Cinque piccole costruzioni, prevalentemente in legno, distribuite nel parco: una piacevole sperimentazione artistica e architettonica nel cuore di Roma
ROMA. Quando si pensa all’offerta culturale della capitale d’Italia, pochi ricordano una cosa: Roma è una città mondana che vive, prevalentemente, la notte. Esiste una Roma di giorno, la Roma dei turisti, dei pellegrini, degli impiegati ministeriali, del traffico, delle code di fronte a monumenti e musei. Ed esiste una Roma di notte: la Roma dei salotti aperti sulle terrazze, delle Accademie, delle feste, delle serate. È una Roma giovane, vivace, dove la cultura europea si mescola nelle arti, tra cinema, architettura, fotografia e musica.
“Non è facile vivere a Roma” scriveva Ennio Flaiano “non è facile perché offre un’infinità di divagazioni e di piaceri che ammorbidiscono lo slancio vitale. La vita, diceva Charles Augustin de Sainte-Beuve, sarebbe sopportabile se non ci fossero i piaceri. Qui a Roma la vita, in questo senso, è poco sopportabile, perché non offre altro”. Tra i luoghi insopportabili di questi piaceri bisogna annoverare i giardini di Villa Medici; sette ettari affacciati nel cuore di Roma sulla collina del Pincio. Salendo la strada che dal belvedere di Trinità dei Monti si arrampica sopra l’altura della villa, si entra in uno spazio dall’atmosfera sospesa; in cielo svettano altissimi pini, in terra il giardino è delimitato da grandi siepi. Labirinti vegetali che inquadrano, come cannocchiali prospettici, le antiche sculture dell’Accademia di Francia.
Tra i verdi e profumati recinti di alloro, bosso, leccio e mirto si intravedono, da qualche settimana, delle costruzioni in legno. Sono le Cabanes progettate da cinque team internazionali: Associates Architecture, Atelier MARE, Campo & Diploma 20 Architectural, Huttopia e MBL.
Queste piccole istallazioni sono le opere costruite per il Festival des Cabanes, arrivato quest’estate alla quarta edizione e visitabile dal 5 giugno al 29 settembre. Ospitato nei giardini dell’Accademia, è un laboratorio di sperimentazione artistica e architettonica che pone in dialogo designer, artigiani, architetti e artisti. Ogni progetto si interroga su come costruire forme architettoniche non invasive e sostenibili, istaurando un nuovo rapporto con lo spazio e con il panorama della città. Le capanne sono piccole istallazioni, visitabili sia durante il giorno che negli eventi estivi dell’Accademia, come la Nuit des Cabanes – Abitare domani, una festa dove differenti discipline si incontrano tra performance, letture e concerti.
Le Cabanes
LA CABANE 7L – MBL Architectes. Un ampio tetto in mattoni, sostenuto da una struttura di legno e metallo, costituisce uno spazio dedicato alla lettura come estensione della libreria di Villa Medici. La forma, estremamente sintetica, costituita da un semplice pavimento e due tetti a falda, richiama l’archetipo della capanna e permette ai visitatori di rilassarsi seduti all’ombra. La peculiarità di Cabane 7L risiede nel suo rivestimento: 4.000 mattoni alveolari fabbricati nel Lazio e legati a secco con corde. Questa configurazione permette al vento di penetrare e rinfrescare lo spazio che, oltre ad ospitare i lettori, accoglie performance ed eventi.
Progettazione: 2024-2025
Materiali: terracotta, legno, metallo, corde, tessili
Dimensioni: 10 x 14 metri
Realizzazione e montaggio: Semotub, MBL architectes
PAN-ORAMA – Associates Architecture. Costruita attorno ad un alto pino, Pan-orama è un recinto che separa e definisce due spazi: uno interno, aperto verso il cielo, e uno esterno, tra le mura di legno e le siepi di Villa Medici. Salendo nel camminamento, al di sopra della passerella, una serie di aperture permettono di affacciarsi verso il panorama circostante, entrando in diretta relazione con l’opera dipinta nel 1779 da Louis Le Masson – “Panorama di Roma visto dalla terrazza di San Pietro in Montorio” – ed esposta a Villa Medici in occasione del Festival des Cabanes.
