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Luigi BartolomeiWritten by: Biennale di Venezia

Argentina: “experimentAR Poéticas desde la frontera”

Argentina: “experimentAR Poéticas desde la frontera”

VENEZIA. Declinazione della frontiera come spazio metafisico al Padiglione argentino all’Arsenale, che forse il rarefatto allestimento in ventagli di legno non riesce pienamente a disvelare per un’interpretazione del lavoro di Rafael Iglesia e di Jorge Scrimaglio che talvolta pare cedere alla seduzione dinamica e puramente formale delle evoluzioni di Santiago Calatrava.

Tuttavia, il colto e dettagliato catalogo svela le intenzioni dei curatori: nei progetti esposti la frontiera che s’intende esibire è l’Argentina stessa, nell’attualità del suo paesaggio.

Come in altri spazi di riflessione che questa Biennale apre, il fronte non è qui interpretato come limite quanto come ambito germinativo di un’architettura emergente a qualificare il profilo di un paese che nel tema della frontiera e dell’orizzonte ha la propria metonimia per l’ampiezza della sua estensione sotto il cielo, per la Pampa, il Rio de la Plata, la Patagonia.

La frontiera che qui si vuole mettere in mostra con temi d’architettura eccellenti, è dunque l’Argentina stessa che il curatore della Biennale Aravena vede ancora dominata da problematiche ed estetiche europee. «Non si può fare architettura come poesia», ci dice l’architetto Alejandro Vaca Bononato, «se si dimentica d’interpretare il paesaggio locale». Questo paesaggio il padiglione lo segmenta e lo riporta in opere che – ci dicono – in Argentina stessa sono poco note e che l’esposizione organizza in sette temi emergenti (rovine di una modernità, orizzonte di eventi, architetture di frontiera, tecniche, diversità, poetiche di meticciato e poetiche del mistero), ad esibire una vocazione metafisica che dell’esibizione resta comunque il principale trait d’union.

 

Commissario: Federico Gonzalez Perini Curatore: Atilio Pentimalli Sede: Arsenale, Sale d’Armi

Autore

  • Luigi Bartolomei

    Nato a Bologna (1977), vi si laurea in Ingegneria edile nel 2003. È ricercatore presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna, ove nel 2008 ha conseguito il dottorato di ricerca in Composizione architettonica. Si occupa specialmente dei rapporti tra sacro e architettura, in collaborazioni formalizzate con la Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna ove è professore invitato per seminari attinenti alle relazioni tra liturgia, paesaggio e architettura. Presso la Scuola di Ingegneria e Architettura di Bologna insegna Composizione architettonica e urbana, ed è stato docente di Architettura del paesaggio e delle infrastrutture. È collaboratore de "Il Giornale dell'Architettura" e direttore della rivista scientifica del Dipartimento, “in_bo. Ricerche e progetti per il Territorio, la Città, l’Architettura”

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Last modified: 27 Maggio 2016