Madrid. Nel 1999 sinaugurava Solar Decathlon, la competizione promossa dal Department of Energy (Doe) degli Stati Uniti che ogni due anni invita le università di tutto il mondo a progettare e costruire edifici residenziali di dimensioni minime ed energeticamente autosufficienti. Nata con lintento di sensibilizzare il pubblico circa lutilizzo responsabile delle risorse e i vantaggi delle energie rinnovabili, dincoraggiare lo sviluppo di tecnologie e sistemi costruttivi che sfruttino le risorse naturali, ma anche di rendere tangibili i risultati di questo tipo di costruzione senza compromettere prestazioni, comfort e competitività economica, si è sempre svolta presso il National Mall di Washington e ha coinvolto, nelle diverse edizioni, 92 università e più di 15.000 studenti. Forte di questo successo, Solar Decathlon ha deciso di sbarcare nel vecchio continente e inaugurare la nuova serie europea, che, alternandosi a quella americana, si svolge ogni due anni e fissa a Madrid il suo quartier generale.
Si sono così ritrovate nella Villa Solar, in unarea di 30.000 mq lungo il Rio Manzanares, 17 squadre provenienti da sette nazioni di tre continenti che si sono contese il primato per la realizzazione della casa solare più efficiente ed ecologica. Come nelle precedenti edizioni, i «decatleti», dopo una severa selezione, si sono sfidati in 10 prove valutate secondo criteri sia oggettivi (come il consumo energetico e la captazione di energia solare) che soggettivi espressi da una giuria di 18 membri tra cui il premio Pritzker Glenn Murcutt, larchitetto Francisco Mangado, il presidente della Toyota Senta Morioka, la direttrice di Arup New York Fiona Cousins e lo scienziato Manuel Toharia.
Il miglior punteggio è stato totalizzato dallamericana Lumenhaus, che permette il controllo di tutti i sistemi tecnologici attraverso liPhone, davanti alle tedesche Ikaros e Stuttgart Team, dai pannelli fotovoltaici colorati integrati in facciata. Rispetto alledizione americana, è stata aggiunta una prova che valuta la capacità di sviluppo in altezza e la possibilità di aggregazione (per raggiungere alte densità) dei prototipi, vinta dalla spagnola Smlhouse, e dimostra i possibili vantaggi di Solar Decathlon per lindustria dellinnovazione. Da segnalare, tra le altre soluzioni sperimentali, i pannelli curvi utilizzati nella sorprendente Fablabhouse.
Lo sforzo dellelevato numero di professionisti, volontari e degli stessi partecipanti è stato premiato: dopo i 10 giorni di gara il numero di visitatori ha infatti superato quello delle edizioni americane. 190.000 persone sono passate per le rive del Manzanares dove, oltre a visitare i prototipi, hanno avuto lopportunità di partecipare a conferenze, convegni e workshop. Dopo la chiusura, mentre i «decatleti» smontano i loro piccoli edifici, lorganizzazione continua a far circolare cifre significative quanto incoraggianti; la «Villa Solar» ha prodotto 6.177,5 kWh contro un totale di 2.579 di energia consumata e leccedenza, quasi tre volte quella richiesta dai prototipi, è stata riversata nella rete pubblica e utilizzata dai residenti della zona.
Anche se mancano ancora due anni, il prossimo concorso è già partito e lorganizzazione ha già fissato il nuovo termine di registrazione, invitando le università a presentare i loro progetti: Solar Decathlon Europe 2012 è già iniziato.
Articoli recenti
- Oltre l’algoritmo: morfologia, cittadinanza, trasformazione 2 Luglio 2025
- Architettura e fascismo, storie di un’eredità complessa 2 Luglio 2025
- Gli edifici del futuro: smart home e domotica 2 Luglio 2025
- Expo di Osaka, i padiglioni nazionali: meraviglia e disorientamenti 1 Luglio 2025
- Michele Talia confermato presidente dell’INU 30 Giugno 2025
- Sobria ed eterea, Grace è la nuova collezione Keope ispirata al limestone 27 Giugno 2025
- Riqualificazione energetica: tutto quello che devi sapere sugli incentivi 26 Giugno 2025
- Bunker, paure, tanti progetti. Così sta cambiando Tel Aviv 25 Giugno 2025
- Tehran, distruzioni e contraddizioni 25 Giugno 2025
- Arnaldo Pomodoro (1926-2025) 24 Giugno 2025
- Con meno muri e senza limiti: il Museo si trasforma 24 Giugno 2025
- Aquileia, incursioni contemporanee 24 Giugno 2025
- Brasilia, una nuova savana tra i setti di Niemeyer 22 Giugno 2025
- Design biofilico: quando la natura incontra l’architettura 20 Giugno 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata