La radio dedicata all’architettura festeggia il primo compleanno con una mostra al Centro cultural de Belem a Lisbona
LISBONA. “Video Killed The Radio Stars” sentenziava una celebre canzone, raccontando la rapida ascesa del potere comunicativo dell’immagine a discapito della radio, nei primi anni ottanta. Oggi, in questo tempo di pandemia che ci ha in parte privato dell’esperienza fisica dello spazio costruito, la radio sembra riconquistare la sua efficacia nel raccontare il mondo attraverso la creazione d’immagini raccontate.
Ne è un esempio ben riuscito il progetto di Rádio Antecâmara, la prima radio in Portogallo (e la prima al mondo in lingua portoghese) dedicata all’architettura, che va in onda dalla vetrina di un antico panificio trasformato in atelier di architettura, spazio espositivo e studio di registrazione nel quartiere Anjos, uno dei più densi e multiculturali della capitale.
Nata durante i mesi di confinamento da un’idea dall’architetto e curatore Pedro Campos Costa (sua la curatela del padiglione portoghese alla Biennale di Venezia 2014), Rádio Antecâmara si propone come spazio sonoro dedicato all’architettura occupato da una “programmazione d’autore” che coinvolge attivamente una comunità multidisciplinare di architetti, paesaggisti, geografi, curatori, artisti e giornalisti. L’ambizioso progetto riconosce il potere della radio come mezzo di divulgazione dell’architettura e la sua capacità di rivoluzionare la narrativa dello spazio costruito smaterializzandone la dimensione fisica e puntando a un’esperienza sensoriale inedita basata esclusivamente sull’udito e sulla sua capacità evocativa. In un’epoca in cui siamo esposti allo scorrere veloce delle immagini, Rádio Antecâmara c’invita all’ascolto dei diversi significati dell’architettura, in un tempo lento.
Una proposta di 20 programmi in formato podcast – con cadenza settimanale e mensile – per un totale di oltre 100 episodi e 120 ore di edizioni sonore sull’architettura: dai paesaggi urbani raccontati attraverso le “finestre narranti” di João Nunes (architetto paesaggista, docente e fondatore dello studio PROAP) nel programma “Janela entaipada” (finestra murata), alle interviste della durata di una passeggiata di 471 metri intorno allo studio Antecâmara di “Árvores sem raízes” (alberi senza radici), programma di Eduardo Costa Pinto in cui si parla della costruzione del paesaggio contemporaneo, passando per i consigli di lettura di “Post Scriptum”, programma sui libri di architettura di Pedro Baía e Magda Seifert, Rádio Antecâmara dà spazio alla molteplici voci dell’architettura sotto forma d’interviste ad architetti e paesaggisti e conversazioni con artisti e designer, sempre intercalate dalla componente musicale e del suono. E lo fa, a volte, in modo provocatorio, quasi irriverente, come nel programma “A Casa Rosa”, radionovella satirica di Amelia Burshan, sulle vicende professionali e sentimentali degli architetti, oppure immaginando le domande sull’architettura di un giovane Socrate, architetto stagista nella Lisbona del 450 a.C. (“When Socrates Was An Architect” di Francisco Moura Veiga), oppure associando una playlist a Villa Malaparte nel programma “Vertigem das listas” (vertigine delle liste) di Pedro Campos Costa.
La programmazione radiofonica si è arricchita, nei mesi, con iniziative culturali ed esposizioni allestite nella Galeria (l’altra faccia del progetto Antecâmara) ed aperte alla città. Una radio, dunque, che parla di architettura (anche) attraverso altre discipline, con uno sguardo alle produzioni sonore internazionali sull’argomento e i piedi ben saldi nella dimensione locale del quartiere e della sua comunità.
Spazi sonori in mostra
Per il suo primo compleanno (festeggiato a febbraio), Rádio Antecâmara ha traslocato al CCB – Centro Cultural de Belem/Garagem Sul dove, dal 15 marzo, è diventata l’esposizione “Sound It. Rádio Antecâmara”, con la curatela di Alessia Allegri e Pedro Campos Costa. Cuore pulsante dell’allestimento è lo spazio performativo dello studio di registrazione di cartone disegnato e realizzato dallo studio Campos Costa Arquitetos; intorno un’arena, delimitata da un percorso ellittico che ci porta in territori “sentiti” grazie all’installazione sonora dell’artista plastico e performer João Galante.
Al contrario di quanto ci si possa aspettare da un’esposizione di architettura, non ci sono immagini: le figure archetipiche del triangolo (lo studio di registrazione) e dell’ellisse (il corridoio sonoro) accolgono la materia invisibile dello spazio costruito, il suono, che permette al visitatore, attraverso un’esperienza soggettiva, di creare le proprie immagini e costruire i propri spazi.
Fino a settembre 2022 sarà questa la nuova residenza di Rádio Antecâmara, da dove verranno trasmessi contenuti in diretta e in differita, per un totale di 16 programmi, condotti da altrettanti autori, che si andranno ad aggiungere ai contenuti podcast già disponibili online. Lo studio di registrazione ospiterà, inoltre, le proposte raccolte attraverso una call internazionale aperta a tutti coloro (architetti e non) che desiderino parlare di architettura.
Immagine di copertina: © DR
Sound It. Rádio Antecâmara
15 marzo – 4 settembre 2022
CCB/Garagem Sul, Lisbona
Curatori: Alessia Allegri, Pedro Campos Costa
Istallazione sonora: João Galante
Progetto di allestimento: Campos Costa Arquitetos
ccb.pt/evento/radio-antecamara-espacos-sonoros/2022-03-16
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comunicazione , mostre , Portogallo
Last modified: 29 Marzo 2022