Due pubblicazioni raccontano architette e architetti di oggi: una con 34 interviste, l’altra con ben 10 quaderni dedicati al maestro portoghese
Quanti modi esistono per raccontare l’architettura oggi? In un’epoca dominata dalla sovraesposizione di immagini e dall’istantaneità della comunicazione, due libri ci offrono una narrazione personale e riflessiva sull’architettura contemporanea, affidandone – in modo diverso, quasi antitetico – il racconto alle parole di chi l’architettura la vive e la realizza.
Conversazioni di architettura
Sono “nate per raccontare storie e progetti (a volte diventati realtà, a volte rimasti nel cassetto)” le 34 interviste che il giornalista Stefano Bucci ha raccolto in 20 anni, dal 2004 al 2023, sulle pagine del Corriere della Sera e del supplemento domenicale La Lettura e ora confluite ne L’Architettura ha tante anime. Conversazioni (edito da Allemandi nel 2023, con molti appuntamenti di presentazione in queste settimane).
Protagonisti: altrettanti architetti di fama internazionale sistematizzati in ordine alfabetico, da David Adjaye a Cino Zucchi passando per Aulenti, Botta, Cucinella, De Lucchi, Fuksas, Gregotti, Piano, Ratti e, tra gli stranieri, Aravena, Chipperfield, Hadid, Libeskind, Nouvel, Koolhaas, Niemeyer, Sejima.
L’occasione è spesso data da una mostra, un progetto recente, la curatela di una Biennale o un prestigioso riconoscimento come il Pritzker. La conversazione però non è mai monotematica bensì spazia includendo, così come Bucci anticipa nella sua prefazione, “i sentimenti, le emozioni, le passioni, i sogni degli architetti” lasciando da parte “la teoria, il gergo degli addetti ai lavori, i particolari costruttivi” anche perché, puntualizza sempre l’autore, “non ho mai voluto scrivere un trattato né, tantomeno, un saggio”.
Ne emergono ritratti sfaccettati preceduti da brevi introduzioni che sintetizzano cenni biografici e personali dell’intervistato nonché episodici riferimenti al lavoro del giornalista alle prese con una delle categorie professionali più complesse a cui approcciarsi.
Perché, si sa, a volte anche iniziare con la domanda sbagliata, o percepita come tale, può compromettere l’esito dell’intera intervista. Bucci però si destreggia puntando (quando possibile) a lasciar emergere il dato umano legato all’esercizio della professione dell’architetto (intesa anche come impegno etico e civile), le passioni, il debito formativo con i modelli del passato, l’approccio creativo.
“Tutto per me comincia con un’analisi furiosa dell’edificio e del suo significato” afferma Gae Aulenti mentre Mario Botta, raggiunto nel corso di una sua estate monacale a Mendrisio ci parla di un disegno “che incarna la visione del mondo” e della matita che per lui si fa sismografo.
Il riferimento al progetto c’è, in alcuni casi più marcato (si veda l’intervista a Cucinella) ma non è che un’incursione tra tanti temi: la passione scultorea di De Lucchi, il Freespace di Yvonne Farrell e Shelley McNamara (curatrici della Biennale Architettura 2018), la sfida impossibile di Peter Eisenman ossia “dare nuovo credito a un’architettura che vada oltre gli schieramenti politici, che non sia assoggettata alle ideologie”.
L’immersione in questa nutrita e complessa compagine di personalità forse alla fine soffre della riproposizione in sequenza dettata dal format della raccolta d’interviste, privata anche del corollario d’immagini e ritratti che fa da necessario compendio ad un pezzo magari su doppia pagina.
A volte si ha l’esigenza di fermare la lettura e lasciar decantare tra un personaggio e l’altro, concedere spazio alla riflessione. E figurarsi la fiera determinazione di Zaha Hadid che alla domanda “lei è la prima donna a ricevere il Pritzker. Che cosa vuol dire essere donna e architetto?” gela l’intervistatore con un “non lo so, non sono stata mai uomo”. Chapeau.
