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Written by: Città e Territorio

Chi sono i progettisti impegnati a Napoli

Il morale dei napoletani è giù, eppure vi sono campi dove la città mostra vitalità. Uno di questi (fondamentale dal punto di vista economico) è l’architettura. Tra qualche anno vedremo ai margini della città i primi effetti di questa nuova, difficile, «rivoluzione» partenopea soprattutto a est. Su un mosaico di aree dismesse si sta concentrando l’intelligenza dei napoletani: agli architetti si sommano figure importanti d’imprenditori e amministratori.
Lo studio Pica Ciamarra Associati a est si occuperà della riqualificazione di un’area industriale dismessa per il centro commerciale Auchan in via Argine e delle isole 17 e 18 del Centro direzionale. Umberto Siola, che negli ultimi anni è tornato sulla scena professionale firmando alcuni progetti della metropolitana, a Napoli est si occuperà del comparto orientale del Centro direzionale e della Marina di Vigliena. Il romano Stefano Cordeschi e il gruppo Interprogetti srl si concentreranno sul comparto orientale del Centro direzionale, così come il gruppo guidato da Grande & Partners Engineering srl che riqualificherà l’area Eni; mentre il gruppo Sispi spa si occuperà del terminal nella darsena di Levante, il più grande per i container nel porto di Napoli. Corvino+Multari a est lavorerà a tre importanti progetti: il Palaponticelli (l’agognato palazzo della musica), con il parco urbano e le attrezzature, la ristrutturazione dell’area ex Breglia. A est anche il gruppo Vulcanica realizzerà il comparto orientale del Centro direzionale e Brin 69, il recupero del complesso industriale ex Mecfond. Silvio D’Ascia, autore della stazione di Montesanto e della Porta del parco di Bagnoli, a est si occuperà della riqualificazione dell’area Feltrinelli. Carlo Gasparrini sarà il regista dell’immensa riqualificazione delle aree un tempo adibite a deposito Q8. Renato Capozzi lavorerà al recupero urbano del Rione di Sant’Alfonso, mentre Francesco Scardaccione riqualificherà l’ex Interfan. E non è finita qui: a est vedremo sorgere la stazione di piazza Garibaldi firmata da Dominique Perrault, le stazioni della metro del Centro direzionale a firma dello studio Miralles-Tagliabue, quelle del Tribunale e di Poggioreale entrambe disegnate da Mario Botta, quella di Santa Maria del Pianto e quella dell’aeroporto di Capodichino dallo studio Rogers Stirk and Harbour+Partners. Nel complesso i progetti in questione sono uno spaccato di come potrà cambiare l’area orientale grazie a residenze e servizi. Ma un’iniziativa così importante pone interrogativi seri: le idee messe in moto saranno in grado di attirare denaro proveniente da fuori? Perché un imprenditore cinese o tedesco dovrebbe investire a Napoli? Cosa trova qui di allettante: efficienza, costo basso del lavoro, tranquillità sociale, assenza di criminalità?

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Last modified: 10 Luglio 2015