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Written by: Città e Territorio

Laboratori ok (ma sulla carta)

Dal 4 al 9 luglio si è tenuta la seconda sessione del LaUrAq (Laboratorio urbanistico per la ricostruzione de L’Aquila), strutturato in atelier che hanno lavorato su tre tematiche, proseguendo il lavoro di ricerca e accompagnamento delle istituzioni iniziato lo scorso anno (cfr. «Il Giornale dell’Architettura» n. 86, luglio 2010). Sotto la direzione scientifica di Pierluigi Properzi (Inu) e Bruno Gabrielli (Ancsa, Associazione nazionale centri storico artistici), i lavori si sono concentrati sullo studio di linee guida per la ridefinizione della struttura urbana. «Connettività naturale e mobilità» si è evoluto nella tematica delle reti, con progetti che hanno riguardato il parco fluviale dell’Aeterno, la Rete verde di corridoi ecologici di unione tra il sistema del verde urbano ed extraurbano, il sistema dei parchi agricoli e la riorganizzazione della rete infrastrutturale. «Frazioni e nuove centralità» ha messo in evidenza come sia necessario, una volta definiti i progetti strategici, implementare le visioni nell’azione amministrativa che, inevitabilmente legata al pragmatismo funzionale, rende deficitari gli enti pubblici di visione strategica. «Centro storico e percorsi strutturali», individuato dallo slogan «R’i_C’entriamo L’Aquila», con l’obiettivo di far rivivere il centro storico come parte della nuova città, identifica tre sistemi di luoghi strategici (oltre al centro storico vero e proprio, piazza d’Armi-Castello; Collemaggio-XX settembre; XX settembre-Tribunale), i cui progetti prevedono la riconnessione urbana con il centro stesso, in virtù di alleggerimenti di traffico, apertura di parchi e rifunzionalizzazioni miste.

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Last modified: 10 Luglio 2015