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Ubaldo SpinaWritten by: Design

“Disegni+2”, il bilancio è positivo

“Disegni+2”, il bilancio è positivo

A un anno dall’apertura dello sportello per la valorizzazione di disegni e modelli sono state contrattualizzate decine di pratiche, erogate parte delle anticipazioni, conclusi i progetti in scadenza

 

ROMA. È trascorso un anno dal click day. L’Italia del design protetto era lì, alla mezzanotte tra il 5 e il 6 novembre 2014, per chiedere in massa agevolazioni finalizzate a valorizzare disegni e modelli. Numeri impressionanti, se si considera che in meno di 10 minuti erano già stati assegnati 100 protocolli e che lo sportello è stato sospeso dopo due mesi, il 13 gennaio 2015. Ad accompagnarci nella stesura di un primo bilancio, è Marco Conte, vicesegretario di Unioncamere, l’ente che gestisce il bando “Disegni+2”, con risorse per 5 milioni messe a disposizione dal Ministero dello Sviluppo economico (MiSE).

Partiamo dal primo incontestabile dato di fatto. Nel giro di 12 mesi l’ente gestore ha aperto lo sportello, istruito e contrattualizzato decine di pratiche, erogato parte delle anticipazioni. A oggi, tutti i progetti in scadenza (circa il 10%) sono stati conclusi con esiti positivi. La misura di sostegno ha funzionato in termini di comunicazione e attrattività, ha attivato strategie di sviluppo spesso parcheggiate o rinviate nel tempo, ha favorito la diffusione di una cultura della tutela della proprietà intellettuale, generando circuiti virtuosi e micro-economie di supporto alle PMI innovative. Il punto di forza del bando, infatti, riguarda la tipologia di servizi agevolati, con un rimborso pari all’80% delle spese sostenute. Questi servizi sono finalizzati alla messa in produzione dei prodotti correlati ai disegni e modelli industriali registrati (ad esempio, realizzazione di prototipi e stampi, consulenza sulla catena produttiva e l’approccio al mercato…) e/o alla commercializzazione dei titoli (consulenza per la valutazione tecnico-economica, o per cessione e licenza…). I progetti presentati a “Disegni+2” testimoniano la volontà delle imprese italiane di far leva sulla qualità e il design per differenziare i prodotti e rafforzare il proprio potere di mercato, anche con l’innovazione della struttura organizzativa, logistica e commerciale.

Grafico 1. Settori di attività economica delle domande (Fonte: Unioncamere – Si.Camera)

Grafico 1. Settori di attività economica delle domande (Fonte: Unioncamere – Si.Camera)

Su 602 domande pervenute per ben 26 milioni, la dotazione finanziaria disponibile ha consentito di approvarne “solo” 107 (su 134 valutate), il 72,9% delle quali provenienti dal settore manifatturiero (cfr. grafico 1). Altri dati statistici interessanti riguardano la provenienza geografica (cfr. grafico 2), con le conferme di Lombardia e Veneto, motori del design italiano, ma anche la sorpresa della Puglia, terza regione italiana per numero di domande presentate. Complessivamente il 34% delle domande riguarda il Nord-Ovest, il 23-24% il Nord e il Centro, il 19% il Sud. Esiste quindi ancora un divario Nord-Sud ma il linguaggio del design e i suoi futuri intenti di potenziamento sono ormai ben radicati anche nel Mezzogiorno.

Grafico 2. Provenienza geografica delle domande (Fonte: Unioncamere – Si.Camera)

Grafico 2. Provenienza geografica delle domande (Fonte: Unioncamere – Si.Camera)

Sempre Unioncamere fornisce ulteriori dati sui quali riflettere: su 107 domande approvate, il 33% si riferisce a disegni e modelli registrati prima della pubblicazione del bando. Il restante 67% è stato quindi registrato successivamente, a dimostrazione di come la pubblicazione della misura abbia favorito una corsa delle PMI alla protezione del design. E qui si potrebbe aprire un altro fronte: circa il 94% dei disegni e modelli industriali in questione sono stati registrati a livello comunitario. Ciò lascia immaginare due scenari: o gli strumenti dell’UAMI (l’Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno, agenzia preposta alla tutela dei marchi, dei disegni e dei modelli a livello comunitario) sono più veloci e comprensibili di quelli nazionali, oppure esiste una reale necessità di salvaguardare la proprietà industriale di prodotti che verranno sempre più esportati a livello europeo.

È trascorso un anno da quel click-day, strumento amato e allo stesso tempo contestatissimo in Italia, soprattutto da coloro che denunciano in questo modello operativo la non garanzia di finanziamento dei progetti più meritevoli ma solo di quelli più fortunati. In un paese come l’Italia dove la lentezza e le lungaggini continuano a essere batteri ultra-resistenti, forse la velocità dovrebbe essere considerata un valore, non solo intesa come grilletto digitale più veloce del West ma come capacità di un’impresa di farsi trovare pronta al momento giusto. Anche questa, ora e qui, può essere considerata meritocrazia.

Anche per effetto del forte interesse manifestato dalle imprese per questi strumenti di tutela della proprietà industriale, il Ministero ha previsto nuove risorse per valutare le altre domande presentate sul bando “Disegni+2” e per estendere tali agevolazioni in tempi brevi con un nuovo bando sui disegni e modelli industriali.

 

Per approfondire:

www.disegnipiu2.it/P42A0C2S1/Bando-Imprese.htm

Autore

  • Ubaldo Spina

    Ricercatore, Industrial Designer e BDM presso CETMA (www.cetma.it), dove lavora occupandosi di progetti di ricerca sul design e servizi di design e innovation management. Consulente di startup, PMI e Grandi Imprese, con focus sulla gestione dei processi di sviluppo di nuovi prodotti e fornitura di servizi avanzati di progettazione concettuale e strategica, ingegneria, prototipazione e protezione IP. Esperto europeo nella ricerca di "Tecnologie emergenti per il design" e membro dello Steering Board del progetto WORTH, il più grande incubatore europeo finanziato all’interno del programma COSME per la creazione e il supporto di collaborazioni transnazionali tra designer, PMI e technology provider, è membro della Commissione "Ricerca per l'impresa" dell'ADI - Associazione per il Disegno Industriale. Per conto del Joint Research Center della Commissione Europea, ha co-curato il rapporto "Innovation Ecosystems in the Creative Sector: The Case of Additive Manufacturing and Advanced Materials for Design". Il suo gruppo di lavoro ha ricevuto diversi premi ADI Design Index, nel 2011 e nel 2016 le Menzioni d'Onore Compasso d'Oro ADI. Docente nell'ambito delle attività didattiche magistrali de “Il Sole 24 Ore”, coordina la pagina Design de “Il Giornale dell'Architettura” e le rubriche giornalistiche “SOS Design” (Design for Emergencies), “Design&Startup” e “Professione Designer”.

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Last modified: 7 Novembre 2015