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Pasquale BelfioreWritten by: Città e Territorio Forum

Napoli: tre proposte e un’ottusa determinazione

Napoli: tre proposte e un’ottusa determinazione

Per l’ex assessore all’Urbanistica Pasquale Belfiore le priorità sono il potenziamento e la qualificazione degli uffici tecnici, la redazione di un nuovo Piano urbanistico comunale e l’attenzione al binomio centro storico-periferie

 

I cinque anni della consiliatura comunale trascorrono in un lampo. I tempi della politica e della burocrazia sono biblici, l’iter di approvazione di un Piano urbanistico attuativo (PUA) può durare tranquillamente (?) oltre un lustro, la redazione di un vecchio PRG (oggi Piano urbanistico comunale – PUC) anche due e più. Quello vigente di Napoli, ideato dalla prima giunta Bassolino nel 1993, è stato approvato nel 2004. Dunque, pensare e programmare poche ma fondamentali priorità, su tempi reali e sulla base delle strutture operative esistenti. Lavorando ovviamente, nel corso del mandato, per un loro ragionevole avvicinamento a livelli di civiltà amministrativa mitigando l’attuale patologia. Per la situazione napoletana, tre proposte e un consiglio.

 

Priorità assoluta al potenziamento e alla qualificazione degli uffici tecnici

Scelta coraggiosa, perché di scarsissimo richiamo mediatico, argomento quasi indifferente alla politica che cerca risultati immediati. Eppure, condizione necessaria per dare mani e piedi alle idee.

La situazione degli uffici tecnici comunali napoletani è decisamente precaria: sottorganico in misura rilevante, assenza di adeguata strumentazione tecnica e informatica di supporto, carenza di competenze professionali in settori specialistici della progettazione, scarsità di risorse economiche, dirigenza reclutata per la totalità all’esterno (circostanza che limita fortemente la motivazione del personale interno). Nonostante questo quadro così deficitario, negli ultimi anni questi uffici sono stati gravati del compito di progettare e gestire cospicue risorse nazionali ed europee. Di conseguenza, risultati molto negativi in termini di qualità delle opere, del rispetto dei tempi e dei costi. Al nuovo assessore, l’impegno prioritario e ineludibile di potenziare e qualificare gli uffici tecnici.

 

Riordino degli strumenti urbanistici

Ancora una proposta che richiede un lavoro lungo e complesso, priva di riscontri sul breve periodo.

La redazione del PUC è la madre, come si suole dire, di tutte le iniziative urbanistiche che ci attendono. Senza di esso, e senza il raccordo con il Piano della Città metropolitana di Napoli (che manca ancora del tutto), vige ancora il PRG del 2004, la cui attuale inadeguatezza equivale ad una vera e propria “vacatio” del piano. Sul tema, due suggerimenti utili: trattandosi della terza città italiana, che il nuovo piano abbia un respiro almeno metropolitano, anche se deve programmare dentro i confini comunali; che le norme di attuazione siano di facile comprensione e agevole applicabilità.

 

Centro storico e periferie

Binomio che a Napoli totalizza quasi i tre quarti del costruito. Parte del centro storico perimetrato nel PRG è stato inserito nel 1995 nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. C’è un Piano di gestione approvato dieci anni or sono ma sempre ignorato; scarsa attenzione per l’ordine e il decoro degli spazi pubblici; cancellazione immotivata del riuscito “Progetto Sirena”, che prevedeva fondi pubblici per la riqualificazione delle facciate degli edifici. Le periferie hanno avuto rilevanti interventi edilizi e urbanistici dopo il terremoto del 1980. Attualmente, la mancanza di manutenzione e l’abusivismo sul costruito hanno creato degrado e criticità abitative che si sommano agli onnipresenti problemi sociali, economici e di sicurezza di queste aree urbane.

Per il centro storico, è necessario dare attuazione al Piano di gestione che al suo interno contiene dettagliati programmi d’intervento basati non solo sui restauri ma anche sulla sicurezza, la mobilità, l’ambiente, la residenza, le attrezzature. Per le periferie, massima urgenza per interventi volti a ripristinare almeno decorose condizioni abitative e la funzionalità delle attrezzature esistenti.

Tutto il resto, è problema che sopravanza di gran lunga l’edilizia e l’urbanistica. In ogni caso, nell’ipotesi d’una indesiderata scelta di priorità tra centro storico e periferie, queste ultime devono avere la precedenza.

 

Il consiglio: avere un’ottusa determinazione

È quella che occorre talvolta per conseguire qualche risultato nell’azione politico-amministrativa, anche di fronte a motivazioni contrarie della burocrazia, anche se ragionevoli. Chiusura di questa nota con un’esperienza personale. Procedimento di presentazione e istruttoria di pratiche edilizie on line. Uffici perplessi, qualche dichiarata contrarietà. Fisso all’1 febbraio 2010 l’esordio, mancano quattro mesi. Richieste giornaliere di rinvio per mancanza di computer, di programmi, per la necessità di corsi di aggiornamento, per la riformulazione di compiti e posizioni del personale. Sono esigenze concrete ma confermo programma e scadenze, ritengo che il tempo sia congruente. Agli inizi di febbraio parte il nuovo procedimento. Nessun miracolo, solo adeguata quantità di ottusa determinazione.

 

Autore

  • Pasquale Belfiore

    Già professore ordinario di Progettazione Architettonica nell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Autore di numerosi saggi sulla storia e critica dell’architettura italiana del Novecento. Consulente del Ministero della Cultura per l’architettura contemporanea. Presidente onorario In/Arch Campania. Presidente della Fondazione Annali dell’Architettura e delle Città. Dal 2009 al 2011 è stato assessore all’Edilizia e al Centro Storico del Comune di Napoli.

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Last modified: 27 Settembre 2021