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Written by: Design

Gli oggetti in plastica ci coinvolgono e ci parlano

Napoli. In via Martucci, nel cuore borghese del quartiere di Chiaia, vi è un interessante museo dedicato a oggetti (e opere d’arte) in plastica esposti secondo percorsi tematici che si rinnovano periodicamente. Il Plart è la realizzazione di un sogno che affonda le sue radici nel passato e che ha guidato la collezionista Maria Pia Incutti a istituire il primo centro d’eccellenza in Italia dove plastica, arte, ricerca e tecnologia si fondono per dar vita a un luogo unico nel suo genere.
Nell’ambito del progetto di ampliamento degli spazi dedicati ai visitatori, la Fondazione Plart inaugura una nuova sezione multimediale dal titolo «Plastiche alchemiche» curata da Cecilia Cecchini.
L’evento inaugurale, ideato da Id Lab, è un’installazione costituita da due unità progettate e realizzate per l’occasione con tessuti plastici speciali. All’interno di ogni unità verrà sviluppata un’installazione interattiva il cui scopo è quello di raccontare la storia di un oggetto della collezione del Plart. Elio Caccavale e tre studenti dell’Università di Dundee (Gran Bretagna) sono gli autori di «Plastic fantasia»: una combinazione di movimenti, suoni e luci definisce un ambiente in cui i visitatori sono completamente immersi all’interno dello spazio, come se stessero viaggiando in un mondo dove gli oggetti vivono di vita propria.
Parallelamente, l’associazione Xtend3dLab, composta da un gruppo di ex studenti della Nuova accademia di belle arti (Naba), ha progettato l’installazione «MicroSenSo, microfono sensibile al soffio», dedicata alla storia di un singolare microfono dell’Inghilterra degli anni quaranta appartenente alla collezione Plart: in questo caso suoni, voci e scritte si adattano al comportamento del visitatore e alla sua interazione con il microfono che acquista una nuova funzione e racconta in prima persona la sua storia.
«Da un mare di petrolio a un campo di girasoli». La premessa ecosostenibile del percorso museale composto da installazioni interattive, snodi informativi e ambientazioni tematiche è dunque un invito a tuffarsi, nella fantasia (non nel petrolio), tra i girasoli.

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Last modified: 10 Luglio 2015