Imprese e cooperative grandi e piccole che agiscono nel comparto edilizio, allinterno di quello che lex vicedirettore de «LEspresso» Antonio Ramenghi ha definito «Il sistema emiliano». Ossia un sistema allinterno del quale la «torta» dei lavori viene suddivisa quasi usando il bilancino, per non scontentare alcuno. I principali nomi dei colossi parmensi del settore, cui si aggiunge la reggiana Coopsette, sono da anni conosciuti e negli ultimi mesi qualcuno è anche entrato nelle cronache. È il caso della Pizzarotti, azienda con 200 milioni di capitale depositato nata come ditta individuale nel 1910, presieduta da Paolo Pizzarotti, che a ottobre è stato scritto nel registro degli indagati insieme a undici tra assessori ed ex, per laffidamento del recupero con laffaire Ospedale vecchio. Il Gip Paola Artusi ha poi rigettato la richiesta di sequestro preventivo del monumento simbolo della zona dellOltretorrente, presentata dal procuratore capo Gerardo Laguardia, poiché «pur avendo riscontrato diverse anomalie nelle procedure di project financing, non si ritiene la configurazione di reato dabuso di ufficio». La Pizzarotti insieme alla Coopsette è impegnata in due importanti progetti. Il complesso dellarea ex Salvarani, in posizione strategica rispetto alla città vicino alla fiera, caratterizzato da shopping centre, leisure time, un parco pubblico, piste ciclabili, aree relax, villaggio wellness e fitness, un centro direzionale polifunzionale, un hotel (progetto dello Studio Mario Cucinella che dovrebbe partire a fine 2012, valore delloperazione oltre 200 milioni). Il centro commerciale Eurosia (poi passato per 29 milioni al Gruppo Bancario Mediolanum), è stato invece inaugurato nel marzo 2011 e realizzato nella zona di espansione a sud est della città, allinterno di un intervento che prevede anche ledificazione di 700 alloggi con nuova viabilità per collegarsi con il centro città e la tangenziale sud. Entrambi i progetti sono realizzati dalla società Sviluppi immobiliari Parmensi, partecipata da Pizzarotti e Coopsette. Secondo Daniele Menozzi, asset manager di Coopsette: «Nei prossimi anni saranno premiati anche a Parma i progetti di alta qualità. Dal punto di vista quantitativo la città è molto ricca di residenziale e commerciale, ma occorre puntare al massimo per quanto riguarda la qualità architettonica e la location urbanistica». Il «sistema emiliano» a Parma, dalle grandi opere alle piccole palazzine di quartiere, alimenta dunque un mercato composto dai soliti nomi. A quelle citate possiamo aggiungere limpresa Fratelli Manara, fondata ai primi del Novecento, responsabile di numerosi complessi residenziali per centinaia di alloggi oltre ai centri commerciali Eurotorri e Panorama. Il Gruppo Bonatti, general contractor di imprese petrolifere per la costruzione e gestione delle infrastrutture; Mingori Costruzioni, risalente al 1905, realizzatore delle residenze per studenti Campus, del Barilla center e del complesso sportivo «7 fratelli Cervi» concluso nel 2011. Opera molto a Parma anche la Allodi, che negli ultimi anni ha costruito lazienda ospedaliera-sanitaria, il complesso degli edifici giudiziari, il conservatorio Boito e ha in corso la cittadella del rugby.
Articoli recenti
- Come impermeabilizzare un terrazzo: guida pratica 18 Aprile 2025
- Il piano utile: l’INU a Congresso 17 Aprile 2025
- Tutti in coda, è la Design Week 16 Aprile 2025
- Abitare minimo in montagna: segnali di (sana) vita 16 Aprile 2025
- Salone del Mobile, rito collettivo da ripensare 16 Aprile 2025
- Wilson, Ponti, Niemeyer. Le mostre che spiccano 16 Aprile 2025
- Compasso d’Oro, libro a 24 carati 16 Aprile 2025
- La montagna partigiana: Paraloup e altre storie 14 Aprile 2025
- Giovani architetti nel paese che invecchia (più di tutti) 9 Aprile 2025
- Ritratti di città. Istanbul: eredità storiche, visioni inclusive, emergenze democratiche 9 Aprile 2025
- BiSP, lo spazio pubblico è (anche) verticale 9 Aprile 2025
- Ri_visitati. Milano, boschi verticali e dorate memorie 8 Aprile 2025
- L’architettura dei casinò in Italia e nel mondo 8 Aprile 2025
- Gerusalemme, la dura legge della pietra 7 Aprile 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata