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Alessandro ColomboWritten by: Reviews

Brescia capitale con Bergamo, viverla val bene una coda

Brescia capitale con Bergamo, viverla val bene una coda

Alcuni highlight bresciani per un evento che ha messo la cultura al centro, spingendo sul desiderio di partecipazione

 

BRESCIA. Una lunga fila di persone, ordinatamente in coda, che si snoda sulla salita che accede al Castello dal quale si domina la leonessa d’Italia, per partecipare ad un evento di luci e suoni. Così si potrebbe riassumere, in un’immagine, l’esordio di questo anno 2023 che vede Brescia, con Bergamo, capitali italiane della cultura.

 

Capitale italiana sulla scia di Capitale europea

La Capitale italiana della cultura nasce nel 2014 sulla scia delle Capitali europee della Cultura che, lanciate nel 1985, hanno visto fra le 65 città selezionate in tutta Europa le italiane Firenze (1986), Bologna (2000), Genova (2004), Matera (2019) e la prossima Gorizia con Nova Gorica (2025). È un’iniziativa “volta allo sviluppo delle città tramite la valorizzazione del patrimonio culturale e la promozione della cultura” coordinata dal Segretariato generale del Ministero della Cultura. Le città nominate sino ad oggi sono state Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena (2015), Mantova (2016), Pistoia (2017), Palermo (2018), Parma (2020-21), Procida (2022), Bergamo-Brescia (2023) e Pesaro (2024).

Con tutta evidenza la scelta di Bergamo e Brescia per il 2023, sancita nel luglio 2020, è nata dalla volontà di dare una risposta alla discontinuità che la pandemia di Covid-19, aveva provocato a livello mondiale e, in particolare, in questi territori. Al di là delle valutazioni politiche in senso lato e della riflessione sull’opportunità di avere due iniziative sovrapponibili a livello nazionale ed europeo, non si può non guardare che positivamente a operazioni che portano investimenti in un campo, quello culturale, certamente e in generale sottofinanziato, almeno in Italia.

Operazioni come queste ampliano l’offerta culturale di un paese in cui la domanda è forte, ma ancor più forti sono l’aspettativa e l’interesse che si generano a livello internazionale costituendo un non secondario volano per tutta l’economia. In maggior misura sono momenti che soddisfano il desiderio di partecipazione che è insito nella popolazione in tutti gli strati sociali e culturali. Così si spiega il successo di eventi che ti costringono a lunghe code, a prenotazioni, a regole e regolamentazioni alle quali, come ben sappiamo, siamo tutti allergici. Ma l’emozione del partecipare è più forte e, come successe per l’Expo milanese del 2015, viverla val bene una coda e la riscoperta di un valore sociale e civile che in fondo abbiamo insito, anche se a volte ci distraiamo.

Crediamo che questa sia la chiave per leggere tutti gli appuntamenti che, con un calendario fittissimo, animano la stagione della duplice capitale, consci che la loro qualità e riuscita non possono che essere discontinui, nonostante l’impegno, anche solo per il numero sul quale si potrebbe fare una riflessione di opportunità, se non di contenimento.

 

Alcuni highlight

Museo di Santa Giulia, “L’età romana. La città”

La sezione viene aggiornata a 25 anni dall’apertura del museo grazie anche alle continue indagini in corso che hanno portato all’arricchimento del patrimonio e delle conoscenze. I luoghi del vicino Parco archeologico (Santuario repubblicano, Tempio capitolino, Teatro) sono approfonditi con plastici, idonei anche all’esplorazione tattile, con iconografia storica e pregiati brani architettonici. Il tutto a costituire un corpus che si offre come un’occasione di visita attorno alla giustamente famosa Vittoria alata, mirabilmente esposta nel tempio stesso. Le tre installazioni digitali multimediali presenti vogliono portare un lessico contemporaneo nella sezione, i cui caratteri più mirabili rimangono in ogni caso la quantità e la qualità dei pezzi esposti.

 

Museo Risorgimento
Museo sul tema fra i più antichi d’Italia, si presenta per l’occasione totalmente rinnovato e reinventato. Nel solco della dimensione narrativa, il tentativo è quello di raccogliere cimeli, testimonianze, oggetti, reliquie e opere d’arte in un coro che dovrebbe, complice la dimensione digitale, restituire in modo nuovo un periodo storico complesso e non limitato al livello nazionale. Il pur impegnativo lavoro di restauro e allestimento non riesce a convincere totalmente, soprattutto nella ricerca di nuove modalità di comunicazione ed esposizione.

 

Light is Life
Grande evento organizzato da A2A nell’ambito della manifestazione è stato presentato sia a Bergamo che a Brescia, rispettivamente in Città alta e al Castello. Prevale sicuramente la dimensione nazional-popolare suffragata dal successo di pubblico. Le 15 installazioni nel Castello vogliono portare un mondo magico e onirico, ma forse il fascino più grande è ancora quello che scaturisce dalla città e dalla pianura illuminate giacenti nella notte.

 

Miseria & nobiltà, Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento
Mostra definitiva sul pittore (Milano, 1698-1767), a 36 anni dall’ultima rassegna del 1987, conta sulla collaborazione con il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, dove sarà esposta dal luglio di quest’anno, e presenta, sulla base di nuove ricerche e interpretazioni, “da un lato il radicamento di Ceruti entro l’avventura della ‘pittura della realtà’ in Lombardia, dall’altro il respiro internazionale del suo percorso”, arricchita anche da una preziosa sezione di stampe. Una delle tappe obbligate di questo anno capitale insieme alla collegata David LaChapelle per Giacomo Ceruti. “Nomad in a Beautiful Land”, mostra fotografica originale che presenta alla Pinacoteca Martinengo un’opera del celebre fotografo americano, “Gated Community”, ispirata alla produzione pauperistica. Uno sguardo contemporaneo su un aspetto della nostra vita, la decadenza sociale, che non sembra essere poi così cambiato in alcuni secoli.

 

Autore

  • Alessandro Colombo

    Nato a Milano (1963), dove si laurea in architettura al Politecnico nel 1987. Nel 1989 inizia il sodalizio con Pierluigi Cerri presso la Gregotti Associati International. Nel 1991 vince il Major of Osaka City Prize con il progetto: “Terra: istruzioni per l’uso”. Con Bruno Morassutti partecipa a concorsi internazionali di architettura ove ottiene riconoscimenti. Nel 1998 è socio fondatore dello Studio Cerri & Associati, di Terra e di Studio Cerri Associati Engineering. Nel 2004 vince il concorso internazionale per il restauro e la trasformazione della Villa Reale di Monza e il Compasso d’oro per il sistema di tavoli da ufficio Naòs System, Unifor. È docente a contratto presso il Politecnico di Milano e presso il Master in Exhibition Design IDEA, di cui è membro del board. Su incarico del Politecnico di Milano cura il progetto per il Coffee Cluster presso l’Expo 2015

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Last modified: 19 Aprile 2023