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Written by: Inchieste

Le palme nere: la Liguria

Al primo posto tutta la linea di costa del Comune di Savona, 7 km che paiono metafora dell’intero paesaggio ligure, minacciati da 5 megaprogetti di cemento: il porticciolo turistico della Margonara con annesse residenze, il riempimento della caletta della darsena funivie, nuovi edifici ad assediare la rocca del Priamar, edilizia residenziale speculativa al posto dei cantieri navali di ponente, oltre all’incredibile piattaforma per container Maersk nella rada di Vado Ligure (di cui si è appena posata la «prima pietra», un cassone affondabile da 3.000 mc di calcestruzzo realizzato nel cantiere di Multedo della Grandi Lavori Fincosit a Genova). Segue il tristemente famoso Golfo del Tigullio, dall’Ottocento una delle più note mete del turismo anche internazionale.
Le amministrazioni vi continuano la devastante opera di cementificazione iniziata negli anni sessanta: Sestri Levante, Lavagna, Chiavari sviluppano ciascuna il proprio porticciolo mentre Zoagli immagina addirittura una passeggiata pensile in cemento ancorata all’ultimo tratto esistente di falesia naturale. A La Spezia viene segnalato il progetto per la «Calata Paita» (concorso vinto da José María Tomás Llavador nel 2007). Per finire, 700 mq di nuove costruzioni e parcheggi nel parco della Villa Brunati ad Alassio.

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Last modified: 13 Luglio 2015