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Written by: Forum

Argentina, la scure di Milei sulle scuole dell’alternanza

Argentina, la scure di Milei sulle scuole dell’alternanza

A un anno dai tagli attuati dal governo, un modello d’inclusione sociale rischia la crisi

 

Dall’indipendenza ad oggi la scuola argentina ha avuto un ruolo chiave nella costruzione dell’identità nazionale e nel progresso sociale. Nel 1884 la Legge 1420 introdusse l’istruzione obbligatoria, gratuita e laica, usando la scuola come strumento per formare una cittadinanza unitaria e per assimilare le ondate d’immigrati europei.

 

Educazione in crisi: tagli e sfide per le scuole argentine

Nel corso del XX secolo le riforme educative, in particolare durante l’epoca peronista, hanno contribuito ad ampliare l’accesso all’istruzione e a promuovere l’inclusione sociale. Il 10 dicembre 2023 il presidente Javier Milei ha varato il D.P. n. 27, tagliando 10 ministeri e accorpando l’Istruzione nel nuovo Ministero del capitale umano, portando a una riduzione del 20% del bilancio destinato all’istruzione per il 2024, pari a circa 200 miliardi di pesos. Il governo ha giustificato la misura come parte di un piano di austerità volto a contenere il deficit fiscale, ma i suoi effetti potrebbero manifestarsi nel tempo, influenzando la qualità dell’istruzione. Le scuole argentine incarnano un modello educativo inclusivo orientato al benessere degli studenti, particolarmente nelle aree rurali, come le Escuelas de Alternancia, che combinano studio in aula e formazione pratica nelle aziende familiari.

 

Scuole che sembrano sogni

La Escuela de la Familia Agrícola

(EFA) “Ñande Roga” di Corrientes è stata fondata nel 1987 e si dedica alla formazione tecnica e professionale dei giovani nel settore agricolo, come successivamente quella di Santa Lucia.

Le EFA argentine seguono il modello delle Maisons Familiales Rurales (MFR) francesi, nate nel 1937 in una zona agricola centro-meridionale del paese, per iniziativa del parroco di Chevrières che, promuovendo l’educazione alternata tra scuola e lavoro nei campi nelle aziende familiari, rafforza le comunità rurali e fornisce loro le competenze utili per lo sviluppo sostenibile, evitando lo spopolamento di quei territori.

Un esempio significativo nel nord del Paese è l’EFA de San Martin Norte a Gobernador Crespo, situata nella provincia di Santa Fe e progettata per integrare l’istruzione con la vita agricola locale, inserendosi all’interno del complesso ecclesiastico di San Francesco, utilizzando materiali del posto e spazi comuni che promuovono la convivenza e la collaborazione tra studenti e docenti, nonché la coesione sociale.

Tra gli esempi di architettura scolastica all’avanguardia, spicca la Escuela Ex Normal Viale a Entre Ríos, progettata nel 1998 dallo studio Cabrera Trlin, docenti dell’UNL di Santa Fe. Il linguaggio contemporaneo e l’uso innovativo della luce naturale migliorano la qualità dell’apprendimento e dimostrano come l’architettura possa svolgere un ruolo chiave nell’istruzione.

 

Progetti di scuole e università

Anche nelle scuole urbane, come la Escuela Federico GarcÍa Lorca di Buenos Aires, progettata nel 2004-5 dallo studio CHD Arquitectos (Teresa Chiurazzi), rappresentano esempi d’innovazione nel settore che mirano a creare spazi aperti e flessibili, adattabili a diverse modalità di insegnamento e progettati per promuovere la collaborazione tra studenti.

A Rosario, la terza città del paese, è degna di nota la Escuela Técnica N. 7, conosciuta per il suo edificio razionalista degli anni ’60, un simbolo di eccellenza nella formazione tecnica che riflette un’epoca in cui la qualità e funzionalità degli edifici scolastici erano prioritarie, contribuendo a creare un modello di riferimento per il sistema d’istruzione tecnica statale. Un altro esempio è la Scuola superiore dell’Universidad Nacional de Rosario, completata nel 2020 con oltre 3.000 mq coperti, sviluppati su 4 piani. Al piano terra si trova una sala per mostre scientifiche e tecnologiche e gli uffici direzionali, mentre nel seminterrato conta due aule di 70 mq ciascuna e un auditorium di 100 mq.

 

Scuole rurali in pericolo tra voucher e austerità

Per le scuole rurali il governo Milei non ha previsto nuovi finanziamenti specifici e ha prorogato alcuni fondi attraverso il Decreto 231/2024, senza programmi mirati per l’espansione o il loro miglioramento. Purtroppo il bilancio generale dell’istruzione è stato ridotto del 35% in termini reali, portando a una situazione d’incertezza per tutte le scuole pubbliche, incluse quelle nelle zone più isolate. Questi edifici scolastici sono parte integrante del patrimonio architettonico e culturale del paese, andando oltre la loro funzione educativa e incarnando i valori di una scuola pubblica inclusiva.

Le proposte del governo vanno verso la privatizzazione dell’istruzione con sistemi di voucher, con cui le famiglie possono scegliere tra scuole private e pubbliche, attraverso fondi governativi, riducendo tuttavia il ruolo dello Stato nel finanziamento diretto delle scuole pubbliche e giustificando le misure di austerità come necessarie per affrontare la crisi economica. La scuola pubblica deve rimanere un pilastro fondamentale della società argentina; abbandonarla significherebbe rinunciare al potenziale stesso della nazione, rischiando di non garantire più l’accesso all’istruzione come in passato. Molte iniziative locali dimostrano la resilienza del sistema educativo e la capacità di adattarsi ai cambiamenti, offrendo soluzioni che rispondono ai bisogni delle comunità. Preservare l’architettura scolastica è essenziale non solo per motivi estetici, ma anche come espressione dell’identità collettiva e della giustizia sociale.

Immagini copertina: EFA de San Martin Norte, Santa Fe

Autore

  • Daniela Perrone

    Nata a Ventimiglia – IM (1973), si laurea all’Università Mediterranea (RC) con una tesi di Storia del Restauro sulla Chiesa dell'Annunziata dei Catalani di Messina (1999). Collabora con la Soprintendenza Archeologica della Calabria (2000) sul sito di Capo Colonna (KR). Consegue il Dottorato di Ricerca presso La Sapienza di Roma (lavorando, tra l’altro, al rilievo della Reggia di Caserta e a Pompei, al rilievo fotogrammetrico della Casa dei Vettii) con la tesi “Dal rilievo al progetto dell’ordine architettonico. La geometria sottesa nell’ordine dorico in Magna Grecia e Sicilia” (2003). Ha insegnato Rilievo dell’Architettura nel corso di Restauro presso la Facoltà di Architettura di Fontanella Borghese a La Sapienza di Roma (2008/9). Svolge attività di ricerca indipendente e incarichi di rilievo topografico e fotogrammetrico. Risultata in seguito vincitrice di un secondo Dottorato presso l’UNICAM – Scuola di Architettura di Ascoli Piceno in “Architecture, Design, Planning” (2022), occupandosi di una ricerca sullo spazio delle scuole di Alternanza in Argentina messe a confronto con i modelli della scuola Rurale italiana.

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Last modified: 29 Novembre 2024