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Davide FragassoWritten by: Città e Territorio

Ritratti di città. Ginevra: la plus petite des grandes villes

Ritratti di città. Ginevra: la plus petite des grandes villes

Una città alle prese con un processo di trasformazione di ampio respiro: un gran numero di progetti urbanistici e residenziali la interessano ed altrettanti sono in programma per i prossimi anni

LEGGI LA PRIMA PARTE: GINEVRA PUNTA SU FERROVIA ED ESPANSIONE TRANSFRONTALIERA

LEGGI LA SECONDA PARTE: GINEVRA, O DELLE SOPRAELEVAZIONI

GINEVRA. Con i suoi circa 800 edifici residenziali e pubblici, la Città si distingue per l’importanza e la varietà della disponibilità immobiliare di cui é proprietaria e promotrice. Tale disponibilità richiede però imponenti investimenti, sia dal punto di vista economico che dell’organizzazione per la programmazione, la pianificazione, la costruzione e la manutenzione del parco immobiliare. Tutto ciò a Ginevra si traduce nel 70% del budget comunale.

 

Le trasformazioni urbane

La città ha inoltre come missione la progettazione di grandi interventi a scala urbana, tra questi come già anticipato, il recupero della Plaine de Plainpalais o il nuovo quartiere di Sécheron, l’esteso progetto del CEVA, di cui abbiamo già detto, che incrocia gli interessi di un’altra imponente trasformazione, il cosiddetto PAV.

I quartieri di la Praille, Acacias e Vernets infatti, costituiscono il più grande territorio industriale e artigianale della regione, che è tra l’altro situato nel cuore della città. La posizione dà a questa trasformazione una naturale vocazione mista, residenziale e commerciale, grazie soprattuto all’accessibilità stradale e ferroviaria che insieme ad una maglia fondiaria ben determinata ne caratterizzano il cambiamento. A grandi linee, il programma consiste nello strutturare il quartiere intorno a grandi spazi pubblici, interfacce delle stazioni CEVA.

Viste le dimensioni eccezionali del progetto PAV, circa 140 ettari, il processo di trasformazione interesserà i prossimi due decenni, e visto che la programmazione a lungo termine è una costante elvetica, la città si è dotata di una visione strategica flessibile grazie ad un piano regolatore di quartiere capace di evolvere ed adattarsi alle future eventuali esigenze.

Il complesso si articola su tre progetti principali: Etoile, Praille e Acacias. Su queste aree si trova il sito di Vernets, concorso internazionale vinto dagli studi Fruehauf, Henry & Viladoms di Lausanne e Atelier Descombes Rampini di Ginevra. I lavori dovrebbero iniziare nel 2018 e vedranno la realizzazione di 1.500 alloggi oltre ad attività commerciali e una scuola. Cuore del PAV è Etoile, luogo d’accesso emblematico all’agglomerazione e futuro centro del quartiere grazie anche alla sua posizione strategica che lo collocherà accanto alla futura stazione CEVA di Lancy-Pont-Rouge. Destinato ad accogliere altri 1500 alloggi, uffici e spazi commerciali, il concorso è stato vinto dagli studi di Dupraz e Gonçalo Byrne.

Il progetto per la Promenade des Crêtes si trova tra il municipio di Lancy ed il PAV: questo lungo percorso offrirà a piedoni e ciclisti un collegamento senza interruzioni tra la futura stazione di Carouge e il parco di Surville. Infine, il concorso per gli alloggi della Marbrerie vinto da CLR Architectes contempla residenze e commerci.

L’attenzione all’ambiente

Inoltre, la Municipalità lavora per promuovere le energie rinnovabili e le costruzioni sostenibili. Per questo non solo gli edifici sono realizzati secondo le più avanzate normative e protocolli energetici – come ad esempio “Minergie” – ma gli investimenti sono anche mirati alla realizzazione di una mobilità pubblica e sostenibile. Un esempio è costituito dal quartiere ecologico di La Jonction, una superficie di circa 3 ettari interessata negli ultimi tre anni da un importante progetto di bonifica, il cosiddetto “Carré vert”. Un’area storicamente votata all’industria che nel febbraio 2010 ha dato il via alla propria trasformazione con l’aggiudicazione del concorso indetto dal Comune e vinto dallo studio Dreier Frenzel architecture + communication. Un progetto di 312 appartamenti e 7.200 mq di superfici destinate ad attività artigianali, commerciali e artistiche e comprendente un parcheggio sotterraneo di 350 posti auto e altri 18.000 mq destinati ai depositi del patrimonio museale della città. Il programma dei servizi pubblici, affidato allo studio Lacroix-Chessex, comprende la Cité de l’enfance, una sala polivalente ed una sportiva. La produzione energetica destinata agli edifici dell’eco-quartiere sarà ottenuta dallo sfruttamento dell’acqua del lago. Una convenzione stabilita tra il Comune e la società dei servizi industriali SIG, infatti, permetterà di installare un sistema di teleriscaldamento, chiamato “CADéco”, utilizzando pompe di calore ad alta temperatura situate sulla banchina Seujet.
Il progetto si concluderà nel 2017 e consentirà l’alimentazione di oltre 80 edifici residenziali e commerciali.

