In una prima fase abbiamo assolto specifiche richieste pervenute dalla struttura commissariale: evacuazione delle opere dalle chiese e dai palazzi, verifiche di dichiarazione di interesse. Abbiamo poi partecipato alla selezione, ormai completata, delle macerie di quattro importanti chiese del centro storico: Santa Maria di Collemaggio, Santa Maria Paganica, Anime Sante e Duomo, che oggi prosegue con la verifica dei cumuli dislocati in aree della città. Caduti finora nel nulla gli appelli per il restauro della fortezza spagnola, già sede dei nostri uffici e del Museo nazionale dAbruzzo, i nostri sforzi si sono concentrati sul Castello Piccolomini di Celano, riaperto quasi totalmente a luglio 2010 inaugurando mostre darte antica. Oggi è nuovamente il monumento più visitato dellAbruzzo. Lattuale assetto normativo limita molto lautonomia delle Soprintendenze che non sono più la stazione appaltante dei lavori pubblici, perché questo ruolo è svolto dalle Direzioni Regionali; inoltre, come è ben noto, la struttura commissariale nel 2009 ha avocato a sé ogni potere decisionale e operativo sui beni culturali del cosiddetto cratere. Nonostante ciò, abbiamo inserito, nelle richieste di finanziamento del programma ordinario e fondi lotto, alcuni interventi mirati alla tutela di testimonianze artistiche di particolare pregio. Il principale problema è che possiamo intervenire su affreschi e superfici decorate solo quando larchitettura è stata consolidata, e pertanto sottostare ai tempi, spesso non celeri, degli interventi strutturali, peraltro quasi sempre molto più costosi dei nostri. Inoltre, ci siamo trovati nella difficoltà di spendere i fondi stanziati per lavori che il sisma ha impedito di portare avanti e stiamo preparando richieste di rimodulazione, proponendo delle valide alternative che però, superata la soglia dei 25.000 euro, sono soggette allautorizzazione ministeriale. Il principale problema dellAquila è collegato allesodo della popolazione dal centro storico verso le nuove periferie, che alle case affiancano i centri commerciali. La città non può e non deve rinunciare al suo centro storico e alle sue attività produttive radicate da secoli. Quale esempio positivo è da citare un episodio dal valore simbolico: il «Trittico di Beffi», capolavoro tardo-gotico del Museo nazionale dAbruzzo, dopo esser stato esposto in tre diversi prestigiosi musei degli Stati Uniti, è tornato allAquila lo scorso mese, e si può ammirare nel cuore del centro storico nella sede della Banca dItalia.
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