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Bergamo, «Flanerie» per il centro piacentiniano

Bergamo, «Flanerie» per il centro piacentiniano

Aggiudicato al raggruppamento locale guidato da Luigino Pirola il concorso per la riqualificazione del cuore di Bergamo Bassa

 

BERGAMO. Si è concluso il concorso europeo per la riqualificazione del centro piacentiniano avviato dall’Amministrazione comunale nel maggio 2017. La competizione in due fasi ha visto la partecipazione di 22 raggruppamenti. Dei cinque selezionati per la seconda fase solo quattro sono arrivati al rush finale a causa dell’esclusione del gruppo diretto da Andreas Faoro, non ammesso per mancanza dei requisiti richiesti.

 

Il concept

«Flanerie»

è il nome della proposta progettuale premiata con il primo posto dalla giuria presieduta da Fulvio Irace. Porta la firma di un gruppo di professionisti bergamaschi, alcuni dei quali nel 2016 avevano già elaborato per il centro di Bergamo la proposta partecipata «Visioni possibili». Da questa precedente esperienza è stato mutuato e rielaborato l’approccio strategico del masterplan che dimostra attenzione per il contesto esistente, ricco di qualità ma da tempo in crisi. Lo sguardo allargato dei progettisti si è spinto oltre i confini di un progetto d’architettura: interpretando le richieste del bando hanno prefigurato un’operazione di rigenerazione urbana articolata che implica la condivisione dei molti attori, pubblici e privati, che sono coinvolti direttamente o indirettamente nelle sorti del centro di Bergamo.

 

Il progetto

Il masterplan è costruito su tre capisaldi: la pedonalizzazione del centro, con il ridisegno degli spazi aperti e delle pavimentazioni; la definizione di un sistema connettivo di spazi pubblici multifunzionali; l’innesto nei piani terra degli edifici e dei loro cortili di attività pubbliche o aperte al pubblico. Intorno a questo impalcato sono articolate le soluzioni architettoniche dei vari comparti urbani del concorso, che non stravolgono l’assetto attuale ma lo integrano con calibrata misura. Piazza Cavour, il Sentierone e l’area antistante il teatro Donizetti sono pensati come un «parco continuo», un unicum urbano con predominanza del verde da dedicare al movimento lento del passeggio e alle attività ludiche all’aperto. Dall’asse del teatro la trama della pavimentazione scandisce un percorso che attraversa il Sentierone e porta direttamente in piazza Dante. Qui si apre il nuovo ingresso dell’ex Albergo Diurno (lo spazio ipogeo di proprietà privata da convertire ad attività per il tempo libero), le cui scale circolari si distendono come le braccia di un anfitrione pronto ad accogliere i futuri fruitori. Sul lato opposto della piazza un movimento simmetrico del terreno si eleva dalla quota del suolo e permette di ricavare un secondo accesso agli spazi interrati. Nell’area di largo Belotti – dove si dovrebbe realizzare un parcheggio auto interrato su iniziativa di privati – un grande pergolato disegna nello spazio una figura geometrica tridimensionale pronta ad ospitare gli eventi e le manifestazioni che periodicamente oggi avvengono sul Sentierone. Oltre a prendersi cura degli spazi aperti, la strategia per riqualificare il centro si allarga anche agli edifici, per contaminarne i piani terra e i cortili, prevedendo attività attrattive per rivitalizzare l’ormai assopito cuore di Bergamo Bassa.

 

Il futuro

Con la conclusione del concorso si avvia la fase di confronto e messa a punto del progetto. L’Amministrazione ha già stanziato le coperture finanziarie per una prima parte dei lavori e ha dichiarato che avvierà subito i confronti tecnici con i progettisti vincitori del bando, ai quali sarà affidata la progettazione del primo intervento nella zona di Piazza Dante e del Quadriportico del Sentierone. Nel confronto con i proprietari degli immobili che gravitano nell’area si giocherà la partita più importante e si capirà effettivamente se le idee proposte dal masterplan potranno avere un futuro favorevole.

Dal 16 febbraio è previsto nell’atrio di Palazzo della Libertà l’allestimento della mostra dei progetti che hanno partecipato al concorso.

 

Immagine di copertina: render di piazza Dante con l’accesso all’ex Albergo diurno (© Pirola, capogruppo)

 

I quattro gruppi finalisti

Primo classificato: arch. Luigino Pirola, arch. Maria Claudia Peretti, arch. Simone Zenoni, ing. Carlo Peretti, arch. Gianluca Gelmini, arch. Elena Franchioni

 

Secondo classificato: arch. Matteo Battistini (capogruppo), arch. Francesco Ceccarelli, arch. Davide Agostini, arch. Stefania Proli, arch. Federico Conti

 

Terzo classificato: LABICS srl (capogruppo), arch. João Antonio Ribeiro Ferreira Nunes (PROAP), ing. Alfredo Ingeletti (3TI spa), arch. Nicolo Savarese, arch. Maria Iva Sacchetti

 

Quarto classificato: arch. Vincenzo Latina (capogruppo), arch. Salvatore Mancuso, ing. Francesco Lutri, ing. Maria Rosa Trovato, arch. Tiziana Calvo, arch. Roberto Germanò

 

 

 

 

 

 

Autore

  • Marco Adriano Perletti

    Architetto e PhD, svolge attività professionale occupandosi di progettazione architettonica e paesaggistica, pianificazione urbanistica e valutazione ambientale strategica. Ha svolto attività didattica al Politecnico di Milano partecipando a programmi di ricerca. Collabora con «il Corriere della Sera» e ha pubblicato: «Nel riquadro dei finestrini. L'architettura urbana nello spazio cinetico» (Milano 2005); «Novara. Sebastiano Vassalli tra città e paesaggio globale» (Milano 2008); con A. Femia e M. Paternostro, «1 e 3 Torri. Palazzo MSC a Genova» (Parigi 2017); «Architettura come Amicizia. Conversazioni con Mario Botta, Aurelio Galfetti, Luigi Snozzi, Livio Vacchini» (Brescia 2018); "Costruire sostenibile con la canapa. Guida all’uso in edilizia di un materiale naturale e innovativo" (Santarcangelo di Romagna, 2020)

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Last modified: 7 Febbraio 2018