Il punto tra ricerche interdisciplinari, pubblicazioni e prime realizzazioni
A maggio 2018 è stato pubblicato il primo numero della rivista «Intertwining», la cui seconda uscita è prevista nell’autunno 2019. Il tema principale del periodico, edito da Mimesis International e curato da Davide Ruzzon, Sarah Robinson e Alessandro Gattara, è quello delle neuroscienze applicate all’architettura. Attraverso i vari contributi saggistici, si cerca di restituire un’inedita visione degli spazi che viviamo, incrociando le conoscenze acquisite in diverse discipline.
La ricerca di una condizione di benessere psico-fisico sembra essere il tema centrale di qualsiasi disciplina, probabilmente a causa di esigenze scaturite da stili di vita in continuo mutamento. In architettura le scelte progettuali sono in grado, nel bene e nel male, di condizionare il nostro sistema percettivo. Questo è da sempre un dato di fatto che oggi trova conferma negli esperimenti neuroscientifici, dischiudendo così agli architetti nuove opportunità compositive. I luoghi che visitiamo, soprattutto quando ancora non ci sono familiari, determinano un impatto rilevante sui nostri sensi; infatti, prima ancora di capirne le dinamiche spaziali, vengono vissuti attraverso la sfera sensoriale. «Intertwining» vuole aprire una finestra su questo tema, fornendo stimoli e informando i lettori sulle ultime scoperte nell’ambito.
Il crescente interesse dell’architettura per le neuroscienze, ha portato nel 2017 lo studio milanese Lombardini 22 a costituire, in partnership con lo stesso Ruzzon, “Tuned”, definito come «Uno strumento di design utilizzato per sviluppare la prima fase di un progetto preliminare», al fine di pensare luoghi «che consentiranno agli utenti di provare emozioni e sentirsi in sintonia con le loro più profonde aspettative quotidiane». Obiettivo di “Tuned” è quindi fornire le linee guida del progetto preliminare, in modo che le fasi successive possano portare ad opere «in grado di far riemergere negli utenti emozioni e sentimenti coerenti con le attese più profonde che s’innescano ogni giorno». È attraverso il «riaffioramento di diverse emozioni e sentimenti, in relazione alle diverse attività e momenti vissuti dalle persone» che ci si può trovare pienamente a proprio agio in un luogo.
Tali riflessioni stanno alla base del progetto per una residenza sanitaria assistenziale a Maserà (Padova), firmato da Lombardini 22 e da Ruzzon con l’ingegnere Stefano Debiasi (strutture) per il gruppo italiano Kos che opera nel campo dell’assistenza socio-sanitaria. Si tratta di un edificio da 120 posti letto, organizzati in piccoli gruppi da 20 utenti, in cui gli spazi sono studiati in modo da guidare, verso le aspettative implicite nei destinatari nei diversi momenti della giornata, le risposte percettive. Se altre simili proposte dei progettisti sono rimaste per vari motivi sulla carta, questa invece può costituire un vero e proprio progetto-pilota, al punto da essere presentata all’edizione 2019 dell’European Healthcare Design (Londra, 17-19 giugno). L’apertura del cantiere è prevista entro il 2019.
Il medesimo approccio è stato utilizzato da Senso Immersive, azienda innovativa, spin-off di Drawlight, che nel 2018 ha realizzato al Plaza Hotel di Abano Terme (Padova) la prima piscina sensoriale d’Europa. Il progetto prevede, tra il resto, proiezioni di video mapping il cui contenuto mira a generare sensazioni di benessere. L’allestimento della Sensory Pool ha coinvolto l’intero team, che, seguendo un approccio neuroscentifico e grazie all’uso della tecnologia immersiva, ha individuato gli stimoli sensoriali più appropriati per il luogo. Questi vengono interpretati dal cervello e influiscono sulla percezione sensoriale grazie ad associazioni colore-emozione, immagine-emozione, suono-emozione. In tal modo, la proiezione d’immagini che interagiscono con l’acqua termale, gli odori e i suoni, attraverso la stimolazione di tutti i sensi, permette di raggiungere un pervasivo stato di benessere psico-fisico.
About Author
Tag
ricerca , riviste
Last modified: 7 Febbraio 2024