Progettazione: 2025
Materiali: pino
Dimensioni: 14 x 14 metri
Realizzazione: ABC produzione e allestimenti
ARUNDO – Atelier MARE. Come un piccolo tempio, senza una vera entrata, ma pieno di varchi, il visitatore deve scoprire e scegliere come accedere al suo interno. Nel suo cuore si cela uno spazio accogliente, ombrato, rilassante. L’Arundo Donax è una pianta invasiva, nota come canna domestica, diffusa nell’area mediterranea e un tempo impiegata come materiale da costruzione. Le canne utilizzate per l’istallazione sono state raccolte sulle rive del fiume Tevere durante un workshop organizzato con i collettivi SAFI e Les Gammares a cui hanno partecipato gli studenti di Roma.
Progettazione: 2024
Materiali: canna domestica (Arundo Donax L.) e abete di Douglas del Monte Amiata
Dimensioni: 8,8 x 8,8 x 4,4 metri
Realizzazione: atelier MARE, Architettura a Kilometro Zero
Ufficio tecnico struttura: BOSKÉ BOIS
LA COQUE – Fondazione Huttopia & Théo Kermarrec, Pierre Robion, Charles Waltmann. Rispetto alle altre istallazioni presenti nel giardino, La Coque appare come una piccola casa di 35 metri quadrati, realisticamente abitabile. Il progetto, organizzato dalla fondazione Huttopia in collaborazione con l’Accademia di Francia, è frutto del concorso Tiny House che richiedeva un prototipo abitativo. La costruzione, realizzata nei giardini della Villa ma adattabile ad altri contesti, è modulare e sostenibile: attraverso il suo nucleo centrale convoglia le acque permettendo l’approvvigionamento e lo scarico, libera i muri perimetrali da funzioni impiantistiche e consente di affacciarsi con grandi vetrate a 360 gradi sul paesaggio circostante.
Progettazione: 2024
Materiali: struttura e pavimento in Douglas, abete rosso tre strati (facciate), tela in PVC, policarbonato, plastica riciclata (allestimento interno)
Dimensioni: 11.98 x 8.18 metri
Realizzazione e produzione: Francomtoise d’Ossature Bois (F.O.B.), Hekipia, Huttopia SA
Supervisione: Huttopia SA, Hekipia
Montaggio: Théo Kermarrec, Pierre Robion, Charles Waltmann, Huttopia SA, HMM
CHIOSTRO – WHO LIVES THERE? – Campo (Gianfranco Bombaci, Matteo Costanzo, Davide Sacconi), Diploma 20 Architectural con Roger Ballen. L’istallazione Chiostro appare come uno spazio introverso, che sembra rifiutare interazioni visive con i giardini dell’Accademia di Francia. Costruito con legni di scarto che sottolineano il riuso dei materiali, la costruzione è realizzata con un vuoto centrale dal quale si accede a piccole stanze chiuse. All’interno di questa struttura, l’artista sudafricano Roger Ballen ha inserito una serie di oggetti disordinati, manichini, disegni, foto e dipinti. Il contrasto di Chiostro con l’atmosfera sognante e sospesa di Villa Medici provoca un disorientamento nello spettatore che è costretto a cambiare registro emotivo ed entrare all’interno di uno spazio che suggerisce inquietudine e disagio. L’installazione di Roger Ballen è proposta in parallelo a “Roger Ballen: Animalism”, mostra personale dell’artista al Mattatoio di Roma.
Progettazione: 2024-2025
Materiali: abete, pannelli espositivi
Dimensioni: 9 x 9 metri
Intervento artistico: Roger Ballen
Realizzazione: Falegnameria K_Alma, Echo Labs
Montaggio: Campo & Diploma 20 Architectural Association, Falegnameria K_Alma
Immagine di copertina: Villa Medici durante l’evento Nuit des Cabanes – Abitare domani
Festival des Cabanes di Villa Medici
5 giugno – 29 settembre 2025
Villa Medici, Roma
https://villamedici.it/it/programme/festival-des-cabanes/
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Tag
paesaggio , roma , villa medici
Last modified: 30 Luglio 2025