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Alessandro ColomboWritten by: Design Reviews

Testa e croce, design tra Svizzera e Italia

Testa e croce, design tra Svizzera e Italia

Una mostra curata da Italo Rota all’ADI Design Museum evidenzia le convergenze parallele tra i due paesi attraverso oggetti, segni, grafiche e colori

 

MILANO. Come la penisola italiana s’insinua nel Mediterraneo, così la Confederazione elvetica s’incunea, tramite il triangolo del Ticino, nell’alta Italia protendendosi verso Milano – non a caso sede della mostra – come, non per nulla, il simbolo dell’incontro fra le due culture del design è rappresentato dal triangolo del Cervino, quel Matterhorn la cui piramide abbiamo imparato a conoscere e amare per il tramite delle matite colorate e del cioccolato a dente di sega. In questo modo Italia e Svizzera si ritrovano ad essere ponte e congiunzione fra il mondo mediterraneo e quello dell’Europa continentale utilizzando la koinè (κοινὴ διάλεκτος, lingua comune) dell’oggi, il design.

Le convergenze parallele del design italiano e svizzero, in mostra all’ADI Design Museum, raccontano invero di semplici, ma anche per questo ancor più importanti, stili di vita che sono stati naturalmente improntati nei due paesi all’uso quotidiano di oggetti, segni, grafiche e colori usciti dall’ingegno di designer e aziende che si sono mossi fra i due paesi in un’ovvia, ma non scontata, contiguità. Un gioioso affollamento di oggetti si stende ai piedi di un Cervino fin troppo didascalico, sotto gli occhi delle due mascotte, Heidi e Pinocchio, introdotti da un ambiente elegante: l’Italia, che porta a un caleidoscopio di oggetti e dagli oggetti icona, la Svizzera, temperino e orologio delle ferrovie che presentano una moltitudine di attrezzi utili per la vita quotidiana.

Italo Rota, main curator, dona generosamente la sua poetica del “diventare stupidi, per dimenticare quello che sappiamo” e scoprire una moltitudine di “oggetti mandalici per riflettere sulla qualità”. L’idea che è il pubblico, chiamato ad essere co-curatore disegnando i propri percorsi nell’offerta quasi indistinta di pezzi multiformi, “vada poi ad un mercatino e riconosca gli oggetti dicendo: questo l’ho visto al museo!”; riuscendo, così, a capire dove sia nata l’idea di modernità, momento storico irripetibile nel quale nasce il mondo in cui viviamo (con le sue contraddizioni).

I due “curatori nazionali”, Alessandro Pedretti per l’Italia e Riccardo Blumer per la Svizzera, sottolineano come gli oggetti nella nostra penisola guadagnino la propria fama e qualità nel corso della loro storia sul mercato, mentre nella Confederazione vengano proposti all’acquisto già certificati e testati e come, per questo, abbiano una vita più lunga nelle case elvetiche tramandati fra le generazioni, mentre sul suolo italico si misurino in una continua ridefinizione dei limiti e dei confini dell’uso e dell’emozione che ne consegue. Ma in tutti e due i contesti sono loro, gli oggetti, che contribuiscono a delineare un’identità nazionale e sociale e, per questo motivo, vanno amati e fatti oggetto di cura per poterli portare nel domani. Le due sezioni under 35 (curate da Erica Petrillo, Italia, e Laure Gremion, Svizzera) non spostano la visione, bensì allargano il territorio del progetto oltre l’oggetto.

Quindi, se la famiglia dei caratteri Helvetica va oltre la sua qualità grafica per costituire una visione del mondo, la Sanluca dei fratelli Castiglioni, posta sotto un taglio di Fontana, ci fa assaporare tutta la forza dell’eleganza del disegno che non teme il tempo.

Non rimane che gettarsi nella caccia, come si fa appunto nei mercatini, per trovare i nostri oggetti del cuore confortati dal non dover scegliere, per una volta, fra testa e croce.

Immagine di copertina: © Alessandro Colombo

 

 

“Testa e croce. Le convergenze parallele del design svizzero e italiano”

ADI Design Museum Milano
25 ottobre-5 febbraio 2023
produzione: ADI Design Museum e Repower
patrocinio: Ambasciata Svizzera
a cura di: Italo Rota (main curator), Riccardo Blumer (sezione svizzera), Alessandro Pedretti (sezione italiana), Laure Gremion (giovani designer svizzeri), Erica Petrillo (giovani designer italiani)
allestimento: Italo Rota con Alessandro Pedretti
grafica: Parco Studio

 

 

Autore

  • Alessandro Colombo

    Nato a Milano (1963), dove si laurea in architettura al Politecnico nel 1987. Nel 1989 inizia il sodalizio con Pierluigi Cerri presso la Gregotti Associati International. Nel 1991 vince il Major of Osaka City Prize con il progetto: “Terra: istruzioni per l’uso”. Con Bruno Morassutti partecipa a concorsi internazionali di architettura ove ottiene riconoscimenti. Nel 1998 è socio fondatore dello Studio Cerri & Associati, di Terra e di Studio Cerri Associati Engineering. Nel 2004 vince il concorso internazionale per il restauro e la trasformazione della Villa Reale di Monza e il Compasso d’oro per il sistema di tavoli da ufficio Naòs System, Unifor. È docente a contratto presso il Politecnico di Milano e presso il Master in Exhibition Design IDEA, di cui è membro del board. Su incarico del Politecnico di Milano cura il progetto per il Coffee Cluster presso l’Expo 2015

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Last modified: 25 Ottobre 2022