una superficie totale costruita di circa 160 .000 metri quadrati. All’interno sono inclusi spazi per 3.000 posti di lavoro, uffici conformi agli standard BOMA, spazi commerciali (ristoranti, food court, brand boutiques), palestra, piscina, spa, campi sportivi, centro expo, hotel, sale conferenze ed elisuperficie.
Questa rassegna di progetti permette di cogliere lo spirito di Erevan: città che si sta trasformando radicalmente ma con un forte ancoramento a storia e identità. Sembra un percorso, consapevole, di liberazione dalle sudditanze culturali e intellettuali, ancora presenti nel paesaggio urbano, per affacciarsi al mondo con un volto nuovo ed eclettico. Come sono i suoi abitanti.
Immagine di copertina: Republic Square, Erevan
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Aleksandr Tamanian , armenia , erevan , ritratti di città
Last modified: 29 Luglio 2025