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Written by: Professione e Formazione

Tempelhof verso il parco urbano

Berlino. La riprogettazione dell’ex aeroporto di Tempelhof procede rapida. Il 28 e 29 agosto, nei locali dell’aerostazione, verranno presentate al pubblico le sei proposte (su 78 totali) selezionate per la fase finale del concorso d’idee per un parco urbano politematico. Bandita nel marzo scorso, la competizione assume a fondamento l’esito del precedente concorso urbanistico (cfr. «Il Giornale dell’Architettura», n. 76, settembre 2009, p. 20), attraverso il quale il Senato della città puntava a definire (con la nascita del Columbia Quartier) le linee guida dello sviluppo dell’area a cavallo dei quartieri di Kreuzberg, Neukölln e Tempelhof-Schöneberg. Scartata la provocatoria «the Berg», «montagna incantata» proposta con straordinario successo mediatico dall’architetto Jakob Tigges, l’esito di quella competizione prefigurava la densificazione dei margini del sito, sebbene questa susciti perplessità per le conseguenze sui valori immobiliari e per l’effetto barriera rispetto al futuro polmone verde. Inoltre essa troverebbe attuazione solo a seguito dell’Esposizione internazionale del giardino (Iga) prevista nel 2017, momento culminante della riconversione in chiave paesaggistica dei circa 300 ettari di superficie libera.
Evocando le molteplici stratificazioni della città, che a Tempelhof si addensano straordinariamente, il bando di quest’ultimo concorso suggerisce un complesso intreccio tematico: dalla creazione di riserve naturali protette alla localizzazione di spazi per il tempo libero, dalla valorizzazione degli impianti preesistenti (torri di controllo e piste di atterraggio comprese) alla sovrapposizione di percorsi di attraversamento che colleghino tra loro i quartieri circostanti. Il principio di fondo dell’intervento rimane però l’interazione tra natura e città, di cui si sottolinea l’importanza strategica «in un’epoca di mutamenti climatici». Nei mesi scorsi, a Berlino, due importanti mostre («Il ritorno del paesaggio» presso l’Akademie der Künste e «Post-oil City» a cura della rivista «Arch+») hanno messo in luce la crescente rilevanza del tema. In questo senso, anche gli edifici della prossima Iba (l’esposizione internazionale di architettura prevista entro il 2020 anch’essa all’interno del parco urbano) dovranno essere esemplari per impiego di materiali ed energie rinnovabili.
A dicembre sarà annunciata la scelta definitiva tra i sei finalisti. Nel frattempo, dall’8 maggio i cancelli dell’ex aerostazione sono aperti e la quotidiana affluenza di visitatori (assieme agli ottimi introiti della locazione in occasione di grandi eventi) rispecchia l’entusiasmo con cui la cittadinanza ha preso possesso di un simbolo della propria storia, e forse anche del proprio futuro. 

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Last modified: 14 Luglio 2015