 

Per lo sviluppo delle periferie

Accanto ai progetti già elencati, il Comune in accordo con il Cantone e le municipalità limitrofe programma lo sviluppo delle realtà periferiche e la loro possibile configurazione futura: co scienti della frammentazione urbana che interessa ad esempio le aree, pur enormi, di Vernier-Meyrin-Aéroport, con oltre 180 ettari di superficie diffusamente costruita e alla quale si cerca di dare una visione futura coinvolgendo la cittadinanza e gli attori locali grazie all’istituzione di micro laboratori urbani.

 

Tre scenari per l’evoluzione di un quartiere “internazionale”

Inoltre, da anni, il Comune ha aperto una discussione pubblica per lo sviluppo e la protezione dello straordinario quartiere de Le Jardin des Nations. Si tratta di una vasta aerea caratterizzata da un forte valore paesaggistico e dalla presenza delle grandi organizzazioni internazionali. Il Comune cerca una strategia per venire incontro alle esigenze di spazio ed accoglienza degli uffici internazionali e delle ambasciate ed insieme conservare la grande impronta verde del quartiere. Per questo ha elaborato negli ultimi anni diversi studi, riassumibili in tre scenari di sintesi: la maglia urbana, il parco, i giardini. Il primo punta ad integrare nella maglia urbana crescente il quartiere, che oggi vive una lontananza obiettivamente non sostenibile a lungo termine. E lo fa lottizzandone una parte e densificando la rete viaria. Il secondo presuppone una visione finale immutabile e configura tutti gli spazi verdi a grandi superfici di valore per il territorio da preservare e progettare paesaggisticamente, tagliando completamente il traffico veicolare. Infine, il terzo scenario contrappone all’omogeneità del secondo una visione d’insieme composta di parti distinte tra loro.

 

Intorno al CERN

Infine, alla periferia, si trova il CERN, i laboratori di ricerca sulla fisica nucleare, dove lavorano quotidianamente migliaia di ricercatori e scienziati di tutto il modo, visitati da oltre 100.000 turisti l’anno. Sulla base di queste premesse il Cantone, in collaborazione con l’istituzione scientifica ha bandito un concorso per la riqualificazione di uno spazio pubblico sul quale sorgeranno la piazza delle Particelle e la stazione del nuovo tram urbano.

In definitiva una grande varietà di progetti interessano tutto il territorio ben oltre i confini comunali. Forte di una favorevole condizione economica a crescita costante e di uno storico interesse internazionale, Ginevra vive il suo cambiamento nella contraddizione di una realtà multiscala, in bilico tra città e nazione. Essa può fregiarsi di una visione strategica in costante evoluzione eppur straordinariamente coerente. Perchè quello che accomuna le scelte urbanistiche è la volontà di fare di Ginevra la plus petite des grandes villes!

Immagine principale: Etoile, progetto di Dupraz e Gonçalo Byrne

 

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Autore

  • Davide Fragasso

    Nasce a Pescara nel 1982 dove, senza troppa fretta, nel 2012 si laurea in architettura con una tesi sulla rigenerazione urbana dei quartieri fascisti. Interessato dalle mutazioni urbane e dalla conservazione e trasformazione del patrimonio architettonico è co-fondatore, insieme a colleghi e amici di battaglie intellettuali, del Comitato Abruzzese del paesaggio, impegnato in prima linea nella sensibilizzazione sui temi del paesaggio e dell’architettura. Nel 2009 organizza il workshop internazionale “Metro-Borghi” a cui partecipano le Università di Lubiana, Pescara e della Florida. Dal 2013 è dottorando in architettura con una ricerca sul ruolo del metodo nella pratica professionale e nell’insegnamento dell’architettura. Nel 2014 la sua ricerca è selezionata per il convegno “La ricerca che cambia” – convegno nazionale dei dottorati italiani dell’architettura, organizzata dallo IUAV. Vive e lavora come architetto in Svizzera dove, parallelamente alla professione, coltiva con ottimistica pazienza la propria personale ricerca partecipando a concorsi e convegni senza dimenticare nei ritagli di tempo la passione per la musica, la fotografia e la bicicletta.

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Last modified: 20 Aprile 2018