Riceviamo e pubblichiamo una lettera in merito alle mostre anniversarie dell’architetto protagonista del Liberty lombardo
Gentile Giornale dell’Architettura,
vi scrivo in risposta all’articolo Per il grande Sommaruga due piccole mostre. Un architetto importante come Giuseppe Sommaruga meritava senz’altro di meglio, e a questo proposito mi permetto di rievocare le vicende che hanno condotto a un così magro risultato.
L’idea e i contenuti delle mostre su Sommaruga sono frutto di un mio personale lavoro di ricerca, durato molti mesi. Andrea Speziali, coinvolto da me all’inizio, avrebbe dovuto occuparsi degli aspetti organizzativi, mentre la parte scientifica spettava a me insieme a un comitato di studiosi che avevo accuratamente scelto in ambito accademico, soprattutto tra i docenti del Politecnico di Milano. Per la sede della mostra avevo ottenuto la disponibilità della Fondazione Stelline, mentre la Triennale stava per dare conferma positiva. Un risultato ottenuto insieme ad alcuni collaboratori da me coinvolti nel progetto. A fine gennaio 2017, casualmente, scopro che Speziali aveva pubblicato online un progetto quasi identico al mio, e che aveva sostituito il mio nome e ruolo di curatore scientifico con il suo. Date e sede della mostra milanese erano confermate: fine giugno-fine luglio 2017 a Palazzo Lombardia. Era annunciata anche la mostra a Varese, mentre non era indicato il nome di Vittorio Sgarbi, apparso in seguito.
È questo un fatto gravissimo, che ha reso impossibile realizzare la mostra come era stata concepita, su un lavoro serio e sostanziato di ricerca.
Immagine di copertina: Giuseppe Sommaruga, progetto per l’hotel Campo dei fiori a Varese
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Last modified: 19 Luglio 2017