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Luca GibelloWritten by: Città e Territorio

Michelangelo? Forse non proprio

Michelangelo? Forse non proprio

I rilevanti (e discutibili) piani di un Comune della cintura torinese raccontati attraverso l’azzardo della mostra «Rinascimenti. Michelangelo Buonarroti incontra Renzo Piano, Pier Paolo Maggiora, Kengo Kuma, Claudio Silvestrin, Cino Zucchi»

 

SETTIMO TORINESE. Il titolo è improbabile quanto stimolante: «RINASCIMENTI. Michelangelo Buonarroti incontra Renzo Piano, Pier Paolo Maggiora, Kengo Kuma, Claudio Silvestrin, Cino Zucchi». Sul posto, il dialogo è tutto nella mente del curatore Roberto Mastroianni, ricercatore del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università di Torino. In una saletta defilata, oscurata per ovvie ragioni di conservazione, se ne stanno, senza apparenti nessi tra loro, 14 disegni prevalentemente di dettaglio e non proprio indimenticabili, provenienti dalla Fondazione Casa Buonarroti di Firenze.

 

Lo spazio restante è occupato da tavole e qualche plastico a compendiare piani, progetti e cantieri che il Comune di Settimo Torinese – il più attivo della cintura tra quelli della Città Metropolitana – sta portando avanti da ormai un decennio per reinventarsi una vocazione dopo il declino di quella industriale che ha così fortemente connotato il tessuto insediativo del secolo scorso. Della vocazione industriale qualcosa sussiste, come nell’area Pirelli, dove dal 2012 è in funzione un interessante ampliamento a uso direzionale, illustrato in mostra e firmato da RPBW (ma non segnalato tra i progetti del sito web dello studio genovese).

 

Eccezion fatta per la sezione «Trame urbane» (che riporta alcuni interventi e proposte a scala minore in altre aree), tutto ruota intorno al discutibile masterplan Laguna verde, un vasto comparto di trasformazione urbana (815.000 mq) che comprende aree ex industriali ma anche terreni agricoli dove dovrebbe sorgere una cittadella a funzioni miste dalle ingenti cubature e grandi altezze distribuite all’interno di un parco che salderebbe il nucleo edificato a est con la città di Torino a ovest. Il masterplan, risalente al 2005 a firma dello studio torinese ArchA di Pier Paolo Maggiora (dall’autoreferenziale presenza in mostra con altri lavori, come il piano per la città cinese di Caofeidian…), ha portato all’adozione della Variante 21 del PRG che, tuttavia, sembra ben lungi dall’attuazione della proposta originaria.

 

Così, tutto si limita a due Piani particolareggiati esecutivi d’iniziativa pubblica, di cui solo uno illustrato in mostra: l’interessante esito di un concorso a inviti bandito da Prelios (con la collaborazione di Fondazione Housing Sociale) per un vasto comparto di housing sociale e servizi nell’ex Pirelli Tyre, vinto da Cino Zucchi Architetti con Onsitestudio.

 

E Kengo Kuma? Presenta, insieme ad alcune eccellenti realizzazioni nipponiche (!), l’esito di un workshop tenuto sull’area con il coinvolgimento di studenti dell’Università di Tokyo e del Politecnico di Torino.

Il fatto è che, per ammissione degli stessi promotori del progetto, Comune in testa, l’operazione Laguna verde «è ferma ai box». Di qui l’aver pensato di scomodare Michelangelo, al fine di attrarre operatori e grande pubblico [in 3 ore di un sabato pomeriggio abbiamo contato 2 presenze; n.d.a.], nel comune denominatore del Rinascimento: là storico-artistico, qui architettonico-urbano…

All’uscita, transitando lungo via Torino, nel futuro comprensorio d’intervento, tra fabbriche dismesse, centri di smercio all’ingrosso e pompe di benzina, l’unico comparto della Laguna con le gru è quello del Torino Outlet Village (non previsto nel masterplan iniziale): tuttavia, non contrassegnato dal verde bensì dal grigio dei massicci elementi prefabbricati in cemento su due livelli per 32.000 mq di futuro shopping fashion. I render (presenti in mostra) portano la raffinata griffe di Claudio Silvestrin (concept architettonico): … per ora solo l’ennesimo megacapannone (290 metri di lunghezza per 12 di altezza; nella foto di copertina, il cantiere).

Settimo Torinese conta già 4 mega complessi commerciali di più o meno recente formazione. Se questo è il Rinascimento della città postindustriale…

 

 

«RINASCIMENTI. Michelangelo Buonarroti incontra Renzo Piano, Pier Paolo Maggiora, Kengo Kuma, Claudio Silvestrin, Cino Zucchi»

Mostra a cura di Roberto Mastroianni, promossa e prodotta da Fondazione ECM – Esperienze di Cultura Metropolitana di Settimo Torinese in collaborazione con l’Associazione MetaMorfosi di Roma

Biblioteca Multimediale Archimede

Piazza Campidoglio 50, Settimo Torinese

Fino al 28 febbraio 2016

mostramichelangelo.it

Autore

  • Luca Gibello

    Nato a Biella (1970), nel 1996 si laurea presso il Politecnico di Torino, dove nel 2001 consegue il dottorato di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica. Ha svolto attività di ricerca sui temi della trasformazione delle aree industriali dismesse in Italia. Presso il Politecnico di Torino e l'Università di Trento ha tenuto corsi di Storia dell’architettura contemporanea e di Storia della critica e della letteratura architettonica. Collabora a “Il Giornale dell’Architettura” dalla sua fondazione nel 2002; dal 2004 ne è caporedattore e dal 2015 direttore. Oltre a saggi critici e storici, ha pubblicato libri e ha seguito il coordinamento scientifico-redazionale del "Dizionario dell’architettura del XX secolo" per l'Istituto dell’Enciclopedia Italiana (2003). Con "Cantieri d'alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi" (2011, tradotto in francese e tedesco a cura del Club Alpino Svizzero nel 2014), primo studio sistematico sul tema, unisce l'interesse per la storia dell'architettura con la passione da sempre coltivata verso l’alpinismo (ha salito tutte le 82 vette delle Alpi sopra i 4000 metri). Nel 2012 ha fondato e da allora presiede l'associazione culturale Cantieri d'alta quota

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Last modified: 14 Gennaio 2016