Stefano Bucci, L’Architettura ha tante anime. Conversazioni, Allemandi, 2023, 208 pagine, 30 €
Dieci sfumature di Siza
Sulla scia dei festeggiamenti per il novantesimo compleanno di Álvaro Siza prende corpo Siza: 90 Anos/years (CORAL Books), la collana editoriale coordinata dall’architetto António Choupina, curatore della mostra monografica che ha inaugurato l’Ala Siza al Museo Serralves di Porto.
L’opera offre una prospettiva intima e personale sulla vita e la carriera dell’architetto portoghese, Premio Pritzker, attraverso le parole di amici e collaboratori di lunga data.
La collezione è composta da dieci quaderni, bilingui (in portoghese e inglese), ciascuno firmato da un autore che racconta il proprio Siza, condividendo ricordi, riflessioni e aneddoti.
Tra i contributi figurano personalità di spicco nel panorama dell’architettura e della critica, come Carlos Campos Morais, biografo ufficiale di Siza; lo storico Francesco Dal Co; l’architetta e scrittrice Brigitte Fleck; Eduardo Souto de Moura, l’altro Pritzker portoghese; Carlos Castanheira, uno dei delfini di Siza; Kenneth Frampton, il critico Marc Dubois.
Ogni volume approfondisce un aspetto specifico dell’opera di Siza, dalle sue architetture più celebri fino alle sue riflessioni sulla professione e sul ruolo dell’architetto nella società contemporanea. Le esperienze condivise da ciascun amico aggiungono dettagli unici che creano un ritratto variopinto dell’uomo oltre che del progettista.
Il risultato è un quadro che rappresenta Siza e il suo universo creativo non solo celebrando i successi professionali ma offrendo anche uno sguardo intimo sulle sue passioni, ispirazioni e vicende di vita.
La dimensione visiva della collezione è valorizzata dalla grafica, curata dallo studio di design Andrew Howard. Ciascun volume è contraddistinto da un colore diverso per ogni autore ed è arricchito da un apparato iconografico composto da schizzi, disegni originali e fotografie d’epoca, offrendo al lettore un’esperienza immersiva nel processo creativo di Siza. Il progetto editoriale, caratterizzato da un design raffinato e da una stampa di alta qualità, riflette l’eleganza formale che contraddistingue le architetture di Siza.
La collezione, lanciata in collaborazione con il quotidiano portoghese Público, è stata distribuita in dieci uscite settimanali a partire da settembre 2023, raccolte in un cofanetto di cartone. Il formato, di grande dimensione, valorizza testi e immagini e agevola una fruizione immediata e diretta, tipica delle testate giornalistiche.
Siza: 90 Anos rappresenta un’opera unica nel suo genere: “una sintesi impossibile”, per usare le parole di Carlos Campos Morais (volume 1), della biografia di un architetto “poliedrico e multiforme”; “uno degli ultimi umanisti”, secondo Dal Co (volume 5), e una delle figure più influenti dell’architettura contemporanea.
La collezione offre ai lettori l’opportunità di immergersi nel mondo di colui che Carlos Castanheira (volume 8) definisce: “l’Uomo, il Disegnatore, il Designer, lo Scultore, lo Scrittore, il Professore, e l’ARCHITETTO più giovane che conosco”.
Che si tratti di un ritratto corale di un maestro indiscusso come Siza, o di una raccolta di voci e riflessioni raccolte nel tempo, queste due pubblicazioni, se pur con un approccio diverso, offrono attraverso le parole, una chiave di lettura alternativa che ci permette di comprendere l’architettura oltre la sua dimensione visiva.
António Choupina (cura), Siza: 90 Anos/Years, CORAL BOOKS, 2024, 79,90 €
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allemandi , alvaro siza , libri , Progetto
Last modified: 26 Febbraio 2025