In questo momento sono quasi più numerosi i riconoscimenti per opere realizzate che non i concorsi di progettazione. D’altronde non ci vuole molto, visto che questi ultimi tendono drammaticamente allo zero, mentre i pochi in circolazione spesso presentano bandi le cui procedure hanno suscitato più d’una perplessità (e talvolta anche qualche richiamo disciplinare, come nel caso del concorso per la nuova sede dell’Ordine degli architetti di Ferrara, bandito dall’Ordine stesso).
IN/ARCH – ANCE
Lanciata la quinta edizione dei premi nazionali di architettura promossi dall’Istituto nazionale di architettura e dall’Associazione nazionale costruttori edili, il cui obiettivo è promuovere – con il coinvolgimento di una vasta gamma di interessi culturali, civili, professionali e imprenditoriali – il valore dellopera costruita intesa come esito della partecipazione di soggetti diversi: dal committente agli imprenditori, ai produttori di componenti, ai progettisti. Proposto con cadenza biennale, quest’anno il bando introduce due novità: il premio Architetti italiani nel mondo, per un intervento firmato da un progettista italiano e realizzato in un paese estero; il premio per un intervento realizzato sul nostro territorio ma firmato, al contrario, da un progettista straniero (se si escludono le collaborazioni con connazionali, a questa seconda categoria si possono prevedere ben poche candidature!; n.d.a.). A queste si affiancano le consuete 4 categorie: intervento di nuova costruzione”; intervento progettato da un giovane (under 40 al momento dell’avvio lavori; qui sono previsti tre riconoscimenti); premio Bruno Zevi per la diffusione della cultura architettonica, assegnato aduna testata giornalistica preferibilmente non di settore; alla carriera. Come di consueto, le candidature ai Premi sono proposte alla giuria (composta dai presidenti dell’IN/ARCH e dell’ANCE e da un imprenditore, un progettista straniero, due progettisti italiani, un giovane progettista italiano, un critico di architettura e una personalità del mondo della cultura) da esperti scelti congiuntamente da IN/ARCH e ANCE, oltre a un esperto designato da ogni sezione regionale IN/ARCH. Sono automaticamente candidati ai Premi nazionali tutte le opere e i soggetti risultati vincitori dei Premi regionali IN/ARCH – ANCE assegnati nel biennio 2013-2014. I vincitori saranno laureati entro fine giugno 2014. In questa edizione possono concorrere opere realizzate tra il 2008 e il 2013.
Per informazioni e bando: www.inarch.it
La Ceramica e il Progetto
È legato invece all’iniziativa di un’associazione di categoria, Confindustria ceramica (e dal suo Salone, il Cersaie), il concorso annuale di architettura che premia le migliori realizzazioni con piastrelle di ceramica che aderiscono a Ceramics of Italy, il marchio collettivo che garantisce l’eccellenza e la qualità italiane. La novità della terza edizione casualmente collima con quella dell’IN/ARCH ANCE: l’allargamento a interventi (conclusi tra gennaio 2011 e gennaio 2014) realizzati all’estero da architetti italiani che si affiancano alle tre categorie già note (edifici istituzionali, residenziali e commerciali). Le candidature (in tal caso autoproposte direttamente da architetti e interior designer) sono aperte fino al 5 maggio e riguardano opere ex novo, ristrutturazioni o interventi di recupero architettonico. La giuria è composta da Sebastiano Brandolini, Michele Capuani e Cino Zucchi. Al vincitore di ciascuna categoria andranno 5.000 euro. La premiazione avverrà entro l’estate 2014 nell’ambito di un evento Ceramics of Italy.
Sono stati 120 i partecipanti alla scorsa edizione del premio, poi assegnato a tre opere realizzate nel territorio parmense: l’edificio residenziale Studio 109B, la sede di Cedacri Group e l’Ospedale dei Bambini. La premiazione si è tenuta nel corso di una cerimonia al MAXXI di Roma e i lavori selezionati sono stati esposti in un’apposita mostra all’interno di Cersaie, il Salone internazionale della Ceramica per lArchitettura e dellArredobagno.
Per informazioni e bando: www.laceramicaeilprogetto.it
Da notare l’escamotage, ricorrente in entrambi questi casi come in altri premi nazionali o locali simili, per il quale l’ambito temporale consentito è sempre più ampio (talvolta anche di molto) rispetto alla cadenza periodica del premio; un espediente anticongiunturale che consente una più larga rosa di partecipazioni.