Arene di discussione, antenne del territorio, spazi dinformazione istituzionale: non musei o semplici vetrine ma occasioni per comunicare con trasparenza le politiche di trasformazione urbana. A differenza delle esperienze di marca anglosassone dovute prevalentemente a iniziative dal basso, in Italia gli Urban Center sono emanazione più o meno diretta del momento pubblico. Tra gli altri, ne conseguono i temi dellautonomia dellinformazione, dellautovalutazione del proprio operato e della partecipazione attiva dei cittadini. Di questo e molto altro si è discusso a Firenze nel convegno «UrbanCenter-Live. Nuove culture e nuovi linguaggi della città contemporanea», organizzato il 21-22 giugno presso il Centro per lArte contemporanea EX3 dallassociazione VerdianaNetwork (coordinato da Enrico Falqui, dellUniversità di Firenze) in collaborazione con lOsservatorio sugli Urban Center dellUniversità La Sapienza di Roma, CrossingLab, Image e Festival della Creatività di Firenze. Momento di autocoscienza collettiva che si rinnova a ogni incontro, questultimo doveva sfociare in un documento che rilanciasse limpegno di strutture le quali in Italia faticano a raggiungere piena legittimazione. Tuttavia, la partecipazione di appena 9 dei circa 20 Urban Center operanti nella penisola, lassenza (fatta salva lattività dellOsservatorio) di una piattaforma comune che ne sancisca lesistenza o la scomparsa (anche un semplice sito web), e la difficoltà nello stabilire principi dinclusione per cui una struttura possa definirsi tale hanno in parte vanificato lo sforzo, sebbene lappuntamento sia stato rinnovato in vista di UrbanPromo (a Venezia dal 27 al 30 ottobre). Infine, appare paradossale che lincontro si sia svolto in una città come Firenze dove, nonostante i proclami e le buone intenzioni, lUrban Center ancora non esiste, e in cui i programmi di trasformazione urbana sono stati oggetto dattenzione più della Procura della Repubblica che non dei pubblici amministratori. Intanto, dal 7 luglio lUrban Center di Parma ha una nuova sede: lex oratorio settecentesco di San Quirino, restituito alla città dopo 40 anni. www.urbancenterlive.it; www.urban-center.org
Articoli recenti
- Franco Piperno (1943-2025) 23 Gennaio 2025
- Gaza, tregua e ricostruzione 22 Gennaio 2025
- Guido Guidi al MAXXI, il tempo della fotografia 22 Gennaio 2025
- L’Archintruso. Cina, allarme umarell 21 Gennaio 2025
- Cina, grandezze e stravaganze di un’architettura che è (troppo) marketing 21 Gennaio 2025
- L’archiviaggio. Kyoto, nel cuore della tradizione giapponese 20 Gennaio 2025
- Architecture’s Afterlife: quanti architetti non fanno gli architetti 15 Gennaio 2025
- Marco Romano (1934-2025) 15 Gennaio 2025
- Cosenza e tutti i suoi MicroMondi, contro la turistificazione 14 Gennaio 2025
- Françoise Choay (1925-2025) 13 Gennaio 2025
- BioarchitetturaⓇ, il master che fa la differenza 13 Gennaio 2025
- Los Angeles: la metropoli catastrofica 11 Gennaio 2025
- Modello albanese? Problema architettonico 8 Gennaio 2025
- Yoshio Taniguchi (1937-2024) 7 Gennaio 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Luca Gibello. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Michele Roda, Veronica Rodenigo, Ubaldo Spina.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Umberto Allemandi & C. S.p.A. a The Architectural Post, nuovo editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2024 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata