Visit Sponsor

Written by: Design

Gli U2 sono «cool» ma poco «green»

Torino. Lo sapevate che solo in Italia, i 33.000 concerti di musica leggera svolti nel 2008 hanno prodotto ben 2.793.515 tonnellate di anidride carbonica (fonte Osservatorio Edison-Change the Music). Si prenda a campione il «360° Tour» della celebre band irlandese degli U2, che ha preso il via lo scorso 6 agosto allo Stadio Olimpico di Torino. Per ogni sua tappa, l’organizzazione vede movimentare un flusso di carburante che serve oltre 120 tir e autobus, almeno 300 mezzi per il trasporto delle 500 persone della sicurezza, oltre a una non definita quantità di mezzi utilizzati per garantire l’ordine pubblico (vigili urbani, polizia, carabinieri, croce rossa, protezione civile). Il pubblico partecipante (45.000 persone a Torino), che percorre in media 400 km per assistere alle due ore di concerto, produce rifiuti indifferenziati dal riciclo pressoché impossibile, oltre a circa 1.650 tonnellate di CO2 equivalenti per lo spostamento (senza contare le deiezioni solide e liquide che vengono raccolte direttamente dall’ambiente o dai wc chimici). La comunicazione dell’evento è stata realizzata con strumenti e formati tradizionali: prima tra tutte, quella prodotta dagli sponsor con opuscoli, merchandising, flyer; tutto materiale da discarica. Il campo dello stadio di Torino, che di solito è utilizzato per le partite di calcio, è stato coperto da 6.200 mq di lastre di alluminio ma, nonostante la protezione, i 6.000 mq di manto erboso dovranno essere completamente rifatti. La sua manutenzione costa per il riscaldamento invernale, in flussi di energia, 6.700 kw (3 tonnellate di CO2 equivalenti emesse) e circa 15.600 litri di acqua per l’irrigazione. Per completare il quadro, è doveroso citare le decine di venditori ambulanti appostati all’esterno della struttura, ognuno con un proprio generatore di energia alimentato a carburante. Il tutto per una durata di 10-15 giorni tra montaggio, smontaggio, prove e spettacolo. Dopo Torino, seguono quest’anno altre 22 date in 16 città europee, mentre per il 2011 sono previste 16 date in 14 città tra Stati Uniti e Canada, con una media di un concerto ogni quattro giorni nell’arco di quattro settimane. Questo è il motivo per cui una corretta gestione ambientale dovrebbe diventare un prerequisito del fare, come scrive Samuel, voce dei Subsonica, nel suo ultimo testo «H.E.R.O.I.N.: Human Enviromental Return Output Input Network», facendo il verso alla teoria del design sistemico appresa dalla band musicale durante la collaborazione con il corso di studi in Design del Politecnico di Torino. Per rendere meno impattante un evento, oltre alle buone pratiche, esiste una serie di certificazioni ambientali (Uni BSi). Ad esempio la Bsi 8901, nata dall’esigenza di trovare una metodologia di valutazione (e quindi uno standard) che fosse in grado di misurare e dimostrare la sostenibilità ambientale dei Giochi Olimpici di Londra 2012, fornisce i requisiti per pianificare e gestire manifestazioni sostenibili di tutte le tipologie. Lo standard si riferisce agli organizzatori, ai luoghi utilizzati per ospitare la kermesse, agli individui coinvolti nella supply chain. Il sistema prevede controlli e indicazioni rispetto alla sostenibilità dell’evento con attenzione al budget, all’implementazione di azioni per ridurre le emissioni nocive, all’elaborazione di sistemi per facilitare una pianificazione efficiente. Si propongono inoltre metodi per favorire il riutilizzo delle strutture impiegate e strumenti di supporto rispetto agli effetti sociali prodotti, al coinvolgimento della comunità e agli effetti economici, intesi come investimenti locali e vivibilità a lungo termine. Sul campione britannico il comitato Iso si è messo al lavoro per definire nuovi standard nazionali e internazionali di sostenibilità per l’industria dell’intrattenimento. Le prescrizioni saranno applicabili a tutta l’organizzazione, che adotterà un approccio sistematico per lo sviluppo e l’identificazione delle azioni chiave: selezione della sede, modi di utilizzazione, gestione di forniture e approvvigionamenti, comunicazione, trasporto. È giunto il momento di introdurre nuove norme di perfezionamento per la logistica di spostamento, montaggio e smontaggio, sviluppando un approccio che consideri l’intero sistema di relazioni tra i vari fornitori coinvolti e che abbia come missione il superamento delle criticità ambientali.

Autore

(Visited 162 times, 1 visits today)

About Author

Share
Last modified: 14 Luglio 2015